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Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
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Il Gelso di San Martino Via del Perosino, 38 - 25046 Cazzago San Martino (Brescia) Tel. 030 7759944 Chiuso: Domenica sera e Lunedì Data recensione: 1/2007 In occasione della mostra bresciana su "Turner e gli Impressionisti" io e mia moglie ci regaliamo un weekend di vacanza, abbinando all'arte un sabato sera gastronomico presso il locale dello chef Nicola Silvestri, incuriositi dalle ottime recensioni lette su diverse guide. Il ristorante si trova al pian terreno della casa di famiglia, ad una decina di minuti di autostrada in direzione Milano, a dire il vero in una zona piuttosto squallida lungo una camionale ed un po' nascosto dietro ad un Hotel. Una volta entrati l'atmosfera cambia radicalmente, il maestro di sala ci accoglie con una divisa estremamente elegante e ci fa accomodare in un bel salottino con tanto di camino acceso (credo fosse, in realtà, la saletta fumatori), dove attendiamo alcuni minuti in attesa che ci venga preparato il tavolo. La zona destinata al ristorante è divisa in 2 ambienti, elegantemente arredati in stile classico, uno dei quali (dove verremo fatti accomodare noi) con un altro camino acceso, che scalda decisamente l'atmosfera della sala, forse un po' freddina. Tavoli rotondi ben distanziati e ben apparecchiati e servizio attento ed eccellente ci introducono all'aperitivo "offerto" (scritto fra virgolette, in quanto alla fine lo troveremo in conto!): un calice di Franciacorta Saten del quale non ho modo di riconoscere l'azienda, comunque piuttosto gradevole. Una volta fatte le nostre scelte dal menù, equamente suddiviso fra mare e terra, arriva una fitta serie di piattini di benvenuto: una mini bruschetta con mousse di cacciagione, composta di cipolle e lampone (sublime), delle sfoglie di Parmigiano (un po' banali ma gradevoli), delle crochette minuscole e gustosissime, un bicchierino da Martini riempito da una vellutata di patate con crema di ricciola con sopra una fettina di salmone affumicato e le sue uova (davvero originale ed apprezzabile) e, per finire, un'ostrica con alcuni pezzetti di fragola, che mi fanno ingerire più volentieri un mollusco per il quale non vado matto! Dopo una breve pausa arrivano gli antipasti ed il vino (Franciacorta Saten Gatti, discreto) che avevamo ordinato: per me un filetto mantecato con pancetta croccante su una fonduta di formaggio (ottimo!) e per mia moglie un uovo in camicia, fritto, su tartare di tonno, yougurt, miele peperoncino e salsa verde che si presenta, nonostante la mia iniziale diffidenza, davvero originale per gusto e consistenza, senza tralasciare una presentazione visivamente degna dei quadri che ci aspettavano per il giorno seguente (come del resto quasi tutte le altre portate). Pur non avendo ordinato il primo ci viene proposto un assaggio di "Raviolo farcito di lasagne alla Bolognese", praticamente una sottile sfoglia di pasta all'uovo con un ripieno di carne macinata e pasta molto morbida che letteralmtne si sciolglie in bocca! Notiamo che anche agli altri tavoli viene offerto un assaggio della portata, indifferentemente primo o secondo, che eventualmetne non fosse stata ordinata, davvero un'iniziativa lodevole! Passiamo quindi ai secondi, che non soddisfano a pieno nessuno dei due: per mia moglie calamari impanati e fritti alla milanese su un brodino di pesce, con il difetto di un'impanatura che non attecchisce ai tentacoli, andando a sbriciolarsi nel fondo e non risultando quindi particolarmente piacevole, ne alla vista, ne al palato; io assaggio una faraona ripiena con contorno di carciofi, corretta ma abbastanza banale, perlomeno rispetto ai piatti precedenti, che ci avevano davvero stupito con sensazioni di gusto mai provate (che ritengo sia uno dei motivi per cui si prova l'alta cucina, invece che il ristorante tradizionale, magari più "sicuro", ma anche più scontato). Dopo una breve pausa ci arriva come pre-dessert un bicchierino di crema al limone con vellutata di fragole e quindi i dolci scelti da noi: un assaggio di 3 sorbetti per mia moglie (arancia, frutti di bosco e crema, ciascuno con un fondo dei relativi frutti freschi) e per me una sorta di tiramisù con crema al cioccolato bianco, entrambe buoni, anche se arrivati a questo punto siamo talmente sazi da non riuscire a goderceli a pieno (specie il mio, non partiolarmente leggero!). Chiude la cena un vassoietto di piccola pasticceria (cioccolatini, canditi ed una spuma di panettone, molto golosi, anche se un po' pesanti come conclusione della cena), che accompagno con un baloon di Rum Mathusalem 5. Per concludere darei un giudizio in gran parte positivo, un'ambiente elegante ed un servizio eccellente, con dei picchi di creatività davvero notevoli (considerata anche la giovane età dello chef, non ancora trentenne), intaccata in parte da un piatto non particolarmente riuscito e da un'altro non a livello del menù, oltre alla piccola caduta di gusto degli aperitivi trovati in conto, però compensati parzialmente dalla mancanza della voce "coperto". Il costo totale della cena, per due persone, è stato di 173,00 Euro per 2 aperitivi, 2 secondi, 2 dolci, un Rum, acqua San Pellegrino, 1 bottiglia di Franciacorta Saten Gatti (Euro 32,00), oltre agli appetaizer, primi, pre-dessert e piccola pasticceria offerti. Simone |