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Jausenstation Braunhof
245 Località Schmudres, Prati (Wiesen) (BZ)
Aperto tutti i giorni solo a pranzo, d'inverno a proprio rischio e pericolo
Data recensione : 08/2006


Nei cinque giorni di natura e pedalate che mi regalo ogni anno, la
Braunhof è un appuntamento immancabile come lo era nelle vacanze con i
miei per via della sua fantastica atmosfera familiare, e soprattutto per
i suoi piatti realizzati esclusivamente con materie prime prodotte nella
fattoria retrostante [ comprendente orto, caseificio, salumificio e
macello ] o nel caso della selvaggina, da prede abbatute da Christian,
il ragazzo della famiglia Staudacher che si occupa di prendere le
ordinazioni e servire ai tavoli in quanto unico parlante un minimo
essenziale di italiano.

Diciamolo subito : non c'è modo di capitarci per caso o per sbaglio,
non c'è nessuna insegna e si deve sapere che esiste alla fine di una
lunga strada di montagna. La si riconosce per le bici adagiate al muro
ed il quotidiano raduno di fungaioli con macchine al seguito, di
ritorno dall'esplorazione dei dintorni, dai boschi fertili come ben
pochi nella Val d'Isarco.
Il locale ha alcuni tavoli all'aperto [ nelle stagioni miti ] radunati
intorno alla fontana dell'acqua che sgorga direttamente dal torrente
sottostante, e una saletta interna con una decina di coperti.

Scelgo sempre quest'ultima, non tanto per evitare la pattuglia
acrobatica di mosche che domina all'esterno, quanto per l'aria che si
respira al suo interno, dove il tempo si è praticamente fermato [
soprattutto quando la pendola dei primi del 900 non funziona ]. La
pareti sono tutte in abete, alla destra dell'entrata un'enorme Stube che
occupa circa 1/4 della stanza. Alle pareti le foto dei primi proprietari
del terreno, che costruirono l'edificio [ parliamo della seconda metà
del 1800 ] conservate come reliquie.
L'apparecchiatura è essenziale, una grande tovaglia di cotone beige su
cui sono adagiate le posate avvolte in un tovagliolo di carta e il
bicchiere. Il menù cartaceo ve lo consiglio solo se siete neoavventori
dubbiosi, altrimenti non esitate ad affidarvi ai consigli di Christian
sui piatti del giorno, non ve ne pentirete !
La carta dei vini è inesistente, è disponibile solo qualche mezza
bottiglia di St. Magdalener Lagrein e di Kelterer See Merlot, a prezzi
modici, come è modesta la qualità di essi. Le preferenze degli avventori
si dividono a seconda della provenienza : i tedeschi preferiscono
pasteggiare con un caffè lunghissimo, gli italiani con una Forst in
bottiglia [ io fra essi ]. Credo che la carenza di scelta di bevande
sia l'unico neo del locale.

Prendo:
Gran Tagliere della casa : Su un tagliare circolare vengono serviti
Speck, Kaminwurtze , Turingenwurtze, Burro della mattina, e il tipico
formaggio di malga sempre di loro produzione. Il tutto accapomgnato da
una ciotolina con del rafano e del pane sfornato la mattina, in tre tipi
: nero, nero piatto croccante e bianco. Davvero gustoso, porzione giusta.
Tris di Canederli, composta da Canederli al formaggio di malga,
Canederli agli Spinaci, e tortelli alle erbe. Uno dei cavalli di
battagli del locale. Porzione veramente abbondante ma mai quanto vorrei,
a ogni boccone un ondata di sapori si libera in bocca travolgendo i
sensi. Qualcosa di indescrivibile, da provare !!

Filetto di capriolo in umido con porcini alla griglia : La carne
freschissima e leggermente al sangue con il suo sugo di cottura
magistralmente accompagnata dai porcini alla griglia, appena arrivati
dal cercatore di fiducia. Ottima la carne, cotta al punto giusto e per
niente stoppacciosa, fantastici i funghi, per i quali ho un debole.

Finale con doppio krapfen ripieno di semidipapavero, un dolce che fin
dal primo morso mi provoca un'overdose da ricordi di infanzia. Dopo la
pedalata pomeridiana, prima di scendere verso Vipiteno, mi fermerò per
mangiarne altri due, essendo l'ultimo giorno prima di tornare a Roma.
Il conto ? IMHO ridicolo , 27 euro portati a 25.

Infine alcune indicazioni per arrivarci
Non dista molto da Vipiteno, 10 minuti di macchina o un'ora di bici [
come nel mio caso ], ma la mancanza di toponomastica complica di gran
lungo le cose. I numeri civici sono arrivati solo da qualche anno e gli
indigeni non se ne sono ancora accorti. La via meno complicata per
arrivarci è oltrepassare la ferrovia del Brennero all'altezza della
stazione di Vipiteno , girare a sinistra al passaggio a livello e
proseguire sempre dritti [ per una strada di montagna è un eufemismo
ovviamente ]. Oltrepassata la località di Flaines si entra senza
accorgesene in quella di Schmuders. Alla fine del tratto asfaltato della
strada vi troverete sulla destra un edificio completamente in legno di
due piani con piazzale sterrato davanti. Eccovi arrivati !!


Lukic