Tigullio Vino Homepage Home TigullioVino.it Blog Blog Vinix

> Operatori
» Registrazione operatori
» Operatori già registrati
» Club
» Pubblicità
» Newsletter
» Annunci vino-cibo
» Aggiungi ai Preferiti

> News e iniziative
» News ed eventi di rilievo
» Eventi locali, degustazioni
» Terroir Vino

> Contenuti e risorse
» Naviga per regione
» Vino & Olio
» Aziende testate
» Rubriche
» Tgv Blog
» Doc e Docg
» Recensioni Ristoranti
» Esperti
» Strade del Vino
» Parchi italiani
» Viaggi
» Video
» Contatti
» Faq

> Interagire col sito
»
Invia campionatura vino
»
Invia campionatura olio
» Segnala eventi
» Invia comunicati stampa
» Associati al Club
» Recensioni ristoranti
» Invia ricette


> Iscrizione newsletter
Iscriviti alla newsletter di TigullioVino.it per ricevere settimanalmente gli aggiornamenti via e-mail con le degustazioni, le news e gli approfondimenti della Redazione.
La tua e-mail :



> Pubblicità

> Siti e blog del Network
TigullioVino (Magazine)
Vinix (Social Network)
VinoClic (Pubblicità)


Aggiungi alla barra di Google
Il Blog Network di TigullioVino.it
VinoPigro
A Modest Proposal, di Riccardo Modesti
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0

TigullioVino.it ©
E' vietata la copia, anche parziale, senza esplicita autorizzazione della Redazione.
Mappa del sito
Chi siamo / curiosità
Links
Privacy
Contatti

 






          
                      


          Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori


           Torna all'archivio
           Invia una recensione

Enoteca Novecento
Via G. Matteotti n. 1, 5 - 00040 Monte Porzio Catone (RM)
tel. 06.9449000
Chiuso: Domenica sera
Si consiglia la prenotazione
Data recensione: 04/2007

Il secondo locale (suggerito da Pier, per una mia richiesta) il ristorante
Enoteca Novecento, non lo abbiamo più mollato salvo per una cena di cui
parlerò alla fine. Il parcheggio potrebbe essere un problema trattandosi di un
locale situato nel centro storico del paese, ma è in realtà risolvibile perché il
ristorante è praticamente poco più in là di un'antica porta con annessa
piazza e spazi per parcheggiare. Il locale è articolato in salette, al piano
terra di una vecchia costruzione che guarda su una deliziosa piazzetta.

L'interno è accogliente, l'arredamento di un rustico "soft", sobrio e discreto; i
tavoli, non tantissimi, distanti alla giusta misura. Trattandosi di un
ristorante enoteca, le pareti di una delle salette sono "adornate" da
bottiglie di vino. I tavoli sono apparecchiati con delle tovagliette all'americana
di carta (del colore della gloriosa cartapaglia e tovaglioli azzurri in
contrasto gradevole con le tovagliette ) che, pur togliendo eleganza, hanno
comunque un aspetto carino. Migliorabile.

Il giovane patron, di lungo grembiulone munito, è pronto ad accogliere con
cordialità, discrezione e professionalità, sollecito nel consigliare, con
una preparazione, sia per quanto riguarda i vini che i piatti, rara per un
locale di provincia seppur vicinissimo alla capitale. Abbiamo cenato più
volte, da soli e con una coppia di amici, quindi elencherò i piatti senza tener
conto di quando o in che ordine siano stati ordinati.

- Antipasti: il Plateau unico di Anteprima, un piatto generosissimo di
antipasti (che da solo costituisce un pasto) composto da affettati ottimi,
varie torte rustiche di gran sapore (ma un po' carenti nella cottura della
sfoglia, un po' molliccia); caciotta di Urbino e ricotta dura ennese,
pecorino di fossa, mozzarelline di bufala; bruschette varie con pomodoro
cubettato, con lardo di Colonnata, con patè di salsiccia dal piccantino
assolutamente equilibrato (almeno per me che non amo le cose che spaccano la
lingua). Unico aggiustamento, il pane delle bruschette da tagliare un po'
più sottile, così come il lardo.

- Primi: risotto con purea di pere e gorgonzola, servito su foglie di
radicchio di Chioggia; l'ho chiesto con una quantità modica di formaggio,
sapore armonioso e morbido (non so dire se lo sarebbe stato anche con il
gorgonzola previsto, l'ho ordinato solo io). Tonnarelli cremosi con pancetta
zucchine e taleggio, servito una prima volta un po' "all'onda", una seconda
con una cremosità perfetta, molto buoni. L'unico appunto che posso fare è la
quantità di sale, talvolta esuberante.

- Secondi: bianchetto di manzo e maiale alla malvasia cotto a lungo in forno,
morbido, gradevole ma, secondo la mia amica, carente di incisività;
saltimbocca alla romana ben fatti; arrosto toscano al rosmarino notevole;
carni, a detta di tutti, sempre di ottima qualità. I contorni che abbiamo
scelto sono le classiche cicorie laziali saltate in padella con aglio,
patate al forno, bucce di patate fritte con salsa (che spesso cambia)
stavolta di senape di Digione a grani fini.

- Con i dolci (la mia passione), tutti rigorosamente fatti in cucina, siamo
andati alla grande. Millefoglie espresso con frutta di stagione (nel caso
fragole) gradevolissimo; un semifreddo menta e pistacchi indimenticabile; un
parfait all'uva sultanina rinvenuta in moscato di Pantelleria che a volergli
trovare per forza un difetto, un grammo di zucchero in meno; un semifreddo
ai pinoli splendido. Elaborate, ma senza eccessi, le presentazioni.
Porzioni generosissime per tutte le portate, compresi i dessert.

Mi dispiace non aver preso nota dei vini (da questo si evince che non tengo
molto all'argomento) cito solo un Merlot Casale del Giglio (Lazio) del 2005,
a detta dei commensali, buono e una grappa di Brunello notevole.
Trattandosi, però, di un'enoteca. va da sé che la scelta non può che essere
ampia..

Il servizio un po' lento, ma che permette di rilassarsi e godere del buon
cibo e fa sperare nelle preparazioni espresse, è compensato dalle attenzioni
diligenti del giovane Ramponi che non ha dato segni di "cedimento" nemmeno
quando uno dei miei amici, da "bravo giornalista che dà del tu anche al
Papa" lo ha apostrofato con un po' di arroganza. Musica soft gradevole di
sottofondo che non disturba minimamente la conversazione, anzi fa compagnia
e toglie un po' di quel disagio che si sente se si pranza soli. Il menu
comprende almeno tre alternative per portata e, da quello che ho capito,
viene variato molto spesso. Il locale è chiuso il giovedì sera e il sabato a
pranzo.

Da una fattura, cena per due: piatto di bruschette (faraonico), un primo, un
secondo, due contorni, due caffé, acqua, vino per un totale di 47 euro.
Spazio per migliorare, come in tutte le cose del mondo, ce n'è sempre ma
questo ristoratore può essere certamente soddisfatto di sé. Ha saputo
fondere ed armonizzare fra loro prodotti interregionali di qualità, amore
per la cucina ed un piccolo paese di provincia.


Annarita