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Trattoria Delinda
Via Marecchiese, 345 - Spadarolo (RN)
Tel 0541-727082
Chiusura settimanale: martedì.
Data recensione: 10/2006


Salve a tutti i frequentatori del gruppo.
Dopo aver letto le vostre gesta, preso da (probabile) insano spirito di
emulazione, aggiungo una breve rece su un locale da me visitato. Saluti
a tutti.

Testo della rece.
Esistono ancora le vere "trattorie" nel Bel Paese? Fino al mio
ingresso nel locale di cui state leggendo una breve recensione, avrei
risposto di No. Risposta ancor più negativa se parliamo della
ristorazione sulla fascia adriatica: una composta informe di locali
piccoli, medi e (alla maniera della celebre rana) "grandi". Uniti
(salvo qualche lodevole eccezione) solo dal primo comandamento:
spennare e illudere il povero avventore, senza ritegno alcuno. Ma come
succede spesso nella vita, le sorprese sono proprio dove meno te le
aspetti e dunque, coinvolto da una simpatica coppia di amici di Rimini
(da qualche tempo, oltretutto, frequentatrice di IHR), ci avventuriamo
nella Trattoria Delinda ("sulla marecchiese"...).

Le tagliatelle, signori! E' questo il luogo specifico di codesto
locale (seminascosto sulla strada verso Verucchio). Tagliatelle
fumanti, ruvide "alla vecchia maniera" come fa notare la bella
consorte romagnola del mio amico, lavorate alla perfezione dalla mano
sapiente di un'anziana signora che (si vede dalla sala piena di
gente) impegna in cucina le sue forze in una titanica produzione senza
fine di pasta e ragù per i golosi clienti. Un ragù eccellente, cotto
a lungo nel pomodoro e con un giusto grado di densità che permette
alla pasta di ricoprirsi di condimento mentre la forchetta ne afferra
le fila. Io però voglio assaggiare anche gli strozzapreti che rivelano
la stessa maestria, pur se effettivamente inferiori alle tagliatelle.

Adesso, fatta la necessaria premessa, guardiamoci un po' attorno per
vedere in che razza di posto siamo capitati. Essì, è proprio una
classica, onesta, trattoria romagnola. Non cercate inutili orpelli o
segnali di pregio: qui si va al sodo. I due camerieri, gentili occorre
dire, ti portano subito dell'apprezzabile rosso sangiovese e ti
suggeriscono ovviamente le tagliatelle ("la nostra specialità") e
poi strozzapreti, ravioli, etc. Se mi guardo attorno è tutto uno
sforchettare imperioso tra i tavoli un po' troppo vicini. Una coppia
di anziani coniugi, che festeggiano qualche loro ricorrenza si
sorridono l'un l'altro mentre lei gli dice: "l'anno prossimo
potremmo tornare". Il marito invece la gela: "se ci saremo
ancora!". Ma dai, mi vien da pensare, festeggia e scaccia le nuvole
nere almeno in quest'occasione!

Secondi della tradizione: coniglio in porchetta, piccione ripieno,
carne alla griglia, galletto alla cacciatora. Scelgo quest'ultimo ed
è una buona scelta. Buono il galletto, carne tenera e saporita. Le
patate di contorno invece sono ... fritte! I miei ospiti prendono
infine come dolce della ciambella di casa che mi dicono molto buona, io
invece mi faccio portare una bella porzione di tiramisù (fatto però
in pasticceria esterna). Chiude un ottimo caffè e, per me e il mio
amico, un fernet.
Spesa in tre: 71 euro.


David