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Buffet da Pepi Via Cassa di Risparmio, 3 - 34121 Trieste (TS) Tel: 040 366858 Orario: lun-sab 7-21 Spesa: 20 euro, più o meno Data recensione: 10/2006 Aspirazione a scolastica bravura vorrebbe che l'incipit fosse dedicato a Claudio Magris, alla decadente Mitteleuropea, al trascolorare del secolo che fu, con la prospettiva di vedere il nostrano scrittore entro breve a Stoccolma, per essere omaggiato di un altrettanto decadente riconoscimento (ma questa è personale, volgareconclusione da miscredente), che il germanista ha cristallizzato la nostalgia di frontiera in topos letterario, di quelli che, invero, fanno venir voglia di metter mano al basso ventre, per chi se lo puòpermettere, beninteso. Invece no: Il Buffet da Pepi non ha nulla a che vedere con i caffè cittadini che creano mausolei ad hoc per i vivi (o quasi), è conosciuto da tutti come Pepi S'ciavo ed ama gli accenti aspri al punto da potersi meritare soltanto il premio No'bel nel senso più giocoso possibile. Qualche povero di spirito obietta che il locale è sporco, ebbene sì, ha ragione , sol che anche costui dimentica di porre gli accenti al luogo appropriato, e non ama le parole tronche: S'porco è l'unica, verace essenza di Pepi, che perciò si fa riconoscere ed amare visceralmente. Da Pepi S'ciavo si discetta infatti soltanto di maiale e poco altro. E che gioia! Il piatto è porco in sembiante e viene colmato di porcina, cragno, Vienna, che detti così sembrano oggetti misteriosi, con un retrogusto grufolante, ma vuoi mettere chiamarli carrè, wurstel e salsiccia? Nessuno ti capirebbe e ti verrebbe consigliato di voltare le chiappe e andare a Gorizia, dove risiedono - a detta loro - i locali grulli. Rifiutare una copiosa grattugiata di Cren ed una spennellata di senape è da villanzoni, ed simile oltraggio è punito con il confino a Nova Gorica per sempre. La lingua bollita viene infilzata con ferocia dal sapiente, baffuto oste, ed induce pensieri ancestrali su sagre medievali, baccanti, Gene Simmons. La carta dei vini è straordinaria e si adatta perfettamente alla proposta culinaria: due vini rossi alla spina (refosco e teràn, di quelli che sturano i lavandini dei peggiori bar di Caracas) ed uno chardonnay del Collio per i bizzosi che non intendono assecondare il loro porco istinto e si volgono piuttosto verso un piatto di liptauer, l'absburgico formaggio alla paprika che si lascia ingoiare a chili. No, non vi è nulla di malinconico e nostalgico qui, dove se ne fregano altamente di Svevo e Joyce, perché Pepi S'ciavo è Pepi S'ciavo, il luogo dove gli accenti non sono stati posti a caso. Bulmalover |