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Pescarino
Via Borea, 52 - Loc. Montemarcello - 19031 Ameglia (SP)
Tel: 0187 601388
Chiuso: Lunedì e Martedì; Mercoledì, Giovedì e Venerdì a pranzo
Data recensione: 3/2007


A metà della strada che dal paese di Montemarcello porta a Lerici, troviamo
l'insegna di questo Ristorante dove dire che si mangia bene il pesce è
quantomeno riduttivo. Il locale è situato ai limiti di un bosco di pini, e ci si arriva
percorrendo una stretta viuzza in fondo alla quale troviamo anche un ampio
parcheggio. Ambiente intimo e tranquillo, di quelli in cui ci si sente
subito a proprio agio, sala rivestita in legno con camino in pietra con non
più di 45-50 coperti.

Ci veniamo abbastanza spesso, ogniqualvolta vogliamo gustare del buon pesce
(quello che servono qui è esclusivamente pescato all'amo) spendendo il
giusto. Ci accomodiamo (siamo in quattro) ad un ampio tavolo rotondo in un angolo in
fondo alla sala. Ci vengono portati il menù e la lista dei vini. Il servizio è sempre stato
inappuntabile: il personale cortese e preciso, presente al momento opportuno
e mai invadente, impeccabile nella presentazione dei piatti e puntuale nel
proporci eventuali novità. Ne esce una scelta uguale per tutti e quattro.

Iniziamo con un trittico di antipasti: calamaretti in crema di cavolfiore
(eccellenti), seguiti da una parmigiana di branzino (da oscar) e da
un'insalata di scampi e fagiolini (buona). Ci bagniamo la gola con un buon
Greco di Tufo ed aspettiamo il primo.

La scelta dei primi in questo locale è sempre molto difficoltosa per chi,
come noi ormai li conosce tutti. Scegliendone uno, pur essendone sempre più
che soddisfatti, se ne rimpiange sempre un altro. Questa volta ravioli di branzino
al nero di seppia. Signori questo piatto è semplicemente un inno al palato. Ci si rende
veramente conto di quale fortuna abbiamo a possedere il senso del gusto.

La stessa sensazione l'abbiamo provata altre volte scegliendo gli spaghetti
allo scoglio (alla faccia della banalità...), i tagliolini con sparnocchi e
cipolla di Tropea ed altri primi piatti. Soddisfatti, dopo esserci fatti portare una seconda
bottiglia, questa volta di Fiano di Avellino, aspettiamo con curiosità il secondo, visto che, per
noi, è una novità.

E ne rimaniamo veramente entusiasti: il filetto di branzino cotto al forno a
legna avvolto in radicchio rosso con pomodoro e capperi è una vera
prelibatezza. I vari gusti in bocca si inseguono senza sovrapporsi ed
annullarsi e soprattutto senza coprire il sapore del branzino ma, anzi,
esaltandolo. C'è poco da dire: Gabriele Randelli, chef e patron del locale
sa sicuramente il fatto suo in fatto di cucina.

Chiudiamo con un trittico di dolci bagnato da un passito di pantelleria:
pera al lambrusco con crema di mandorle, sfogliatina di crema con fragole ed
un buon sorbetto al limone e salvia. Caffè per finire ed un conto di 64 Euro a testa.
Alla prossima Sig. Randelli.


Giuseppe Volpi