Piccolo speciale sulle Langhe
Data recensione: 11/2006
da Arturo (it.discussione.ristoranti)
Sono rientrato sabato da una tre giorni in langa e queste
di seguito sono alcune info sui ristoranti da me visitati.
Premetto che il viaggio era organizzato da un amico senese,
rappresentante di prestigiosi vini quali soldera e mascarello
e grande conoscitore di quelle magnifiche zone.
Siamo arrivati a Monchiero dove alloggiavamo alla locanda
tra arte e querce, molto carina e accogliente di proprietà di
due simpaticissimi coniugi Clelia e Ezio, quest'ultimo è un noto
trifulao della zona.
Abbiamo pranzato con affettati vari di produzione locale, una
bella porzione di raviolini del plin conditi con burro fuso e una
generosa grattata di tartufo e dei piccoli assaggi di una toma
in tre diverse stagionature delle quali l'ultima, la più stagionata
e matura, era davvero eccezionale.
Abbiamo bevuto la barbera di conterno 2004.
La sera abbiamo cenato in uno dei più storici locali delle langhe, il
ristorante dei Cacciatori ad Albaretto della Torre di proprietà del
mitico Cesare Giacone.
Il locale è situato in una cascina ben ristrutturata all'interno della
quale si trovano varie stanze la cui capacità massima è di non più
di 30 coperti.
All'ingresso ci si imbatte immediatamente nella cucina a vista, anzi,
"a tatto" visto che la stassa è separata dal resto della piccola sala
dal piano di cottura e da un piano di lavoro in acciaio. Sul lato sinistro
fa bella mostra un focolare, all'interno del quale girava un meraviglioso
spiedo di capretto, piatto per il quale il viaggio vale davvero la pena.
Il nostro tavolo era apparecchiato in una delle stanze e, con i suoi 12
coperti, la occupava completamente, obbligando le gentili cameriere
a funamboliche performances.
In nostra compagnia c'erano alcuni fra i più significativi produttori
:
Mauro Mascarello, Beppe Rinaldi, Teobaldo Rivella e Rino Fontana, non
produttore ma grossissimo appassionato, conoscitore, collezionista e
memoria storica dei vini di langa.
Abbiamo mangiato :
- lumache di vigna con radicchio trevigiano;
- una insalata con della carne di fassona appena scottata, melograno,
verdure varie e castagne lessate condita con una salsina a base di olio,
acetoe tuorlo d'uovo;
- raviolini ripieni di fonduta;
- il mitico capretto;
- un coniglio al dolcetto ;
- un piatto contenente dei piccoli assaggini di dolce fra cui delle pere
martin ripiene di confettura e coperte da zabaione caldo e una clementina
ripiena con il suo sorbetto.
Degni veramente di nota lo splendido capretto con la colorita crosticina
croccante e lo zabaione fatto al momento da cesare in una bastardella
di rame non stagnato.
Abbiamo bevuto i vini portati dai produttori , fra questi, in ordine sparso:
:
-barolo giovanni canonica 1997
-dolcetto serafino rivella 2004
-barolo monprivato giuseppe mascarello 2000
-barolo montestefano serafino rivella 1982
-barolo cannubi giuseppe rinaldi 1998
-barolo cà morissio giuseppe mascarello 1996
Il giorno successivo, venerdì , abbiamo cenato a briaglia alla trattoria
marsupino grande serata di bollito misto, 12 diverse portate intermezzate
da una tazza di splendido brodo bollente : testina, zampetto, magro, lingua,
coda, gallina ecc. accompagnate da ottime salsine fatte da loro quali
rafano, tartare, bagnet vert, aioli ecc.
Purtroppo non sono riuscito ad arrivare alla fine e ho alzato bandiera
bianca un paio di portate prima della fine !!
Eravamo in compagnia di Roberto Conterno, splendido anfitrione, e di Rino
Fontana.
Abbiamo bevuto , in ordine sparso :
-barbera d'alba conterno 1999
-barolo cannubi giuseppe rinaldi 2002
-barbaresco produttori del barbaresco 2001
-barolo brunate le coste 1999
-barolo cascina francia conterno 1997
-barolo monfortino conterno 1993
Esperienza fantastica, unica pecca la poca disponibilità di tempo e, di
conseguenza, visto l'elevato numero di appuntamenti, inevitabile affaticamento
epatico :-))
P.S.
dimenticavo una cosa degna di nota : sveglia la mattina alle 8 alla Locanda
di Monchiero, tavola imbandita con un sacco di cose interessanti, salumi,
formaggi,
cereali e altro..
La signora si presenta al mio tavolo dove stavo sorseggiando il primo
caffè
e , amabilmente, con uno spiccato accento piemontese mi dice "che dice,
lo
facciamo l'ovetto?" .. ovviamente non ho saputo resistere a quello splendido
inizio che è rimasto nella mia mente e nel mio naso per l'intera giornata.
Arturo
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