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| La Campana di Angiò s.s Aurelia Loc. Peiro, 7 - 16030 Moneglia (GE) Tel: 0185/49741 Data recensione: 1/2007 Eccoci ad un altra rece, dopo tante facciate (dalle mie parti l'improvvisazione non manca) e dopo tante delusioni, finalmente sono uscito soddisfatto, da un ristorante, peraltro non particolarmente conosciuto. Per raggiungere il locale, bisogna uscire al casello di Sestri Levante, e prendere la statale per La Spezia, denominata " del Bracco ". Pochi km, e sulla vostra destra troverete una deviazione che indica "loc. Peiro". Prendetela e, immediatamente sulla vostra sinistra, troverete il parcheggio del locale. Si tratta di un locale elegante, funzionale, e dalla vista piacevole sul mare di Moneglia e Deiva. L'arredamento non è particolarmente di pregio, ma comunque curato. Unica nota negativa il controsoffitto a doghe color oro-rame, a mio parere orrido. Ma siccome i controsoffitti non li mangio, ci passo sopra. Mi pare di capire che qua non si cucinano piatti di pesce, difatti nel menu non se ne trova traccia. Sono tutte ricette un pò pretenziose, con abbinamenti anche a volte stuzzicanti. La cantina, per questi posti è decisamente più che fornita: vi si trovano infatti etichette di ogni regione italiana, più una piccola selezione estera. Notevole anche la scelta dei distillati. Noi abbiamo bevuto un chianti classico castello di Ama, del 1999 (32 euro), scaraffato alla perfezione dal giovane ma ottimo cameriere, abbiamo iniziato con uno sformatino di porri con pancetta croccante di cinta senese, poi mentre io ho scelto i tagliolini verdi con ragù di cotechino, la mia fidanzata ha optato per tortelli di verdura con salsa di noce, e questi erano davvero validi, anche perchè la pasta era perfetta, il ripieno squisito, e soprattutto la salsa era DAVVERO di noci, senza panna, e molto saporita. Io ho deciso di continuare con stinco di maiale al forno su crema di patate, ottimo, e la mia fidanzata ha concluso con un insalata. A seguire caffè e Calvados per tutti e due. Conto totale ? 74 euro, di cui 32 di vino. Ma va detto che nel conto non comparivano nè l'insalata, nè i Calvados. Zero servzio, zero coperto. Bravi ! Davide Zè |