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Osteria della Fonte Buona
Via Piano, 4 - Loc. Piano - 16040 Favale di Malvaro (GE)
Tel: 0185.975024
Data recensione: 05/2007


Piccolo esempio di cucina eroica quella della Fonte Buona. Favale di Malvaro
è un piccolo paese dell'entroterra ligure in Val Fontanabuona. Piano è una
microfrazione di Favale di Malvaro dove non c'è molto (se non nulla) oltre
all'Osteria. Giovanni e la sua graziosa compagna olandese hanno lavorato
molto per ristrutturare un'antico casolare che oggi si presenta
completamente rinnovato, sia esternamente che internamente. Due piccole sale
principali ad accogliere circa 20-25 persone non di più e tre accoglienti
camere per ci volesse usufruire anche dell'opzione bed & breakfast.

Eroica dicevo perché non è zona facile. Un piccolo paesino sperduto della Val
Fontanabuona che non è certo meta di turismo. Molto difficile lavorare anche
con la clientela locale dal momento che tutto ciò che non è tradizione, ravioli
cu' tuccu (alla genovese) e frutto misto non viene visto di buon occhio dai
valligiani, figuriamoci la cucina estroversa di una coppia giovane, uno dei
quali "foresto" (straniero) come si dice da quelle parti.

E invece...Invece i valligiani farebbero bene a fare un salto alla Fonte Buona per
diverse ragioni. Non solo la calda atmosfera del luogo, 'che par d'essere in
casa ma serviti e riveriti ma anche il buon servizio, il sorriso cordiale,
l'attenzione per i particolari. Il tovagliato non c'è, la mise en place è frugale come si confà
all'ambiente, acqua in bottiglia ed ottima selezione di vini bio e
biodinamici : una trentina di etichette non scontate tra liguri e resto
d'Italia accompagnano bene la cucina di Giovanni. Parliamone.

C'è voglia di sperimentazione, lo noti soprattutto nella fase antipasti dove
lo chef mette la maggior parte del proprio estro accostando terra e mare e
giocando con piccole trovate, presentazioni e accostamenti che forse marcano
il confine più netto tra la cucina di tradizione e quella interpretata della
Fonte Buona. Ma è apparenza perché se il valligiano potrà rimaner sorpreso,
se non scosso, dal bicchierino di "Bloody Mary", basta andar oltre un minimo
per notare come esso sia composto da ingredienti assolutamente "locali" come
la prescinseua (sempre più difficile da trovare in giro).

Di bicchierino in ciotolina, è misurato ma caratterizzante dell'impronta di
cucina l'uso di spezie come Curry e Zenzero. Passi ai secondi. Le mie
mezzelune ripiene di asparagi, squisite. Ma che c'azzeccano le seppie
surgelate? Da un lato mi vien da dire "chi te lo fa fare di metterti a far
piatti di pesce lassu", dall'altro, se lo fai, bisogna che le seppie tu le
metta fresche. Stupendi i cannelloni di Pollo invece. I secondi piatti sono
tutti di terra e se il filetto di maiale in padella con le verdure avrebbe
beneficiato di qualche minuto in meno di cottura, pare che il brasato di
cinghiale - non l'ho assaggiato direttamente - sia la fine del mondo.
Discreti i dessert, di produzione artigianale.

L'Osteria della Fonte Buona è in piena crescita. Un locale che si sta
facendo da sé e che va premiato per aver raccolto la doppia sfida della
cucina "diversa" e della scelta di vita (Fonte Buona è anche casa per i
titolari) in un luogo così piccolo e così tradizionalista. Se la cucina ha
guizzi di genialità (soprattutto sugli antipasti) alcuni piatti rivelano
come ci sia ancora da lavorare. Ma il guizzo è buono e il posto è
incantevole. In ascesa.


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