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Trattoria La Madonnina da Fulvio
Strada San Martino, 30 - 18038 Sanremo (IM)
Chiusura: Domenica
Coperti: 20
Cucina: tipica solo con ingredienti freschi
Tel: 0184 503237 - Cell: 380 4137950
Data recensione: 08/2005


Dopo la piacevole sorpresa del Viavai e della Torre di Romagnano, ecco
un altro posto dove chi cucina lo fa con senso e cognizione di causa
rimanendo nell'ambito della cucina tradizionale, oramai sempre più
maltrattata: a Sanremo La Madonnina è un piccolo ristorante dove si può
mangiare ottimo pesce (ma credo anche carne), proposto con ricette
tradizionali e qualche variazione sul tema ben riuscita, all'insegna
della qualità e con un prezzo finale a livello delle vecchie lire.

Il trucco è che non si può arrivare senza aver prima concordato cosa
mangiare (oppure ci si accontenta di quello che c'è): il posto è
piccolo, una ventina di coperti, e bisogna sapere dove si trova,
altrimenti è impossibile passarci davanti.

Il cuoco (Fulvio, che poi è Capsicum, qui recentemente apparso) che
conduce il tutto con la sola moglie senza altri aiuti, prepara il pesce
ed il resto comprato la mattina stessa, sulla base delle specifiche
richieste. Non c'è una lista, ma si mangia come si è deciso. Una formula
semplice ed efficace, che secondo me si potrebbe applicare maggiormente.
Inoltre il suo passato di maitre al casinò per 30 anni direi che si fa
apprezzabilmente avvertire...

Passando alla sostanza, noi abbiamo gustato una serie di antipasti a
buffet, fra cui ottimi pomodorini secchi, peperoni con l'acciuga,
maialino alle erbe di provenza, e altri 6 o 7 appetizer.
Poi una variante di bouillabasse, una crema delicata e precisa, dove il
pesce veniva esaltato nella commistione di sapori.

Il pescespada devo dire che in genere non mi esalta più di tanto, ma una
sua scaloppa preparata proprio come un filetto al pepe verde, insieme
ad un paio di sue fettine, crude, ci sono piaciute molto.
Un piccolo tagliere di formaggi accompagnati da una eccellente
confettura di peperoncino, dove il finale piccante puliva perfettamente
il palato dopo il dolce, pur lasciando il piacevole sapore della polpa
del peperone ha concluso il tutto, prima di una serie di vari sgorgatori.
Noi abbiamo cercato di mangiare poco, ma lo stile di Capsicum è di
servire porzioni molto abbondanti, come in fondo ci si aspetta in un
locale del genere.

Come vino, dato il tipo di locale, l'offerta non è ampia: il Pinot nero
vinificato bianco dell'oltrepò di una azienda amica, come il riesling di
stessa provenienza, è piacevole, anche se può non reggere con alcuni
piatti di pesce, ma ha il vantaggio è di avere un prezzo molto
concorrenziale.

Il conto in tutto è stato di 108 euro in tre, con due bottiglie di vino, caffé e
aperitivo frizzantino, cifra che per la qualità della cucina è veramente
bassa, dato anche il triste panorama della zona, dove mangiare bene è
raro e spendere molto è la norma. Penso di tornarci a settembre, per cui dopo
una seconda visita potrò aggiungere qualche altra interessante nota.


Lcr