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La Nena
corso Matteotti, 10/14 - 52031 Anghiari (AR)
Tel: 0575 789491
Data recensione: 12/2006


Santo Stefano, di ritorno da Urbino dopo sobrie feste natalizie senza
eccessi gastronomici, mia moglie ed io decidiamo di regalarci una sosta
per il pranzo. Sono già passate le 13,00, siamo nei pressi di Sansepolcro, e spulciata
velocemente una delle guide che abbiamo in valigia, le Osterie di Slow
Food, proviamo a telefonare da "Nena" ad Anghiari: è aperto e ci
riservano un tavolo.

Il ristorantino è in cima a corso Matteotti, la via che taglia il paese
per ricongiungersi con il lunghissimo rettilineo che scende fino alla
statale per Sansepolcro ed Arezzo.
Con una salettina all'ingresso e altre due oltre i gradini accanto alla
cucina, il locale si presenta raccolto con un'atmosfera calda e
familiare tra le mura ristrutturate dell'antico palazzo.
Ci accomodiamo nella piccola stanza di mezzo, proprio di fronte
all'ingresso della cucina.

Siamo nella campagna toscana e non c'è spazio per tovagliette di carta e
trovate da enoteca alla moda: stoffe sui tavoli, quadri e vecchie
caricature alle pareti, avventori locali mescolati a forestieri di
passaggio. Il menu è fatto di pergamene raccolte tra una copertina di cuoio e lacci.
Tra i vari antipasti scegliamo di dividercene uno classico, un misto
fatto di crostini e salumi toscani.

Numerosi i primi piatti tra i quali le pappardelle con il cinghiale,
l'oca o la lepre, le tagliatelle al tartufo nero o bianco, il risotto
con riso carnaroli al tartufo nero, i bringoli al sugo finto, tortellini
di carne al tartufo e la zuppa toscana.
Anche i secondi sono numerosi e tra questi vale la pena di elencare il
filetto di manzo al tartufo o ai porcini, la grigliata sulla brace
mista, lo sformato di colombaccio, pernice e fagiano, i fagioli
all'uccelletto.

A seguire l'antipasto scegliamo i bringoli al sugo finto e tagliatelle
al tartufo bianco e poi una grigliata di carne mista e lo sformato di
cacciagione, accompagnati da un unico contorno di verdure fresche grigliate.
Sulla carta appaiono anche in numero limitato delle etichette di vini
locali, ma dalle bottiglie esposte mi par di capire che la cantina sia
più che dignitosa sebbene non abbia chiesto appositamente la carta.
Scelgo dunque un chianti locale dei colli aretini, uno Sterpo della
Tenuta Vitereta del 2005 in carta a 13 euro, che risulterà una bella
sorpresa per un vino di quella fascia di prezzo.

L'antipasto ha del buon prosciutto dell'alta valle tiberina, delle fette
di un paio di salami toscani, della soppressata toscana, capocollo e tre
crostini tra i quali uno con porcini, uno di semplice pomodoro ed un
superlativo crostino nero di fegato e milza che potrebbe valere da solo
la sosta.

Seguono i primi: il tartufo bianco, locale, grattato a scaglie sulle
tagliatelle, è ovviamente uno degli ultimi della stagione; buone dunque
le tagliatelle. L'altro primo piatto: i bringoli al sugo finto.
I bringoli potrebbero essere quelli che in altre zone della toscana, nel
senese ad esempio, si chiamano "pici": sorta di spaghettoni lunghi di
farina e acqua, quindi non si tratta di pasta all'uovo.

Il sugo finto è una ricetta antica locale, una sorta di "ragout povero",
con una lunga cottura e, tra i vari ingredienti vegetali, solo pochi
piccoli pezzi di maiale ad insaporire ed arricchire. Ne risulta una
salsa comunque irrobustita dalla lunga cottura e da un sapore intenso e
genuino; davvero un piatto riuscito e delizioso e sconsiglio di
squilibrarlo e banalizzarlo con la solita pioggia di parmigiano.
Infine arrivano i secondi: la grigliata mista fatta di salsiccia,
vitello e maiale in costine, buoni ingredienti e grigliata "vera" cioè
cotta davvero alla brace ma non troppo asciutta.

L'altro secondo, uno sformato di colombaccio, pernice e fagiano, è uno
sformato "bianco" amalgamato con besciamella ma non certo banale.
Chiudiamo con due caffè e una buona grappa secca, saltando i dolci, cioè
ciambellone o cantuccini serviti con vin santo.

Il conto è di 80 euro; nel dettaglio
1 acqua 2 euro
1 vino 13 euro
1 antipasto 8 euro
2 primi 23 euro
2 secondi 25 euro
1 contorno 5 euro
2 caffè 4 euro

quindi nel conto non appaiono pane e coperto e la grappa è stata offerta.
Usciamo molto soddisfatti per il servizio cordiale, per il prezzo
onesto, per la qualità del cibo ma soprattutto per il crostino nero e i
bringoli al sugo: vale la pena tornare.


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