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La Frasca
Via Matteotti, 34 - 47011 Castrocaro Terme (FC)
Tel: 0543/767471 - Fax: 0543/766625
Chiuso: Martedì
Data recensione: 1/2007


Non avevo troppa voglia di arrivare in fiera... era quasi l'ora del pranzo
ed ero ancora verso Forli...... accanto a me il libretto de ''Le Soste''...
Una rapida scorsa e noto che La Frasca è vicina, c'è scritto che è chiuso
per ferie fino al 20 gennaio... è il 21... ma il libro è del 2004...
proviamo...La Signora al telefono è gentile, non si scompone al saper che sono da solo,
e mi dice che posso andare anche subito, che sono già aperti anche se sono
solo le 12...

Il locale è sulla strada maestra, appena oltrepassato il centro di
Castrocaro, ampio giardino, facile parcheggio. Una specie di casa di
campagna. Nel giardino accanto all'ingresso, appoggiate al suolo in un
angolo dell'edificio, centinaia e centinaia di bottiglie di vino stappate...
multicolori... inusuale e simpatica usanza...

Mi accoglie il Maitre subito infilandosi la giacca.
Il tavolo è accanto alla finestra, in una saletta con altri 4 tavoli,
attigua ad un altra ancora. Hanno riaperto oggi, mi dice.
La carta che mi viene data ha tre diverse proposte di degustazione, da 85,95
e 105 euro. Non scorgo la possibilità di scegliere ''alla carta''... e sono
un attimo perplesso... sarà l'usanza, mi dico.

Sono attratto dal Menù Le Soste, quello grande, ma chiedo se lo si può
alleggerire di un paio di piatti per non appesantirmi troppo (ancora credo
di aver davanti una cena importante, sic). Il cameriere acconsente, tagliamo
via le capesante ed il savarin. Con rammarico, ma ero rimasti impressionato
dal fatto che fosse ben evidenziata la dicitura ''non sono miniporzioni''...

Dall'ingresso (facile da scorgere dal mio tavolo) è un continuo arrivare e
partire di genti... operai, fornitori, nipoti. Il Patron arriva dopo poco e
a causa di un incomprensione con il cameriere mi avverte che una variazione
sul degustazione la si può anche fare... ma due sono troppe... Spiego che è
solo la necessità di alleggerire, non di cambiare, scuse per il qui pro quo,
incidente chiuso.

L'aperitivo è un calice di bollicine di Tre Monti che non amerò
particolarmente. Dalla carta dei vini, che pare avere dei ricarichi davvero onesti, scelgo un
Gewurtztraminer HdT di Z.U. prezzato 40 euro. Piacevole conversazione con il
Maitre sui Riesling (avevo chiesto se ve ne erano) e sulla loro ''particolarità''.
Insieme all'aperitivo mi si portano 3 panini caldi, decisamente molto buoni,
specie quello al burro.

Passerà una buona mezz'ora prima dell'arrivo del mio antipasto, credo di
essere arrivato davvero ''presto'' per la media e forse li ho colti un
attimo impreparati... è come se i lavori fossero ''in progress''.
Il mio antipasto è composto da gamberi sgusciati con una leggera impanatura,
sono ben asciutti e croccanti ma cotti alla perfezione, credo siano stati
cotti in forno ad alta temperatura, accompagnati da una piccola insalatina
di finocchi e arance. Buonissimi.

Avevo scelto il menù per via dei ''cappelletti'' (sono riportate le sole
voci principali, nessun accenno al condimento o all'abbinamento, singolare),
ed i mie cappelletti arrivano su un lungo piatto rettangolare. Sono 4,
grandi, e vuoti (avete letto bene), in pratica un cappelletto perfettamente
formato ma lasciato vuoto, cotto a puntino e farcito nello spazio del
''buzzino'' con una dadolata fatta con triglie e zucchini, il tutto
leggermente nappato con una crema di zucchini e filettini di triglia
croccanti. Bello, ma soprattutto... buono.

La quaglia arriva servita in due maniere, il petto in un fagottino di pasta
fillo farcito di foiegras e tartufo nero in abbondanza, le coscette in
tempura, caldissime e croccantissime. Uno più interessante dell'altro.
Il menu prevede il Gran Dessert al Cioccolato, ma mi viene portata la carta
per sentire se voglio cambiarlo con qualcosa d'altro. Accetto il gran
dessert ;-))

Una composizione di 4 assaggi di dessert, ma di cui solo uno con del
cioccolato (??), ed un bicchierino di ''vov''. Molto buona la spuma di
formaggio, altrettanto la crepe mignon all'arancio, e la mousse coperta di
cioccolato morbido. Piccola pasticceria di ottima finitura, caffè e conto.
Il menu prescelto viene decurtato di 20 euro per la ''sottrazione'' dei
piatti, quindi 85 di cucina e 53 di cantina. Molto ben spesi.

Nota a margine:
La mia innata abitudine nel voler osservare senza interagire (al fine di
cogliere quanto possibile senza interferire) ha fatto si che poi ci
rimanessi male nel veder porgere la carta ad un tavolo vicino e sentire che
un menu a la carte esisteva eccome... Io ho creduto che vi fossero solo i
degustazione, e non ho chiesto lumi... invece era solo un banale errore
(forse dovuto alla riapertura) per il quale la carta che mi è stata data era
incompleta... Confesso di aver provato invidia nel sentir scegliere i
ravioli di piccione...

Peccato anche veder portare le entree al tavolo accanto in attesa dei pochi
mminuti necessari al preparare i primi, mentre io avevo atteso una buona
mezz'ora senza nessun complimento (ma magari la colpa è mia che avevo
'alleggerito'' il mio menù, e che ero un pò in anticipo...).
Comunque una piacevole sosta.


Claudio