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Il Vignola
Via Frascati, 49 - 00040 Monte Porzio Catone (RM)
Tel: 06.94340096
Data recensione: 04/2007


È inserito nell'hotel Villa Vecchia, ricavato dalla ristrutturazione di un
convento del XVI secolo; il luogo è molto suggestivo.
Arrivati nell'ampio piazzale dell'hotel siamo stati "accolti" da un odore
terribile di fritto, per rendere l'idea, mcDonald in villa tuscolana; un
clamoroso difetto degli areatori delle cucine. Entriamo comunque, siamo
ospiti in una cena. Sale ricavate probabilmente dalle stalle o dalle cantine
della costruzione. Pareti di un giallo spugnato molto caldo, avvolgente;
pavimenti, purtroppo, in "finto cotto". Bellissima ambientazione, sobria,
finalmente quasi minimalista; tavoli grandi, rotondi, comodi nelle distanze
con i vicini di pasto, apparecchiati con cura ed eleganza. Tra i tavoli
distanze ottimali.

Si parte con un antipasto classico per la zona con piccole bruschette,
pecorino di fossa, il famoso odore-di-fritto di poco prima è per delle
verdure pastellate che però al palato sono pressoché perfette, leggere, ben
cotte, pastella quasi impalpabile pur non sottile, saporite ma senza
eccedere: quello che dovrebbe essere un fritto. Una sorpresa dopo l'odore
pessimo ad altezza uomo.

Vengono serviti, uno dopo l'altro, due primi: garganelli con calamari e
pomodori secchi, sicuramente molto buoni ma con un eccesso di olio nel
piatto e strozzapreti con ricotta affumicata con scaglie di pecorino, anche
questi buoni ma al contrario un po' troppo asciutti, senza quel minimo di
liquido nella mantecatura che dà morbidezza ad un piatto in bianco.

Segue una tagliata di manzo con rucola e pomodori di Pachino che, pur essendo
accompagnata da un contorno ormai inflazionato, è il vero piatto della
serata. Carne splendidamente tenera, succosa senza lasciare liquidi
orripilanti nel piatto, molto rosa al centro senza dare l'impressione del
crudo: insomma per me che non amo la carne bovina (e trovo sempre diecimila
difetti) è il massimo della perfezione. È stato servito anche un contorno di
patate al forno, ben cotte e rosolate al punto giusto; l'aggiunta può
sembrare superflua ma, se ci pensate bene, le patate al forno dei ristoranti
in genere sono una delusione perché crude o dal sapore di bollito. Tutte le
portate sono state perfette nella quantità di sale usata.
Il pasto finisce con un millefoglie con crema chantilly e cioccolato
delizioso.

La presentazione dei piatti è (grazie a Dio, visto l'andamento attuale)
sobria. Il personale, solerte all'inizio della cena, si è un po' addormentato strada
facendo. E non credo che sia dipeso dal numero degli ospiti della cena, circa
cento, oltre ad altri clienti, visto che il ristorante prevede oltre duecento coperti.
Del vino posso dirvi che era un locale, a detta dei commensali, buono; ad inizio
cena volevo scrivermi il nome, ma la conoscenza di una deliziosa famiglia
olandese mi ha fatto dimenticare i buoni propositi.


Annarita