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Ristorante Il Pernambucco
Viale Italia 35 17031 Albenga (SV)
Tel. 0182.53458 Fax 0182.555118
Data recensione : 08/2006


Quale occasione migliore di una serata romantica di anniversario
per visitare quello che sembrerebbe essere il miglior ristorante
della zona (almeno tra Alassio e Pietra Ligure)?

La fama sembra proprio basata sui fatti. Il locale è all'interno
dell'ex parco giochi Minisport, ora trasformato un una grande
area con una sala bingo, una birreria ed il ristorante, con
ampio parcheggio. Ora hanno anche fatto anche un giardino
riducendo la zona per le auto, e credo che dall'anno prossimo
faranno preparare i tavoli anche all'esterno.

Arriviamo per primi e Luciano (il proprietario) ci accompagna al
tavolo, semplicemente apparecchiato con cristalli e porcellane e
senza fronzoli particolari. Alla parete in fondo fanno bella
vista di loro i piatti degli altri Ristoranti del Buon Ricordo,
di cui anche il Pernambucco fa parte, mentre lungo l'altra
parete sono appesi quadri vari con scene liguri ed altri
soggetti. L'unica nota stonata è la presenza alle pareti dei due
condizionatori, secondo me non integrati col resto
dell'ambiente.

Partiamo con un "ingresso": tortino caldo di trombette appena
sfornato, si scioglieva in bocca!
(http://i7.tinypic.com/256z9jq.jpg).
Come vino scegliamo un vermentino prodotto dal figlio Massimo
(che collabora anch'egli in sala) nei loro terreni di Ranzo
(IM). Non siamo grandi bevitori, quindi una bottiglia ci basterà
per tutta la serata.
Come antipasto io prendo un'insalata di polpo
(http://i8.tinypic.com/256zac7.jpg), dalla carne tenerissima, e
lei un antipasto Pernambucco, fatto di due portate
(http://i7.tinypic.com/256zcc6.jpg e
http://i7.tinypic.com/256zcid.jpg), con insalata di polpo,
sashimi (credo), gamberetti e verdure di stagione, burridda di
seppie, cozze ripiene e sardine ripiene. Le porzioni qui, come
si vede, non sono assolutamente risicate, ed alla fine non credo
si riesca ad uscire dal locale ancora affamati.

Primi: io gli spaghetti alla chitarra con ricci di mare
(http://i8.tinypic.com/256zf36.jpg) e lei i piccoli gnocchetti
al granciporro (http://i8.tinypic.com/256zfis.jpg). Devo dire
che i miei spaghetti sono stati il piatto della serata che mi ha
convinto di meno. Non riuscivo a sentire altro che il gusto del
pomodoro di condimento, senza altri sentori. Cottura
inappuntabile della pasta sì, però mancavano di quel tocco di
gusto particolare che mi sarei aspettato. I suoi gnocchetti
erano davvero piccolissimi, ma saporitamente conditi. Con la
chela gigante che c'era nel piatto poi ci sarebbe da descrivere
tutte le acrobazie effettuate con l'apri-chele, ma meglio
soprassedere.

M.m. è quasi sazia, ma io voglio completare l'opera e per
secondo optiamo ad una porzione in due di "banale" fritto di
totani. Ci portano per errore invece un fritto misto
(http://i7.tinypic.com/256zszl.jpg questa è UNA porzione!), ma
abbiamo fatto lo sforzo di mangiarlo ugualmente... Fritto
leggero e pesci tenerissimi, da piangere...

Per lei basta poi un semplice sorbetto alla mela verde e
Calvados, mentre io mi butto su un cremino al
non-mi-ricordo-cosa (http://i8.tinypic.com/2570dp2.jpg).
Concludono l'opera un decaffeinato per lei ed un caffé d'origine
"Brasile" (a € 1,50, mentre il Jamaica era invece offerto a €
2,00).

Totale della serata € 120 per tutto questo ben di Dio, come
sempre ben spesi in questo posto. Potrei fare solo due appunti
complessivi:
1) anche se i piatti sono stati scelti dalla carta, non sarebbe
male ripetere la composizione del piatto al momento di servirli
in tavola, così da ricordare al cliente cosa abbia ordinato;
2) il cestino del pane ne aveva di due tipi, uno del fornaio (di
dubbia qualità) ed uno prodotto in proprio (ottimo, ovviamente).
Potrei suggerire di limitarsi a quello autoprodotto, o al limite
di cambiare qualità del pane comprato.


Pagliotz.