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Cagliostro Enoteca Ristorante
Via del Castelletto, 26/30 - 56100 Pisa
Tel: 050 575413
Chiuso: a Pranzo e il Martedì
Data recensione: 06/2007


Il Cagliostro è a Pisa, nel centro storico a due passi da Borgo Stretto
e da piazza dei Cavalieri, ma via del Castelletto è una di quelle
piccole vie che si snodano sinuose tra gli antichi palazzi e che non
vengono usualmente attraversate dai turisti intruppati.
Quindi o sai che c'è o ne ignori completamente l'esistenza.
Fuori, sul piccolo piazzale all'ingresso si trovano un paio di tavolini
e due sofà, solitamente utilizzati per gli aperitivi o per la clientela
dell'enoteca.

L'ingresso ha sulla destra la suggestiva cantinetta, quasi una cappella
votiva dedicata a Bacco con tanto di tavolo/altare al centro e pareti
affrescate in rosso. Tre sono le sale per un totale di circa 40/50 di
coperti: la sala grande d'ingresso, un'altra media rettangolare è in
fondo una piccola saletta "rossa" per fumatori.
L'ambiente e gli arredi moderni sono d'effetto: il bancone del bar, le
sedie e i tavoli in ferro, le luci sui soffitti altissimi con le
creazioni di Andrea Nardi, l'artigiano-artista che ha lasciato varie
tracce in numerosi locali pisani.

Però noi, in cinque, abbiamo scelto il giardino, sul retro del locale
tra le vecchie mura delle case pisane del centro a fare da scenario.
La carta presenta voci interessanti: tra gli antipasti, tutti a 6,5 euro si
leggono il gratin di spada e asparagi, tortino di fagiolini con cuore di
gorgonzola, la terrina di fegatini con scalogno caramellato.
Tra i primi, tutti a 8 euro, le trofie all'indivia e olive nere con
profumo di limone, i ravioli di brasato al pomodoro e pecorino e le
crespelle di saraceno ripiene con vitello e radicchio. Tra i secondi, a 15
euro, noto i gamberoni grigliati con patate al basilico, le costine di agnello
con pistacchi e lime e il peposo dell'impruneta con crema di patate.
E inoltre la tagliata di scottona servita con patate alle nocciole e
radicchio alla piastra, a 3,5 euro per hg.

La lista dei piatti ha allegata in fondo una piccola lista di vini molto
snella e con prezzi di fascia medio bassa, ma c'è anche a richiesta una
lista dei vini molto più consistente con ricarichi sempre corretti.
Noi abbiamo scelto in apertura un Biancosesto La Tunella 2006 (Tocai e
Ribolla) in carta a 16 euro, e a seguire il Brunello Montalcino
Mastroianni del 2000 in carta a 42 euro. Io ho iniziato con il tortino di fagiolini
con cuore di gorgonzola, molto gustoso e ben equilibrato.

Poi i ravioli ripieni al brasato con salsa di pomodoro e pecorino sardo:
buoni, niente da dire, ma non mi hanno particolarmente colpito, così
come le trofie all'indivia secondo mia moglie. Eccellente invece la tagliata
servita bene al sangue. Devo però segnalare anche, da recenti visite, la
terrina di fegato col lo scalogno caramellato e anche le costine di agnello ai pistacchi e
lime, due piatti particolarmente riusciti che ho ritrovato in visite
successive e che valgono la visita.

Niente dolci per noi, ma segnalo sulla carta, tutti a 5 euro, il tortino
di cioccolato al vapore, il cremino di cioccolato bianco con granella di
cantucci, e le pere speziate con tortino di pistacchi. Il conto, per cinque
persone, vedeva 4 antipasti, 4 primi e 5 secondi ed è stato di 200 euro
dei quali 58 euro per i due vini.

Il Cagliostro è da undici anni uno dei locali di punta a Pisa, e ci sono
tornato negli ultimi mesi dopo un lungo intervallo di anni; con
quest'ultimo rinnovo in cucina, la giovane chef Delia Trento, ha faato
ritrovare al locale, a parer mio, lo slancio di un tempo.
Anche nel servizio si notano le evoluzioni: dalle tovagliette in carta
degli esordi si è passati al tovagliato di stoffa, dal personale di sala
"saltuario" di anni fa si è passati alle attenzioni costanti di Tullio,
il patron, ed Enrico in rigorosi e severi grembiuloni neri.
Nota positiva: la possibilità di consumare bocce a calo o a bicchiere se
in fascia di prezzo sotto i 25 euro.

P.S.
Per correttezza aggiungo che oltre all'amicizia che mi lega a Tullio ed
Enrico c'è anche il fatto che nel lontano 1996 ho contribuito
personalmente alla nascita ed apertura di questo locale, e alla gestione
nei suoi primi due anni. Naturalmente cerco sempre di dare un giudizio
obiettivo e distaccato, ma mi pareva poco elegante tralasciare questo particolare.


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