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Il Beccafico
Via Montebello, 20 - 58043 Castiglione della Pescaia (GR)
Tel: 0564/939658
Data recensione: 09/2006


Se vi capiterà di mangiare al Ristorante "IL BECCAFICO",
potrebbe sembrarvi quantomeno un po' fuori luogo, il fatto che in cucina
possiate incontrare uno chef di dichiarate origini piemontesi, del resto
perfettamente a suo agio e dedito alla complessa preparazione di succulente
portate a base di pesce, ovviamente appena pescato, massimo nel
pomeriggio...

Un breve estratto di cronaca locale, dal sapore decisamente ittico, un ritaglio
quotidiano del pesante lavoro, portato a termine dalla seppure esigua flotta
peschereccia di Castiglione della Pescaia. Qui, il mercatino del pesce, ancora
vivo e guizzante seppure ormai rantolante, ha luogo direttamente, al momento
dello sbarco dai pescherecci, dopo una durissima giornata di mare e salsedine,
quando anche il più timido dei gabbiani presenti può beneficiare di un lauto pasto
a base di scarti e ripuliture, generosamente ricavate dal pascato giornaliero.
Però, un cuoco autentico, come il Sig Marco, il pesce se lo sceglie sempre da solo, in base all'andamento stagionale, condizionato esclusivamente dalla reperibilità in banchina delle più
disparate specie ittiche.

E' proprio così che nascono le sue proposte gastronomiche più fantasiose ed attinenti
al "piatto del giorno", concedendo un grande spazio all'improvvisazione, ma sempre
con un'impronta altamente professionale, comunque utilizzando solo ciò che madre
natura ci propone durante i suoi cicli stagionali, senza disdegnare affatto il c.d. "pesce
azzurro". Se casomai una delle sue seducenti ricette non dovese essere di
vs. completo gradimento, siete consigliati di mentire spudoratamente,
altrimenti potrebbei incavolarsi... di brutto!

Scherzi a parte, in riferimento alla sua allocazione urbanistica, il locale si trova
facilmente, risalendo su per la strada lastricata, in direzione del Castello ed a poche
decine di metri sulla destra, rispetto alla porta d'accesso principale, in pratica quella
più a ridosso del paese. Accuratamente ricavato in chiave moderna, da una
sorta di vecchi magazzini semiabbandonati e ad oggi perfettamente restaurato, grazie
alla nuova disposizione degli interni, gestiti in modo del tutto funzionale all'attuale attività di ristorazione, il locale consente di ospitare circa 35/40 coperti a turno.

La sua superficie si sviluppa su due sale principali, di cui la prima resta quasi interamente
dedicata all'accoglienza dei ricercati avventori, accuratamente corredata di mobilio
antico ed appendiabiti in legno scuro, adibito a guardaroba, mentre l'altra piuttosto
ampia e posta immediatamente sul retro, può ospitare anche più tavolate di
commensali, disposti quasi a ridosso delle suggestive pareti in pietra, come
se fosse una specie di anfratto nella roccia viva... Ma, una volta scelta la postazione
per così dire logistica, Sandro, il giovane e simpatico gestore, un tipo alla Jovannotti
prima maniera, sarà ben lieto di suggerirvi una consulenza professionale,
mirata ad individuare i vs. piatti preferiti, sempre selezionando i cibi
nell'ambito di un menù estremamente variegato e squisitamente propositivo.

I nfatti, già scegliendo fra gli antipasti, uno dei cavalli di battaglia del
ristorante, è costituito da "le sarde a beccafico": si tratta di un piatto
d'ispirazione tipicamente siciliana, configurato da sarde fresche ben pulite
e scapate, ma con la coda, poste a macerare nel succo di limone, un filo
d'olio sale e pepe nero macinato. Una volta ben marinate, le sarde vengono
pazientemente arrotolate per formare una sorta di cannolo, riempito con una
salsa a base di cipolla bianca, uvetta sultanina, pinoli nostrani,
prezzemolo fresco tritato, un pizzicotto di zucchero di canna, una buccia di
limone tritata fine, qualche lacrima di succo d'arancia rossa, una
manciatina di pane grattugiato, paprika dolce e sale q.b. Una volta passate
in forno, dentro una teglia ben oleata ed intervallate da abbondanti foglie
d'allloro, risultano piuttosto stuzzicanti, se proposte in tavola ancora
abbastanza calde, veramente indimenticabili se servite addirittura a freddo.

Comunque, precisa l'attento chef Marco, non lasciamoci assolutamente
ingannare dall'immediata assonanza con il ns. ristorante "Il Beccafico", che
il realtà non ha niente a che vedere con l'ambiente marino, bensì con il
limitrofo "padule", che conttraddistingue l'habitat palustre circostante
Castiglione della Pescaia. In pratica, questo nome corrisponde alla
traduzione in dialetto maremmano di "beccaccia", ossia il tipico e pregiato
trampoliere dal becco filiforme, ma indispensabile per potere pescare nella
fanghiglia i vermiciattoli, alla base del suo regime alimentare.

Volendo sposare la linea del c.d. pesce povero, la scelta si orienta ad un piatto
fumante ricolmo di spaghetti alla chitarra, conditi con acciughe alla mollica.
Sono necessarie due padelle, di cui una più piccola, addirittura un padellino, dove
potere rosolare la mollica o pangrattato, con l'aggiunta di 2 cucchiai di olio d'oliva
(possibilmente maremmano), un pizzico di sale e mezzo cucchiaino di
zucchero; per poi abbrustolire il tutto fino ad ottenere un bel colorito
dorato. L'altra padella, dove potere mescolare il pesto e gli spaghetti una volta cotti
al dente, con l'aggiunta di un cucchiaio colmo di olio "prime spemiture", uno schizzetto
di vino bianco secco, aglio tagliato a cubettini ed imbiondito insieme alle acciughine
affogate nella salsetta di prezzemolo fresco, finemente tritato. Un tocco di classe,
l'aggiunta di alcuni pomodorini Pachino, senza dimenticare una spolveratina
di peperoncino piccante ben frantumato, secondo la tolleranza dei commensali...

Mentre la pasta, una volta scolata va versata nella padella più capiente insieme al
sughetto caldo, mentre l'intingolo di pangrattato, lievemente abbrustolito viene utilizzato
al posto del formaggio grattato e se il cuoco non ne disporrà in dosi un po' troppo striminzite,
non avrete certo modo di pentirvene ... Proseguendo sulla linea gastronomica dei
crostacei più poveri, ma non per questo meno saporiti sarei tentato da un bel piatto di
mazzzancolle avvolte nel lardo di cinta in salsetta agra: prima si elimina la corazza, un
pò troppo coriacea anche se ricca di chetinolo, cercando di ottenere a a caldo l'amalgama
dei sapori con il contatto diretto realizato tramite una cottura veloce in padella
nell'intingolo appetitoso formato da olio aglio ed erbette aromatiche.

Successivamente, si aggiunge la salsa ricavata dale fragole ben frullate e
tenute insieme da una cucchiaiata ben colma di farina di castagne.
Infine, come dessert e frutta niente di meglio che una "combine", realizzata con pere farcite al cioccolato, decorate con mandorle spezzettate ed abbondantemente cosparse di zucchero
a velo. Una proposta davvero golosa da gustare in abbinamento ad un Passito di
Montescudaio, di ben 13,5 gradi, sapientemente amabile e dal retrogusto fruttato all'albicocca.

Per accompagnare degnamente una cena a base di pesce, la scelta ricade su un prodotto
enologico allettante, con temperatura di servizio sui 4-6°, vale a dire un elegante ma robusto
IGT Bianco Maremma, il "Guazza" dell'az. di PoggioArgentiera. Si tratta di un ineguaglibile 50%
di Ansonica e 50% di Vermentino, due vitigni estremamente rappresentativi
del territorio maremano, capaci di trasmettervi fin dal primo sorso, una
marcata sensazione di potente fragranza, in grado di ripulire con eleganti
note il vs. palato, dal sapore spiccatamente marino del pesce.

A seguire, un originale caffè al sentore di nocciola prima dell'ultima inevitabile sorpresa: il
conto, in senso del tutto positivo però..., infatti ammonta ad appena Euro 46, prendetelo come
un'accattivante invito a ritornare di nuovo, al "Beccafico". Così potrete
degustare le restanti specialità, proposte con una accurata professionalità nel servizio, mista a genuina cortesia e garbata cordialità, a conferma della innata pregevolezza che qui fa la
differenza. E non solo in campo culinario, dove tutttavia si configura come una sorta di
impercettibile valore aggiunto, che in discreta sintonia col contesto, contribuirà a rendere davvero indimenticabile, ogni vs. visita al Ristorante maremmano di fiducia, senza dubbio "IL BECCAFICO"
di Sandro ed Eleonora.


ELLEBI