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Alla Certosa Località Mis, 83 – 32037 Sospirolo (BL) Tel. e Fax: 0437 843143 Chiuso: Lunedì e Martedì. Aperto solo alla sera, Domenica anche a pranzo. Data recensione: 1/2007 Il ristorante alla Certosa, o meglio, come viene riconosciuto dalla popolazione locale, “da Casimiro” in merito al nome del suo titolare, è un locale unico nel suo genere. Unico per la località: si trova alle pendici dei Monti del Sole, vicino al paese di Sospirolo in provincia di Belluno, di per sé stesso un’impresa a trovarlo, forse è più facile trovarlo prendendo come riferimento la bellissima e storicissima Certosa di Vedana da cui prende il nome ufficiale. Unico è il menù: ci sono antipasti e primi piatti, mancano del tutto i secondi che trovano posto solo in serate a tema. Unico è il metodo di servire: Casimiro che recita a memoria i suoi piatti del giorno, invita i commensali ad ordinare un primo piatto comune per tutta la tavola. Unici sono i prodotti che vengono utilizzati. Casimiro e sua moglie Nadia producono tutto quel che offrono: dal pane alle verdure, e se c’è qualche fornitore esterno può essere solo il contadino o la latteria del paese. Visto così sembrerebbe un controsenso avere un menù privo di secondi ed il dover scegliere un unico piatto per tutti addirittura un “obbligo indecente”. Ma allora come mai da Casimiro i tavoli sono sempre tutti prenotati? Semplice: la cucina è strepitosa. In tutti gli anni che frequento Casimiro fin da quando vent’anni fa gestiva un bar in un paese vicino e spadellava per pochi intimi nel retrobottega fantastiche paste asciutte con le sarde fresche accompagnate dai primi Chardonnay di importazione sudafricana (uno scoop per l’epoca), non ha mai perso un colpo, anzi. Ho sempre seguito la sua crescita ai fornelli dove fa tutto da solo, danzando tra una padella e l’altra con una velocità e maestria da manuale. Da solo riesce a gestire anche 60 coperti e trova il tempo per uscire e scambiare quattro chiacchiere con i clienti affezionatissimi, parlando di cucina o dei vini della ricca cantina con etichette selezionate da tutto il mondo. Nadia, la moglie, si occupa dei dolci e della sala. Anche lei indaffaratissima sa coniugare il forte impegno della serata con un sorriso verso il cliente. Dolci semplici, ricchi di terra locale ma spesso conditi di sapori nuovi e provenienti da questa o quella regione italiana. Anche negli antipasti e nei primi piatti si trova questa filosofia. Non è raro incappare in piatti di tradizione locale accompagnati da sapori mediterranei o addirittura orientali: Casimiro è sempre alla ricerca di nuovi sapori, nuove idee, studi sulle tecniche di cottura senza però mai abbandonare quella che è la tradizione del territorio: guai far mancare in menù l’immancabile zuppa di cipolle con crostini e formaggio, mai far mancare la trippa quando è stagione. Dopo un assortimento di antipastini tutti fatti a mano e stagionali (verza ripiena di pastin, mortadella e verdure; sformatino di patate con ragù e formaggio; brisè con i porri; zucca marinata con cipolla, uvetta e pinoli; sgombro con cipolle e zenzero) ecco la danza dei primi: fagotto ripieno di radicchio tardivo e crescenza su vellutata di fagioli di Lamon; orzotto con verza e salsiccia; ravioloni ripieni di patate con guanciale brasato; paccheri con calamaretti e carciofi. E ancora i dolci: mousse di castagne con salsa di cachi, frangipane con arance caramellate, crespelle tiepide con composta di mele-arance e salsa alla vaniglia, semifreddo al torrone e salsa al cioccolato. Proprio in virtù della grande apertura verso la cucina etnica, da non mancare le serate a tema come mi è già capitato di assistere: quella giapponese con tanto di amico cuoco “made in japan purosangue” (e non pensate che ci si fermi solo al sushi, si va ben oltre con la vera cucina giapponese) o alla serata degli antipasti freddi con salumi provenienti da tutta l’Italia. Che dire dell’ambiente: un paesino con pochi abitanti ai piedi di una montagna, una chiesetta di fronte al ristorante, un panificio, una latteria, traffico zero, all’interno rivestimento in legno che pare di essere in Alto Adige, fiori sempre freschi, non sembra una fiaba? Da Casimiro si respira insomma l’aria di casa di una volta, dove tutto proviene genuinamente dalla terra, ma soprattutto dal cuore. Il conto è equilibrato, 20 euro a testa mediamente, vini a parte, che, se scelti, hanno sempre un giusto ricarico. Provateci! Giovanni Carraro |