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Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
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Hisa Franko Staro Stelo, 1- Kobarid (Slovenia) Tel: +386 (0)5 3894120 Data recensione: 07/2007 Lo chef e proprietario è membro della associazione dei giovini ristoratori europei. Il ristorante si trova lungo una strada di montagna a tre km da Kobarid (caporetto per i lettori di lingua italiana :-) ) . Arriviamo con qualche minuto di anticipo rispetto all'ora della prenotazione e, dopo essere sembrati due fantasmi per circa un quarto d'ora, veniamo fatti accomodare ad un tavolo sfigatissimo all'esterno, di fianco al bel dehor dove tutti i tavoli erano occupati da gente del posto. Ci viene detto che, una volta si fosse liberato un posto, saremmo stati sistemati in uno di quei tavoli... la cosa non accadrà, nonostante lo s vuotamento, e solamente al termine della nostra cena ci viene chiesto se avessimo voluto ancora essere trasferiti.. mah. Dopo un parcheggio di un'altra decina di minuti durante i quali già meditavo una fuga, veniamo finalmente forniti di menù, pane e acqua in caraffa non gasata. Avevo avuto la dritta di questo ristorante da qualche utente nel ng, avevo visitato il sito e mi ero fatto quindi un'idea della cucina... alla lettura delle prime pagine del menù ho avuto la sensazione di aver sbagliato posto : roast beef freddo, arrosto di vitello, tagliatelle al ragù.... l'idea della fuga si affacciava ancora alla mia mente, solamente l'ora tarda e la gran fame mi hanno distolto e sono andato avanti nella ettura. Finalmente arrivo alle pagine più interessanti .. :-) sette piatti diversi di ogni singola portata, proposte sia di mare che di terra, cucina moderna, begli accostamenti di ingredienti e tanta curiosità di provare tutto. Scegliamo entrambi il più completo dei due menu degustazione ; 8 portate compreso il dessert a 55.00 euro a persona. Scelgo dalla carta dei vini comprendente prodotti prevalentemente sloveni, una rebula riserva edi 2001 di simcic davvero strepitosa. - Selezione di primizie dell'orto/erbe e fiori. Piatto freschissimo composto da una miriade di erbette fresche, piccoli ortaggi crudi, un uovo di quaglia in camicia, fiori eduli e altro non perfettamente identificabile condito con olio e tuorlo d'uovo disidratato e grattugiato. - Carpaccio di cervo, insalata di arance e mirtilli rossi e rafano. La carne si scioglieva letteralmente in bocca i mirtilli erano ridotti in crema il rafano era fresco grattugiato su delle zucchine crude tagliate julienne e gli spicchi di arancia, pelati a vivo. Bello il contrasto fra la dolcezza della carne e l'aspro del mirtillo e dell'arancia; fra il morbido del cervo e la croccantezza delle zucchine crude. - Branzino fonda leggermente affumicato, pane di potica con fegato grasso cotto ne whisky e rabarbaro. Due dischetti di pane dalla consistenza un po' spugnosa della dimensione poco superiore a una moneta da due euro all'interno dei quali il foie gras e la spigola, il tuttochiuso con uno stecchino a mò di hamburger servito su un piatto rettangolare stretto accompagnato dal rabarbaro fresco e qualche mirtillo. Ottimo anche se, a mio avviso, si poteva giocare più sui contrasti, la consistenza del pane era troppo simile a quella del suo contenuto. Perfetto l'abbinamento spigola cruda/foie gras e il già sperimentato fumo/foie gras. - Zuppa di piselli, ostrica, spuma di mandorle e basilico. Amio avviso il piatto miglior e della cena. La crema era servita tiepida, la spuma fredda e il mollusco (sostituito quella sera da vongolone crude) adagiato sul fondo. Il basilico era sotto forma di emulsione e donava al piatto un profumo fantastico che si abbinava perfettamente agli altri ingredienti. - Fettuccine al caffè, selezione di frutti di mare e emulsione al limone e olio. Piatto non entusiasmante anche se la pasta di per sè era davvero ottima per sapore, spessore e consistenza. Il caffè era anche presente in polvere sul piatto. - Ravioli ripieni di zucchine e suoi fiori nello zabaione al formaggio di tolmin e burro spumato alle erbe. Molto buona la pasta dei ravioli, bello il contrasto fra la freschezza del ripieno crudo e la grassezza del condimento. - Cosciotto di agnello, salsa ai fagiolini e menta, verze stufate e patate violette. Perfetta la cottura dell'agnello anche se, a mio avviso, non troppo saporito. Buono l'accompagnamento con le verze stufate. Le patate erano sotto forma di purè, non ho ricordi della salsa di fagiolini. - Meringa di fiori di sambuco fragole e mele. Dessert freschissimo, meringa non cotta, sorbettino di fragola, mele a dadini e anche dei piccoli pezzetti di ananas. Spolverato in un battibaleno.. e dire che non mangio mai i dolci :-) Abbiamo speso 155,45 euro così suddivisi : -110.00 per i due menu degustazione. - 34.20 per il vino - 10.40 per due bicchieri di rosso in abbinamento all'agnello. - 0.85 per un espresso. - Le tre caraffe di acqua non ci sono state conteggiate. Cucina davvero molto interessante, buone materie prime e mano davvero pregevole dello chef. Peccato per il servizio davvero poco professionale anche se, a loro discapito, dobbiamo considerare la presenza di due o tre stagisti che in questo periodo della stagione vengono mandati loro dalla vicina scuola alberghiera. Arturo |