Hosteria Già Sotto l'Arco
Corso Vittorio Emanuele, 17 - 72012 Carovigno (BR)
Tel: 0831996286
Data recensione: 04/2007
Siamo in viaggio per raggiungere una comitiva di amici alla punta
estrema della Puglia, è ora di pranzo, ho più volte letto recensioni
sul ristorante in oggetto e decido di fare una piccola deviazione
dalla SS16 fino a Carovigno. Chiamo per riservare un tavolo.
Il ristorante è situato al primo piano di un bellissimo palazzo
signorile nella centralissima Corso Vittorio Emanuele a Carovigno (BR)
Quando arriviamo intorno alle 13,30 la sala è ancora vuota, ci
accoglie il proprietario che ci invita a sistemarci in uno dei tavoli
dell'ampia sala.
Scegliamo invece un tavolino per due sul balconcino che domina la
piazzetta sottostante, non è ancora estate ma la temperatura permette
di pranzare all'aperto. Il locale è molto elegante, i tavoli sono grandi
e ben distanziati,
apparecchiati con tovaglie bianche, sottopiatto in legno e bicchieri
da acqua color ambra. Le sedie sono di legno con seduta imbottita.
Siamo i primi avventori e ci vengono subito portati i menù e la carta
dei vini. Siamo di passaggio, dobbiamo raggiungere S.Maria di Leuca e
non voglio appesantirmi.
In una piccola ciotola ci viene versato dell'olio evo selezionato dal
ristorante, a base di coratina, leccino e frantoio, da assaporare con
le fette di pane sfornato giorno per giorno dallo chef.
Assieme al pane bianco ci vengono serviti piccoli panini caldi al
prosciutto, al finocchietto ed un altro che non ricordo.
Come benvenuto dalla cucina arriva un crostino con pomodorini, fave e
pecorino tagliati a dadini (nulla di particolare).
I Piatti:
- Ravioli di burrata con burro e salvia: a detta di Iacopo (mio figlio)
davvero ottimi, da buon quindicenne avrebbe gradito una porzione più
abbondante.
- Purea di fave con cicoria, cipolla fritta e peperoni (su menù però
diceva olive dolci fritte, ma il proprietario mi ha subito informato
del cambiamento): davvero un modo diverso di presentare il tipico
piatto pugliese, anche se il metodo di cottura della cipolla mi ha
lasciato un tantino perplesso, in quanto non era proprio fritta ed
aveva un velo di aceto che secondo me poteva anche non starci.
- Maialino da latte alle erbe di macchia mediterranea: pezzetti di
maiale cotti immagino in forno, adagiati su un letto di ramoscelli di
rosmarino, alloro e mirto, accompagnati da marmellata di cipolle ed
uvetta (per me un po' troppo dolce);
- Costatine di agnello scottate con piccola caponata e melanzane
arrosto: senza dubbio il miglior piatto, carne di una tenerezza senza
eguali, di giusta cottura e dal sapore avvolgente.
- Caprino di Masseria con marmellata di peperoni: davvero notevole il
formaggio, a pasta dura, e questa volta giustamente equilibrata la
marmellata.
Con i primi ed i secondi abbiamo bevuto un Primitivo di Mandria di cui
non ricordo il produttore e con il formaggio un Aleatico di Puglia al
bicchiere. In sala è presente solo il titolare che si ferma piacevolmente
a
chiacchierare al nostro tavolo agevolato anche dal fatto di avere,
alla fine solo altri due tavoli occupati.
Davvero piacevole la sosta, il costo totale 101,00 euro (arrotondati a
100,00), in due, così suddivisi:
- 2 primi 28,00 euro
- 2 secondi 40,00 euro
- 1 formaggio 7,00 euro
- 1 Primitivo + 1 calice aleatico 20,00 euro
- 1 acqua 3,00 euro
- 1 coca 3,00 euro
- caffè e grappa offerti
Una sola nota stonata è il foglietto anonimo sul quale viene
presentato il conto,ma è possibile che un ristorante di tale livello,
che oggi a sentire molti è tra i primi in Puglia, possa perdersi per
così poco?
E.
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