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Enoteca San Michele
Vicolo S. Michele, 4 - 27100 Pavia (PV)
Tel: 0382 20716

Data recensione: 12/2006

Sabato a mezzogiorno abbiamo mangiato all'enoteca
San Michele, a Pavia, di fianco all'omonima basilica la
cui stupenda facciata del XII secolo è ogni volta da
ammirare con calma. Il locale è situato in alcune stanze
al pianterreno di un antico palazzo, è piccolo e raccolto
ed è arredato con cura ed originalità con pezzi di design
contemporaneo.

Nella carta è presente il bollito fra altri piatti a base di carni
cazzamaliane, come vi viene dichiarato esplicitamente;
bollito che ovviamente non potevamo non prendere.
Viene servito in 3 tempi: all'inizio, per aprire lo stomaco, un
consommé con immerse un paio di palline di carne cruda, e
già questo particolare avvio ci predispone molto bene.

Poi arrivano le carni: coscia di gallina, biancostato, lingua,
musetto e trippa, questa in una coppetta centrale (di questa
trippa la prossima volta cercherò di farmene portare
in abbondanza...). Semplicemente ottime, delicate e profumate,
accompagnate da bagnet vert in versione molto delicata e
mostarda di frutta, ovviamente fatta da loro. Fra l'altro a
settembre avevo mangiato bollito di bovino rosso peloso della
steppa (sic) in Austria, sul confine con l'Ungheria, ed era
eccellente: beh, questo è nettamente migliore.

Per finire, la terza fase: brodo ristretto alle spezie con effetto
digestivo, la cui ispirazione proviene da una ricetta mantovana
di alcuni secoli fa.
Io amo il brodo in tutte le sue forme, e questo è veramente
particolare, anche nella sua preparazione dato che viene ricavato
dalla cottura in sottovuoto delle carni.
Visto che ne stavamo parlando, dalla cucina è arrivato un assaggio
di tortelli di zucca al burro (senza salvia, per evitarne il monolitico
aroma): un equilibrio notevole, poco formaggio e gli ingredienti in
evidenza, i vari sapori contrapposti ben distinguibili.

Da bere, su suggerimento di Maurizio i cui gusti per vini 'estremi'
coincidono coi nostri, un Montepulciano d'Abruzzo '00 di Emidio
Pepe, che al naso sapeva di cuoio bagnato sul limite della puzzetta
e che in bocca ha dimostrato una notevole linearità ed equilibrio;
poi di Egly-Ouriet un pinot meunier in purezza, vabbé, una potenza
ed una beva impressionante, la bottiglia non è durata 15 minuti in due...
Il conto è stato di 115 euro di cui 70 di vini, il bollito è 20 a testa.

Per me questo è uno dei migliori locali sia come rapporto qualità/prezzo
in assoluto che come proposta, l'abbiamo visitato diverse volte
sempre con grandissima soddisfazione: la loro maniacalità, ed io mi
metto in prima fila fra i maniaci, ovviamente, con cui vengono scelte
le materie prime, di come vengono elaborate si evidenzia nei risultati
ottenuti, risultati di alto livello pur rimanendo ben al di sotto dei prezzi
che siamo soliti pagare in altri locali di rango.


LCR