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Enoteca Federico II Piazza del Comune, 1 – 06036 Montefalco (PG) Tel. 0742 378902 Data recensione: 10/2006 Più che una rece e' una libidine e ve ne spiego il motivo,siamo arrivati a Montefalco la mattina verso le 11.00 e abbiamo fatto un giretto sul "balcone dell'Umbria", molto carina la cittadella, arrivati in cima nella piazza principale si trova il locale in oggetto, con bar ristorante ed enoteca, praticamente tre negozi... e complice forse la bassa stagione e il giorno infrasettimanale una sola persona, per cui in enoteca avrei potuto fare una bella verticale di caprai, ma tralasciando i particolari sul locale, fuori da esso una serie infinita di distributori automatici di sassicaia, tignanello, caprai, solaia, ecc... Avevo già visto cose simili a Dubai, ma a Montefalco era diverso, al banco del bar potevi comprare una card precaricata e chiedere bicchieri a gogo e poi sbizzarrirti in modalita self service. E' per questo che mi lamento della scarsità del personale, ci ho messo dieci minuti circa a trovare l'omino ;-) Detto questo mi sono fatto una bella degustazione in serie di un paio di grecanico, un sagrantino del venticinquennale di caprai e per finire un goccio di sassicaia e poi.... ho finito la card e complice l'ora non proprio agevole e le altre tappe che ci aspettavano ho ripiegato il borsellino e mi sono fatto condurre fuori dal girone dei golosi. Il bello e' che puoi scegliere tra tre diversi quantitativi e prezzi per cui puoi assaggiare vini ed annate che difficilmente a meno di non avere un fegato così ed un portafoglio parimenti così potresti, per cui una lode a mio avviso a questo sistema che permette di mantenere a temperatura ottimale e come se fosse sempre appena aperto il vino, e ,forse, una nota di biasimo perche' così si perde forse quella nota di poesia che dovrebbe contraddistinguere l'apertura e la mescitura di ogni così nobile bottiglia. Fatto sta che alla fine siamo andati via e complici il rammarico e la bevuta mi sono infilato per una serie di vicoli ciechi in mezzo alla cittadina di trevi che per tornare sui miei passi ho dovuto faticare non poco tra il numero di manovre al centimetro e l'imbarazzo della gente che chiedeva come avevo fatto arrivare con un mezzo così in quella via... ma questa e' un'altra storia. Andrea |