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La Locanda di Bagnara
Piazza G. Marconi, 10 - 48010 Bagnara di Romagna (RA)
Tel: 0545- 76951- Fax: 0545-905261
Data recensione: 3/2007


Il locale, segnalato a suo tempo dal Gastronomo Riluttante nei suoi
primi post e comparso anche sulla guida del Gambero, č di recente
realizzazione, frutto del restyling di questa dimora d'epoca al centro
del piccolo paesino di Bagnara di Romagna, il nome del ristorante in
essa conenuto č quello del giovanche chef che ne detiene le redini, la
location, una delle poche cose che si possono evincere anche dal sito,
č affascinante, i tavoli del ristorante sono disposti all'interno della corte
(coperta da un tetto a pannelli trasparenti presumibilmente mobili), mentre, in
una saletta a parte ci sono quelli dell'Osteria che presenta una cucina piu' tradizionale.

Al nostro arrivo ci viene chiesto se gradiamo l'aperitivo, io declino
poichč il bianco frizzante qualsiasi esso sia non viene compreso dal
mio palato, ma seguo i miei commensali in una piccola saletta che
funge da piccolo bar con qualche tavolino e poltroncine in cui ci
invitano ad accomodarci, molto gentilmente mi chiedono se possono
offrirmi magari un campari (una delle poche cose che forse detesto di
piu' del frizzantino), ma assicuro, cosa vera, che non mi pesa affatto
aspettare senza bere nulla.

Agli altri viene chiesto se preferiscono un "prosecchino" o un "franciacorta"
(sic!). Poco dopo, ci viene detto che, se vogliamo accomodarci, il nostro tavolo č pronto.
Il menų č molto interessante, decido di farmi guidare dal menų
degustazione (50?) 4 piatti + sorbetto e dolce, gli amici invece
preferiscono ordinare alla carta. Il benvenuto della casa arriva solo
per chi ha ordinato alla carta (???): una tartara di salmone, servita
in bicchiere con quella che mi descrivono essere una mousse di
ricotta, l'aspetto era invitante ed il quantitativo piuttosto felice
per un amouse bouche.

Quasi contemporaneamente arriva l'antipasto per il menų (le tempistiche della
cucina nel mix fra menu' a 4 portate e carta con 3 portate saranno perfette):

- Sgombro marinato all'aceto balsamico con salsa di soia e insalatina
di verdurine all'uvetta passita, eccezionale, lo sgombro mi
incuriosiva molto perche' come proposta č piuttosto insolita essendo
un pesce "povero", raro trovarlo in carta, io per prima non gli
conferisco molta appetibilitā, e sono rimasta incantata e con la
forchetta sospesa fin dal primo boccone. La sinergia fra il pesce
l'uvetta, le castagne ed il balsamico č potente, e rivitalizza lo
sgombro accompagnata da una cottura che non lascia possibilitā alle
semplici carni azzurre di diventare stoppose come di default accade.

- Strichetti casalinghi con ragų di coltello bagnato al sangiovese,
crema di zucca e caciotta grattugiata. Eccellenti, zucca dalla giusta
consistenza e dolcezza, sapori distinti con un ragų a coltello davvero
ben fatto. Nel frattempo ho trovato modo di assaggiare anche un
tortello di robiola con vellutata di melanzane e piccole verdure.
Notevole, perfetto equilibrio, nessuna prevaricazione di gusto o
copertura, la vellutata di melanzane era una presenza discreta non
avvolgente e legante, ottimi.

- Cotiche croccanti e gamberi, crema di cicerchie e pomodori essicati.
Piu' o meno a questo punto ho capito che il giovane chef ha una mano
solida e ferma e deve venir da una scuola dove le ossa si sono gia'
perfettamente formate. Ottima distribuzione di sapori e consistenze,
considerando anche ingredienti da noi non tradizionali come le
cicerchie che si sposano vellutatamente al tutto.

- Come secondo in menų era presente la tagliata di vitello con
pomodorini, pinoli e uvetta, ho chiesto una sostituzione, prontamente
accettata, con il Maialino con purč di sedano rapa e castagne, perchč
il vitello, a parte qualche taglio particolare, non mi vede fra i suoi
sostenitori. Il maialino, di correttissima cottura, sapore delicato,
gradevole. Ho passato l'assaggio della millefoglie di salmone con
tartufo dei colli romagnoli, indivia belga brasata e salsa al Porto,
che mi hanno detto esser pregevole, nonostante la visibile assenza o
impercettibilitā del tartufo. Il petto di faraona farcito con ricotta,
cipolla tropea, salvia, funghi misti saltati ed aglio in camicia,
resce nell'intento di esser gustoso e incredibilmente, affatto
asciutto.

- Pregevolissimo ed eccellente sorbetto al limone con champagne e
insalatina di verdure e frutta, mi ha fatto sentire una ragazzina alle
prime esperienze gastonomiche... ci si puo' mai entusiasmare per un
sorbetto al limone ? qualcosa dentro di me, che non porta piu'
l'eyeliner azzurro flash, dice di sė.

- Duetto di creme bruciate al cacao e amaretto: in un menų
degustazione arriva gelato di crema e crema bruciata all'amaretto,
nell'altro al cacao, sempre con il gelato, non ho molto capito il
perchč del nome se sono separate, ma tant'e'. In seguito arriverā
giusto qualche semplice frollino di stile casalingo assieme al caffč.

Un posto che non mancherō di tenere sott'occhio, tornandoci di quando
in quando, Bagnara č praticamente attaccata ad Imola pur essendo oltre
il confine con la provincia di Ravenna (alquanto depressa come scelta
gastronomica). La stoffa ed i numeri sembrano proprio esserci, sono
proprio curiosa di vedere come si evolverā questa cucina, il servizio
č gentile e molto cordiale, informale anche se qualche piccolo dettame
canonico come enunciare il nome del piatto completo quando viene
servito č un piccolo vezzo che la mia labile memoria gradirebbe molto.


Ruggine