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Le Cinque Querce Via Albone, 116 - 41011 Campogalliano (MO) Tel: 059 527756 Data recensione: 06/2006 Oggi è il nostro anniversario di matrimonio. Ci siamo sposati 6 anni fa nel piccolo santuario della Madonna della Neve di Fellegara. Per festeggiare la ricorrenza, su consiglio di una amica, andiamo a provare il "branzino all'acqua pazza" cucinato dal /Ristorante le cinque querce/ di Campogalliano. Come nostro solito, da tre anni a questa parte, andiamo al ristorante per il pranzo, consegnando le nostre due "belve" alla custodia dei nonni. Secondo il suggerimento della mia amica, il ristorante doveva chiamarsi Le *Quattro* Querce, tuttavia è bastata una piccola ricerca su internet per accorgersi dell'errore. Partiamo da Scandiano, oltrepassata la via Emilia, fra deviazioni e svincoli superiamo anche i cantieri del Tracciato ad Alta Velocità (TAV) chiedendoci se questa infrastruttura che ha devastato una linea lunga alcune centinaia di chilometri le campagne emiliane verrà mai ultimata. Entriamo poi nel parco fluviale creato all'interno delle casse di espansione e, fra laghetti artificiali e recinti di cavalli, troviamo l'ingresso del /Ristorante Le Cinque Querce/. L'impressione, dall'esterno, non è certo buona: l'ingresso è nascosto da una siepe e, nel retro del ristorante, dedicato a parcheggio per la clientela, si sviluppa un piccolo inceneritore casalingo nel quale vengono bruciati i rifiuti del ristorante. Dubitiamo, ma l'aroma di pesce fresco proveniente dalle finestre della cucina, posizionate proprio su quel lato dell'edificio, ci convice ad entrare. Un camerire gentile, dall'accento meridionale, ci invita ad accomodarci in un tavolo di nostra scelta nella sala completamente deserta (sono le 12 e un quarto). Ci accomodiamo e, consultando il menù differenziato per uomo e donna (in quest'ultimo mancano i prezzi che ho comunque comunicato a voce alla mia consorte per evitare sorprese), decidiamo senza neppure leggerli di saltare i primi piatti: l'obbiettivo è il branzino all'acqua pazza. Arriva un'altro commensale che si siede 3 tavoli prima del nostro. Come antipasto scegliamo un misto crudo di molluschi, crostacei e carpacci. Chiediamo di abbondare avendone chiesta una sola porzione. Poi ordiniamo un branziano all'acqua pazza per due persone. Nell'attesa degli antipasti ci portano due bruschette calde con pomodorini e basilico. Arriva il pesce crudo. Un'ostrica a testa, probabilmente buona, ma non amando particolarmente questo mollusco non mi sento di giudicare. Uno scampo a testa, anch'esso crudo, già sgusciato. Il crostaceo è veramente ottimo: dolce ed evidentemente freschissimo. I carpacci sono costituiti da salmone, orata e tonno accomodati su alcune foglie di rucola. Tutti molto buoni anche se l'impressione non è quella di mangiare un carpaccio ma un pesce leggermente stagionato sotto sale e aromi. Sicuramente è questo il caso del tonno, ma probabilmente anche degli altri due pesci. L'attesa è piuttosto lunga, il tavolo da 5 persone al nostro fianco si riempie, poi arriva la portata principale: il branzino. Il pesce è cotto al forno con pomodorini e erbe aromatiche. Il camerire con mani esperte delisca il branzino e ci consegna un vassoio con la polpa e il sugo di cottura. Divoriamo quest'ottimo secondo in pochi minuti: molto saporito, senza tuttavia coprire il gusto delicato del pesce. Ci viene consegnato anche un cestello di pane appena sfornato. Finito il secondo siamo completamente sazi, tuttavia mia moglie ordina un dolce: "Come dolce abbiamo: tiramisù, sacker (n.d.r con un tono soddisfatto) e dolce al torroncino", (un appassionato di enigmistica si lancerebbe immediatamente nel gioco dell'intruso: ....che cacchio centra una sacker a Reggio Emilia in un ristorante dove si mangia pesce?) ...la domanda sorge spontanea: "Ma sono tutti dolci di vostra produzione?" "Certo!" risponde il cameriere fiero. Io ordino un caffe, mia moglie un dolce al torroncino. Arriva il dolce. Mia moglie mi invita ad assaggiare questa bontà. Nonostante sia completamente sazio assaggio una cucciaiata dell'ottimo semifreddo. Poi continuo a bere il mio caffè e un sorso di limoncino della casa offerto. Ci portano il conto e ci dirigiamo alla cassa per pagare con il bancomat. Consegno il bancomat mentre il cameriere introduce la conversazione: "E' andato tutto bene?" "Benissimo!" rispondo io. Poi con mia sorpresa, ma soprattutto con la sorpresa del cameriere mia moglie con tono gentile incalza: "Ma, posso chiederle una cosa? ... .la base del dolce al torroncino è anch'essa di vostra produzione?" Il titolare del locale (nonchè cameriere) imbarazzato ammette che non tutto il dolce è prodotto dalla casa. Poi, in un attimo di confusione, mi porge da firmare lo scontrino del bancomat come fosse una carta di credito. Si accorge dell'errore. Lo ritira. E inizia una conversazione con poco senso per mascherare l'imbarazzo. "Bhe... quel dolce va preparato fresco...." e mia moglie: "Si, è molto buono....però si, ero curiosa di chiederle per il fondo del dolce..." "eh... bhe... è una botta di vita questo dolce...." ...il ristoratore colto alla spovvista vaneggia! Lo salutimo in modo garbato ed esprimiamo la nostra soddisfazione per il pranzo. Il camerire ora sembra più rilassato. Buon anniversario Luci. - 2 coperti 4€ - 1 antipasto crudo 22€ - 1 brazino per due persone 40€ - 1 pinot nero San Simone 12 - 1 dessert 3€ - 1 caffè 1€ TOTALE 82€ Max-B Questo testo è pubblicato in origine su http://www.max-b.org ed è rilasciato sotto la disciplina della Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License. (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/). |