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L'Antonio Piazza Crispi, 11 - 55045 Pietrasanta (LU) Telefono: 0584 793384 Data recensione: 09/2006 Prima visita al nuovo locale aperto quest'anno a Pietrasanta dall'ex proprietario del Maitò di Forte dei Marmi. Dopo esserci passato davanti in estate, nel pieno centro storico di Pietrasanta, a dieci minuti dal mare della Versilia, e dopo essere stato attratto dalla raffinatezza del locale, finalmente si riesce ad organizzare la "gita" e ci presentiamo in 8 alle 21,30 di un tiepido venerdì di fine settembre. Colpisce subito la raffinata semplicità dell'insegna esterna (un piccolo e discreto quadrato trasparente sul muro esterno, con accanto un ombrellone con qualche sedia ed un tavolino a fare da salottino-fumatori all'aperto) mentre entrando si coglie subito la sobria eleganza del locale, con la struttura antica perfettamente recuperata e sapientemente fusa con gli elementi più moderni di illuminazione ed arredi. Il locale si compone di varie salette non grandissime, con un'apparecchiatura non elegantissima ma comunque piacevole e le sedie moderne di legno in stile minimalista. I corridoi tra le varie salette sono strutturati con moderne passerelle; il bagno... vorrei averlo così bello in casa mia! Per l'estate c'è anche un bellissimo giardino esterno. Ma passiamo alla pappatoria, la cosa più importante. Appena ci mettiamo a sedere, in perfetto stile Maitò, arrivano in tavola due piatti con degli spicchi di pizza bianca calda, un po' col radicchio rosso, un po' coi fiorri di zucca. Poco in tono con il locale (che non è certo fatto a pizzeria) ma assai graditi per chi è a digiuno da 6 o 7 ore! Pregio e difetto insieme del menù è l'assenza di piatti "creativi"; le scelte si limitano per ciascuna portata a 3 o 4 piatti di mare e altrettanti di terra estremamente classici. Per intenderci... niente "Chateaubriant di moscardino all'aroma di finocchetto selvatico con balsamico tradizionale" o "controfiletto di arsella dell'Isola d'Elba scaloppato al cognac", ma più semplicementeinsalata di mare al vapore, scampi gratinati, filetto con polenta e porcini e via dicendo. Stiamo tutti sul pesce; ordiniamo quindi una cospicua scorta di Vermentino di Bolgheri di Antinori (in carta a 25 euro ma messo in conto a 20) e partiamo con le ordinazioni. Personalmente opto per l'accoppiata primo/secondo saltando l'antipasto.Altri commensali invece saltano il primo ed ordinano l'insalata calda di pesce al vapore; vedo servire queste insalate e devo dire che l'occhiata è eccellente (e anche la sostanza, a quanto mi riferiscono). Freschissimi moscardini, totani, polpo, scampi e gamberoni con un semplicissimo condimento olio e limone. E d'altra parte... quando il pesce è buono ed è fresco, meno ci si lavora sopra e meglio è! Il mio primo è altrettanto gradevole (forse leggermente indietro di sale la pasta): foglie di olivo (una pasta fresca simile alle trofie) con un ragù di mare ed un bello scampone fresco con coda sgusciata. Appena rosato di pomodoro il sugo ed un pizzico di peperoncino a rinforzare il delicato ragù di pesce di lisca sfilettato. Per i secondi ci troviamo pressochè tutti d'accordo al tavolo per il "Gran bollito" di pesce: un piatto (da fotografia) con due scampi, due gamberoni, mezza aragosta ed un trancio di cernia; a parte ci viene portato un piattino con una maionese al pepe verde ed una salsina al burro e acciughe; personalmente avrei preferito la semplice maionese al limone, ma anche senza salsine e col semplice olio e limone il pesce era eccezionale. Piatto ottimo, abbondante e freschissimo. In totale le portate (in 8 persone) assommano a 6 antipasti, 4 primi e 6 secondi (2 portate a testa). Per il dessert ci troviamo tutti concordi su qualcosa di fresco (le tre bottiglie di Vermentino ed il caldo della serata si fanno sentire) ed ordiniamo 8 sorbetti alla mela verde. Sul tavolo arriva anche ovviamente la bottiglia di Calvados. Niente caffè (preferiamo prenderlo fuori nella splendida piazza di Pietrasanta) e via col conto. Il tutto in tempi accettabilissimi, dato che la permanenza a tavola non arriva alle 2 ore nonostante il locale abbastanza pieno. La ricevuta porta un toatle di 501 euro, corretto a penna dal titolare (anche se eravamo per lui dei perfetti sconosciuti) in 480. A ciò si aggiunga lo sconto di 5 euro a bottiglia sul vino. In definitiva 60 euro a testa per una cena ottima ed un ambiente veramente pregevole (per non parlare del suggestivo centro storico di Pietrasanta che da solo vale la gita). Da riprovare presto. Ale |