Ficosecco
Via Setti, 1512- Loc. Maccaretolo - 40018 San Pietro in Casale (BO)
Tel: 051 818141
Chiusura: Martedì
Data recensione: 11/2006
Un locale davvero inusitato per il bolognese, intanto ci si arriva
grazie al navigatore, orbene non chiedetemi di ripetere quella che
è per lui la strada più breve perche' francamente non sapevo
minimamente dove mi stesse conducendo, ero sostanzialmente in
mezzo al nulla; alternativamente, quella che sempre il suddetto
considera la via più rapida è prendere l'autostrada fino ad Altedo
e da lì andare verso San Pietro in Casale e la piccola frazione di
Maccaretolo.
Quando prendete via Setti verso l'inizio troverete una pizzeria, lì
abbiamo rallentato, più che altro per vedere il civico, ma il mio
sguardo si è posato sulla scritta: Pizzeria Daria, cucina rumena.
Mia !!! sicuramente ci torno da ste parti, posso mai lasciarmi scappare
un locale di cucina rumena sconosciutissimo in zona? non sia mai!!
Daria aspettami che sto arrivando.
Il locale si identifica principalmente dalle luci perche' l'insegna
non si vede quasi dalla strada, essendo attaccata all'edificio e non
luminosa. L'impressione è di essere entrati in un loft di qualcuno con
inclinazioni artistiche, perche' ai muri ci sono opere interessanti e
originali, foto artistiche ed esposizioni temporanee (non fatemi dire
una parola di più nel descrivere le opere alle pareti perche' comincio
a scarseggiare di aggettivi che non rivelino immediatamente l'abisso
di ignoranza che a riguardo mi porto dietro), molto dell'ambientaziome
si può evincere dalle foto sul sito, per quanto l'angolo più
accattivante, è proprio quella specie di cucina, con la macchina del
caffè in primo piano, che davvero rende il tutto parecchio
confortevole e originale (logicamente non posso esulare dal mio
contesto ossia la normalità dei locali delle nostre zone), spesso
suonano (ho visto che sul sito sono anche attrezzati con newsletter
per tenersi aggiornati sulle serate)
. Il menù in un foglio stampato, è parecchio dianmico :-) ma parecchio
apprezzabile perche' più aggiornabile di così è impossibile e,
francamente, preferisco di gran lunga un menù stampato su cui
ragionare con calma, al menù a voce.
Assieme ad un flute di prosecco (non mi sono curata di appurarne il
nome) arriva il benvenuto della casa, una simpatica crema di ceci con
crostini servita in tazzina da caffe'.
Il menù sul sito è aggiornato (grazie, grazie, grazie, perchè una cosa
cosi' semplice risulta una chimera, nella stragrande maggioranza dei
casi ?) è perfettamente visibile (con tanto di prezzi, un'ovazione per
la trasparenza, merce alquanto rara), cercando di non soffermarmi
sull'errata grafia di sautè prendiamo: il crostino con uova di quaglia
e tartufo, molto buono, perche' il pane, tagliato sottile spalmato con
parmigiano fumante si sposava magnificamente con
il tartufo, nella
sua semplicità, a esser puntigliosi le uova erano troppo cotte (il tuorlo
era completamente cotto e non deliziosamente colante), puo' essere
una svista dovuta alla sala piena, e arrivata quasi tutta
contemporaneamente.
Ottimi i garganelli pinoli e poricini, con sapori amalgamati ma non ovattati,
molto buoni i bigoli con ragù di vitello al tartufo, un abbinamento splendido
anche se il tartufo avrebbe dovuto essere un poco più abbondante (non
è spoverato sopra ma già incorporato al condimento).
Le portate non sono eccessive, anzi sui primi, sono quasi scarse,
indubbiamente ben bilanciate se, alternativamente, si considera un pasto
intero dall'antipasto al dessert.
Il servizio è simpatico e informale ci si sente molto rilassati.
Tende a far calduccio perche' la sala è piccolina e le finestre chiuse,
quindi
niente maglioni, vestitevi in modo da potervi mettere in libertà.
Come secondi: Somarino con polenta, ottimo, una porzione consistente,
saporito e dalla carne tenera;
La testina di vitello al tartufo, un'ovazione non solo per aver proposto
questo piatto che quasi mai i ristoratori osano mettere in carta, ma non
avevo mai provato un simile abbinamento e ne sono rimasta foglorata.
Si sposano a meraviglia, vitello e tartufo e come si scioglie quel
tessuto connettivo fondendosi con l'aroma del tartufo è fenomenale.
C'era anche un dignitosissimo filetto al tartufo, cotto alla perfezione,
servito su un crostone, anche qui forse un poco più di tartufo non
guastava. Notevole la panna cotta alla melissa con salsa alle violette.
Spesa sui 45 ? a testa.
Un posto indubbiamente da tenere d'occhio.
Ruggine
|