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Da Romano Via Mazzini, 122 -55049 Viareggio (LU) Tel: 0584 - 31382 Data recensione: 2/2007 Per festeggiare al meglio il compleanno di mia moglie Elisa, dopo aver vagliato alcuni indirizzi toscani di buon livello, optiamo per una rentreè nel locale del grande Romano Franceschini, "tempio" della cucina di mare di alto livello e, stupidamente inconsapevoli del periodo carnevalesco di Viareggio, prenotiamo per sabato 17 febbraio alle ore 21, orario cui riusciamo faticosamente ad attenerci nonostante le terribili difficoltà nel trovare parcheggio, a causa della serata in maschera alla vicina darsena. Veniamo accolti dal simpatico figlio di Romano, Roberto (premiato come sommelier dell'anno dalla guida de "L'Espresso 2007") che ci accompagna al tavolo, gradevolmente protetto da un separeè di vetro in stile belle epoque. L'apparecchiatura è di ottimo livello: porcellane della linea classica di Ginori (nei vari modelli, dall'"Antico Doccia" al "Vecchio Ginori" che si succederanno nel corso della serata), cristalli di Riedel e posate in argento fin de siecle. Durante la lettura della carta e lo studio della lista dei vini (oggettivamente commovente e con ricarichi onesti), ci viene offerta (nel vero senso della parola, non come in altri ristoranti che poi te la riportano sul conto...) una flute di champagne insieme ad un crostino di polenta con baccalà mantecato ed altri due appetizer di accompagnamento, sempre a base di pesce. L'aria che si respira è quella di casa; non ci sono formalismi e gli altri avventori sono decorosamente vivaci ma contenuti, giusto per far sentire che il locale non è da "busto di gesso" come diciamo nelle nostre zone; da parte dello staff, modi gentili, confidenziali ma mai invadenti proprio grazie a Romano stesso, vero anfitrione e splendido padrone di casa, ed a coloro che si occupano del nostro tavolo; tutto ciò contribuisce al nostro relax ed a far partire nel verso giusto la serata. Assistiti da Roberto, il sommelier, come vino scegliamo una cuveè trentina (pinot bianco, chardonnay e pinot grigio) di ottima qualità: Olivar 2004 di Cesconi, mettendolo in allerta per una seconda bottiglia dell'Italia meridionale cui far seguito. Chiediamo a Romano una sequenza di assaggi di antipasti e la scelta che ci propone è deliziosa: - Si parte con un filetto di triglia saltato con radicchio rosso trevigiano (buono) per poi proseguire con un delizioso e leggerissimo gratin di scampi, gamberi e calameretti (mia moglie) mentre per me viene preparato un sontuoso piatto di crudo: quattro cucchiai con altrettante tartàre freschissime di tonno, gamberoni, sparnocchie e branzino, oltre a tre carpacci ed ostriche di grandissima qualità; il tutto rigorosamente condito con limone, pepe ed olio del podere di Romano della natìa Montecarlo di Lucca: entrambe i piatti di grande livello; semplicità e materie prime notevolissime. - Il terzo assaggio (piatto completo vero e proprio) è un'insalata di mare calda di polpo e crostacei con fagioli "schiaccioni" della zona versiliese: forse leggermente poco saporito il polpo (non ne sono un amante) ma indimenticabili i crostacei... Dopo questi assaggi proseguiamo con un grande classico di Romano: i calamaretti ripieni di verdure e crostacei. Un trionfo: potrei non fermarmi mai ad elogiare (e a mangiare...) questo piatto, per cui non riesco a trovare parole adeguate da spendere. Simpatiche e spiritose le chiacchiere con Roberto , il sommelier, il quale non credeva che dicessimo sul serio quando parlavamo di una seconda bottiglia da aprire: a questo giro scelgo il "Furore Bianco - Fior d'Uva" 2003 di Marisa Cuomo, un uvaggio di biancolella e falanghina, a cui nel 2006 è stato riconosciuto il premio "Miglior vino bianco dell'anno" dalla A.I.S.: caldo, potente con il profumo ed il sapore del sud a far da contraltare alle note acidognole ma pur sempre gradevoli dell'Olivar di Cesconi. Comunque, due grandi bottiglie, tesi ed antitesi del "far vino" italiano (scusate sono campanilista, preferisco andare sulle nostre produzioni piuttosto che ammirare i presuntuosi e tracotanti cugini transalpini...). L'ultima portata di antipasto è stata un tripudio: sparnocchi arrotolati nel lardo di Colonnata su un tortino di farinata di cavolo nero. Sensazionale sintesi di territorio, materie prime eccezionali e tradizioni toscanissime a cui la mano fatata dello chef, la signora Franca Checchi (consorte del titolare) da vera innamorata della nostra splendida regione, dà la meritata rilevanza. Terminata l'epopea degli antipasti, mia moglie sceglie come primo piatto i fusilloni con un sugo di pesce bianco (validi) mentre io opto per i paccheri di Gragnano con calamaretti e pesci di fondale (notevoli). Sul secondo siamo un po' "cotti": ordiniamo un fritto misto di pesce in due. Il risultato è di una leggerezza così soave che sembra di mangiare pesce bollito anzichè fritto. Siamo in dirittura di arrivo; un compleanno però non è tale senza un dessert; ed allora "Millefoglie di pasta fillo con crema catalana e fragole" per mia moglie (accompagnata da un calice di passito "Diamante"di Tasca D'Almerita) e per me una strepitosa "Variazione di cioccolato fondente Slitti freddo al 63%, al 75% ed all'82%" con uno splendido calice di sherry "Don Pedro Ximenes 1730". Ormai esausti (per non dire ditrutti), ci viene offerto un piattino con pasticceria mignon della casa ed un ulteriore calice di moscato. Per concludere un meraviglioso caffè espresso "Jamaica Blue Mountain" (piccola località jamaicana dove il tramonto si tinge di azzurro e dove si coltiva la qualità di arabica più pregiata al mondo). Derogo alla gradevole offerta di distillati vari per ovvie ragioni di "guida" ma non posso esimermi dal comprare e portarmi a casa una bottiglia di "Chardonnay Giarone" 2003 dei Poderi Bertelli (Piemonte) etichetta prestigiosa e pluripremiata nelle rassegne passate alla kermesse "Chardonnay du Monde" di Saint Lager in Borgogna, ma ben poco prodotta e per lo più esportata all'estero. Conto: cucina Euro 175 (antipasti 90, primi 40, secondi 25, dessert 20), cantina Euro 75. Totale Euro 250 + bottiglia "Giarone" (39,00) = Euro 289,00 Risultato: serata splendida, servizio di qualità, cortese affabile e mai sopra o sotto le righe ma pur sempre scherzoso ed sereno. Da ripetere ancora. Giovanni |