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Due Palme
Via Busca, 2, 12044 Centallo (CN)
Tel: 0171 214181
Chiuso: Mercoledi
Data recensione: 10/2006

Salve a tutti, vorrei proporre una rece veloce dello storico ristorante
(risale al 1817) "Due palme", sito a Centallo, un paesino poco distante
dall'aeroporto di Cuneo Levaldigi. Siamo in tre e giungiamo nel
parcheggio antistante il locale poco dopo le 12; suoniamo e veniamo
accolti da una gentile e simpatica cameriera che ci accompagna al
nostro tavolo. Nonostante fosse abbastanza presto, ci accorgiamo di
non essere i primi.

Il locale, comunque, si riempirà piuttosto rapidamente nel giro di una
ventina di minuti. Ma passiamo al dunque: pochi istanti dopo esserci
accomodati ci vengono portate le carte dei menu e ci viene anche
ricordato che oltre alle proposte della carta è possibile scegliere il
pescato del giorno (dentice e polpetti). Tuttavia la mia attenzione si
concentra sulla carta: noto infatti con piacere che quest'anno, per la
prima volta, oltre ai piatti della tradizione, vengono proposti interessantissimi
piatti di cucina creativa, tra i quali spicca il "cappuccino di seppia"
(purtroppo non provato).

Procediamo ordinando gli antipasti per tre, poi due primi e un secondo.
Da bere acqua minerale e un calice di un corposo dolcetto Pio Cesare.
Per colmare l'attesa della prima portata ci viene offerta una squisita
passatina calda di cannellini condita con olio EVO (mi pare del Garda),
servita in un calice lungo e stretto a forma di cono e accompagnata dal
gustosissimo pane-pizza di loro produzione che verrà costantemente
rabboccato durante tutto il pranzo.

Partiamo con gli antipasti: io scelgo dalla proposta innovativa un cannolo
di pasta phillo ripieno di formaggio di bufala, accompagnato da gamberetti
alla piastra. L'accostamento del sapore del formaggio di bufala con quello dei gamberetti si presenta decisamente interessante. Le persone con me, invece, puntano su un cardo gobbo con fonduta al castelmagno. Porzione di verdura
forse un pochino esigua, ma il tutto è da leccarsi i baffi.

Loro continuano conun primo: il risotto mantecato al fondo bruno, specialità
del locale che nel 2004 ha vinto il premio del miglior risotto dell'anno.
Il riso, della giusta consistenza, si presenta all'onda, parzialmente coperto
dal fondo bruno che dovrà essere amalgamato con il resto al momento
dell'assaggio. Un piatto di una bontà straordinaria, in cui il fondo bruno ha la funzione di far risaltare il sapore di un ottimo prodotto.

Io, per contro, salto i primi e mi dirigo verso un altro piatto della tradizione
rivisitato in chiave innovativa: scaloppa di foie gras servita su un fondo di
purè e accompagnata da mele al calvados e pan brioche tostato. In questo
piatto il foie gras scottato alla piastra, già ottimo di suo, si presenta in tutto
il suo sapore: l'accostamento con le mele cotte al calvados è a dir poco
spettacolare e il pan brioche tostato assolve in modo impeccabile la sua
funzione di accompagnamento.

Terminiamo con i dolci: io mi oriento su un ottimo gelato alla crema
prodotto con latte di capra da consumare insieme a un vigoroso caffè, mentre
gli altri scelgono rispettivamente un semifreddo torronato servito su uno
specchio di cioccolato fondente e una "fantasia di cioccolato", ossia il cioccolato
(qui tutto rigorosamente Venchi) realizzato in tre diverse preparazioni.
Tutti i dolci si presentano eccellenti, tuttavia è d'obbligo segnalare che quello
al cioccolato raggiunge veramente delle vette di squisitezza inimmaginabili.

Concludiamo con il caffè e della piccola pasticceria (biscottini alla marmellata
di loro produzione), in cui la marmellata si presenta forse un pochino troppo
dolce. Nota estremamente positiva al servizio, attento ma mai invadente,
coordinato dal giovane e brillante somellier. Il costo del pranzo si è aggirato
intorno agli 80 euro, prezzo assolutamente interessante per l'altissimo livello di qualità della proposta gastronomica. Il ristorante è chiuso il mercoledì; per gli
altri giorni è vivamente consigliata la prenotazione.


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