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Osteria Caveau del Teatro Piazza S. Cristina - 54027 Pontremoli (MS) Ttel. 0187. 833328 Data recensione: 2/2007 Torniamo da queste parti dopo una piacevole esperienza di qualche tempo fa. Dall'esterno il ristorante non e' particolarmente invitante, complice l'edificio in cui e' ospitato, che ha vissuto stagioni migliori. Le cose migliorano decisanmente una volta varcato il piccolo ingresso. Il locale si rivela accogliente, caldo e intimo; soprattutto quando non completamente occupato. Infatti le volte non molto alte, e l'ambiente molto raccolto, contribuiscono a generare un certo rumore. E' sabato a pranzo, e siamo i primi avventori, scegliamo percio' di accomodarci nella sala principale. E' presente qualche altro tavolo in una zona che conduce ai bagni ed alla cucina, per un totale, credo, di non oltre 25 coperti. L'ambiente, dicevo e' caldo, complici i toni pastello alle pareti, il cotto in terra, e i sassi a vista. Bene apparecchiatura e tavagliato, e buoni pani e grissini che ci vengono porti in tavola. Dal menu scegliamo: - Tortelli di foie gras con tartufo nero. Piccoli e saporosi, con una sfoglia elastica e consistente risultano assai profumati dal buon tartufo nero asperso senza risparmio. Gradevole anche il piccolo fondo del piatto. - Carre di' Agnello di Zeri alle erbe fini. Siamo venuti apposta, o quasi. La pecora zerasca è una razza originaria della Lunigiana. Caratterizzata dalla carne molto tenera e dolce, ben persistente al palato. Del tutto priva, inoltre, nonostante la detta fragranza, di quei sentori di selvatico che carattarizzano altre carni. Il piatto e' molto ben presentato, con il carre' posto su di una foglia di castagno. E con un gradevole tortino di spinaci e carote dalla forma piramidale diviso e rovesciato, a rivelare il cuore di carota del contenitore di spinaci. La carne, appena troppo in la' con la cottura per i miei gusti, si rivela comunque ottima, ed esaltata dalla delicatezza del tortino di cui sopra. Cerchiamo un vitigno autoctono per accopagnare il tutto. Coadiuvati dalla signora in sala optiamo per "Merla della Miniera" prezzato 22 euro, che, seppur non indimenticabile, si rivela fresco e piacevole, e ben si sposa con il pranzo leggero che abbiamo intenzione di fare. Dalla carta dei vini si possono cmq estrarre delle chicche interessanti, tra cui parecchi francesi. Se la fugace scorsa alla lista dei vini non mi inganna. Concludiamo con delle buone creme gelato accompagnate da meringhe, e con foglie di cioccolato con crema e arance speziate. Entrambi i dessert si rivelano ben fatti. Con un paio di bottiglie d'acqua ed i caffe' il conto, grazie ad un piccolo sconto, e' di 50 euro a testa. Per maggiore dettaglio ricordo che l'agnello (quell'agnello!!!) sta in carta a 14 euro e il piatto con il tartufo a 12. Tanta solidita' e pochi fronzoli per un ottimo rapporto tra qualita' prezzo. ~pingo~ |