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Vissani
Strada Statale 448 Civitella del Lago Nord: 12 km Baschi (TR)
Tel. 0744.950206 Fax 0744.950186
Coperti limitati; prenotare.
Chiuso: agosto, domenica sera, mercoledì e giovedì a mezzogiorno
Data recensione : 08/2006


L'alta cucina, quella vera, è un po' come la magia. Ha infatti la
capacità di stupire e sorprendere sia quando inventa che quando parte
da prodotti semplici o ripropone preparazioni tradizionali. E Vissani
è riuscito a compiere il 'miracolo' per la terza volta anche
quest'anno, in occasione del nostro anniversario di matrimonio. Il
calore nell'accoglienza, la perfezione del servizio e, soprattutto,
una cucina di altissimo livello ci hanno consentito di trascorrere una
serata di sogno, che rimarrà impressa a lungo nella nostra memoria.

Il ristorante ormai lo conosciamo, la classica eleganza non è stata
modificata. L'unica aggiunta rispetto allo scorso anno sono le anfore
di vetro piene di spezie che ornano le grandi vetrine che danno sulla
cucina, di fronte alle quali veniamo fatti accomodare, osservando i
cuochi già al lavoro. Lo studio del menu viene reso più piacevole da
un calice di ottimo champagne Philipponat e dal pane bianco, da
gustare con burro di Normandia.

Dopo la scelta dei piatti, guidati (e accontentati nelle richieste di
variazioni) dal bravissimo maitre Vicario, giunge il benvenuto della
cucina. Un vero e proprio piatto. Rognone al rosa con porro, purea di
patate blu e crema alla maggiorana. Il rognone è leggermente scottato
e di qualità eccelsa. I contorni, scelti con attenzione, ben si
sposano al gusto marcato della carne.

Ravioli di foie gras e cipolla, con spinaci e gelato ai ricci di mare.
Un piatto che abbiamo ritrovato in menu dallo scorso anno e che
abbiamo ripreso più che volentieri. Il ripieno si scioglie in bocca, e
contrasta con la struttura delle foglie di spinaci appena scottate che
avvolgono i ravioli presentati a tortino. Esaltante l'aggiunta iodata
del gelato di riccio.

Segue un piatto noto e apparentemente poco stimolante, ma che si
presta alla comparazione con la propria esperienza gastronomica, i
tortelloni alla modenese. Davvero impeccabile l'esecuzione. La pasta è
tirata sottilissima, tanto da apparire come un velo trasparente sopra
il ripieno verde, ma è talmente elastica da non presentare alcun segno
di rottura. Saporita e freschissima la ricotta, lasciata in primo
piano dal semplice condimento di parmigiano e burro fuso. Un piatto
della memoria e di vera cucina.

Proseguendo nello stile tradizionale della cena, ci viene offerto come
fuori programma un assaggio di bucatini alla amatriciana, anche in
questo caso realizzato alla perfezione.

L'apice del richiamo alla cucina popolare eseguita in maniera 'alta'
si raggiunge con lo Stinco di vitella con riso ai fagiolini e
zucchine, lattuga brasata, verdure baby e salsa di pomodori gialli. Lo
stinco, cotto due ore, viene servito maestosamente intero sul vassoio
di portata. Il maitre prepara i piatti davanti a noi. La carne si
scioglie in bocca e il gusto è ravvivato dalla sua crosticina, di
perfetto spessore. Di fattura notevole anche il risotto, servito in
due tortini.
Nonostante i piatti preparati siano più che sufficienti, la carne
restante viene lasciata su un terzo piatto, nel caso avessimo ancora
fame .

Tutti i piatti sono stati accompagnati più che degnamente da uno
Sfursat Negri 5 Stelle 1996, pieno e persistente, con netti sentori di
cuoio e terra.

Ci sono stati inoltre serviti grissini torinesi, pane alle melanzane,
alle patate, ai pomodorini, alla mortadella e limone e delle favolose
sfogliatine cacio e pepe, che hanno contribuito a saziarci e a farci
rinunciare i formaggi.

Siamo così passati nella saletta dei dessert, dove dopo un'ottima e
abbondante piccola pasticceria, abbiamo gustato un Flan al cioccolato
fondente e ciliegie con crema fredda di crisantemi e salsa al mango e
nepitella, e una Tartelletta allo zabaione con crema e salsa
all'arancia. Inutile il commento. Abbiamo poi concluso con un gelato
alla banana e uno alla ricotta e cannella, appena preparati e dal
gusto intenso.

Questa volta abbiamo scelto piatti più tradizionali e non siamo stati
delusi. L'appagamento deriva dalla maestria realizzativa,
dall'esaltazione di sapori noti, dalla capacità di servire piatti noti
riuscendo a stimolare sensi e memoria del commensale. Come già detto,
impeccabile il servizio. La squadra è la stessa dello scorso anno e
gira a meraviglia, sotto la direzione di Peppe Vicario e di un
gentilissimo Luca Vissani che ci hanno fatto omaggio di mezzo
cheesecake per continuare i festeggiamenti il giorno seguente.
Inutile dirlo, non vediamo l'ora di tornare.

Il conto: 300 euro, in linea con gli altri ristoranti di pari fascia,
se non addirittura più basso (e comunque i prezzi sono invariati da
almeno due anni a questa parte).


Pumpkin (Luca & Paola)