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L'Altro Mastai Via G. Giraud, 53 (angolo Banchi Nuovi) - 00100 Roma (RO) Tel: 06 6830 1296 Chiuso: Domenica e Lunedi Data recensione: 2/2007 Provato ieri la prima volta. Intanto l'ambiente: e' bellissimo e per niente "barocco" (in senso negativo) chissa' perche', leggendo forse frettolosamente alcune recensioni, me l'ero immaginato pesante, ingombrante, eccessivo e invece e' molto elegante, ogni dettaglio e' al suo posto, classico ma senza troppi fronzoli il mio ristorante ideale da questo punto di vista. Il pre-appetizer e' effettivamente un ottimo trailer della cucina di Baldassarre e ci rimanda ai due elementi fondamentali che la contraddistinguono: la perfetta padronanza tecnica e il cosmopolitismo culturale (che pero' non e' uno sfoggio sterile della serie "guardate quanti ingredienti conosco") sfiziosissime la radice di tubero sudamericano (ho dimenticato il nome, forse "daiton") e la foglia di barbabietola, entrambi sottilissimi e croccantissimi (ma come fa? questo e' "Prestige"). poi c'era una specie di sanwich al peperone e altri sfizietti notevoli (meno riuscite le crocchettine con il pecorino) il benvenuto dello chef e' un'ostrica fritta in tempura su crema di avocado molto buona.Poi abbiamo mangiato alla carta: io l'ostrica con mele caramellate, gorgonzola e crema di sedano (equilibrio perfetto, ma forse e' proprio l'ostrica l'intrusa), mia moglie fagottini di trippa con gelato alla mentuccia (porzione piccola piccola, non ho avuto cuore di assaggiarla, ma doveva essere notevole). I "primi": io uno splendido piatto con "canestrelli" (in pratica ravioli) di pasta di riso ripiena di crema di scampi: un esplosione di sapore delicato e nello stesso tempo intensissimo (come fara?), padronanza tecnica assoluta (con la pasta riso praticamente trasparente) e capacita' di armonizzare i sapori. Magistrale capacita' che ritrova mia moglie nei suoi frascatelli con zafferano, zucchine e liquirizia: per lei il piatto della serata: Ancora il "Prestige" (chi ha visto lo splendido film, sa di cosa parlo): Baldassarre ti fa dire ooooh e tu pensi: ma come avra' fatto? ma io sarei capace? (no) e' umano tutto questo o soprannaturale? (e' umano, e' umano, ma bisogna essere veramente bravi). Concludiamo il percorso salato con un impeccabile piccione cotto in cenere di quercia e un cartoccio di cicerchie con scampi, qui non ci sono slanci tecnici particolari, ma una materia prima praticamente perfetta. La mia creme brulée all'anice, pere e spuma di caffè e' una conclusione splendida di una cena memorabileper me questo e' il miglior ristorante all'interno del Raccordo Anulare (mi manca di provare il Pagliaccio tra i papabili). In conclusione, direi che Beck e' Cimabue e Baldassarre Giotto magari un giorno anche i gommisti se ne accorgeranno. N. |