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Capofaro Malvasia Resort Via Faro, 3 - 98050 Salina, Arcipelago delle Eolie (ME) Tel: 0909844330/1 - Fax: 0909844339 Data recensione: 08/2006 Avendo trascorso le vacanze nel Capofaro Malvasia Resort di Salina (arcipelago delle Eolie) ho potuto (e voluto) pranzare spesso nel ristorante (interno al resort ma aperto anche a clienti “esterni”) omonimo. Parlando con i clienti “storici” del resort (aperto nel 2004) il ristorante era sempre stato il tallone d’Achille del complesso. Per mia fortuna si è corsi ai ripari, perché, ad un prezzo onestissimo (io in nove cene non ho mai pagato più di 90 Euro in due) vista anche la località, si mangia davvero bene. L’atmosfera del locale è davvero “magica”: situato a fianco della piscina del resort, il cui sciacquio ha il magico potere di rilassarti subito, arredato sobriamente (quindici tavoli in tutto) ma con eleganza, palesa subito l’informalità (elegante) che lo caratterizza nella vestizione dei camerieri, tutti “griffati” Capofaro. Un appunto alle sedute non proprio comodissime per chi (come noi) ama lo Slow e quindi passa un paio d’ore a tavola come standard, buone invece stoviglie e cristalli. Della vasta collezione di “scalpi” culinari collezionati ricordo con particolare piacere i “menù del giorno” (tutti a base di pesce freschissimo), tra i quali segnalo tartare e crudità di tonno e spada (ottime), linguine ai crostacei (sublimi), scaloppe di tonno e spada su tortino di patate o melanzane (eccellenti) e soprattutto dei cannoli siciliani (“alleggeriti” rispetto all’origine) come mai avevo provato in vita mia. Buona la carta dei vini, tutti rigorosamente Tasca d’Almerita (te lo credo, sono i proprietari del resort….). Ottimi in particolare il brut 2003 (ottimo con zuppa di pesce e minestroni), lo Chardonnay (di impatto devastante per potenza, credo regga bene anche la carne grigia e non solo quella bianca) ed il Regaleali, più leggerino ma più poliedrico nell’utilizzo. Inutile commentare il Malvasia, siamo nello stato dell’arte di questo vino da dolce. Peccato che la esclusività dei vini precluda a dei confronti, come avrei voluto fare ad esempio con qualche Greco di Tufo o del Fiano di Avellino dei Feudi di San Gregorio. In conclusione un locale bello, dove si mangia del pesce strepitoso con cotture brevissime (vero asso nella manica rispetto alle cotture lunghe tipiche della zona) e del buon (non ottimo) vino. Certo non è dietro l’angolo, almeno per i lombardi come me, ma se vi capita di essere in vacanza da quelle parti (magari nello splendido resort) una visita la consiglio a tutti. Pierluca Benelli. |