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Anteprima
Via Fratelli Kennedy,12 Chiuduno (BG)
Tel. 035 836 1030 Divertendosi, a partire da 80?
Data recensione : 07/2006


Stasera si gioca.
Se questo avviene coniugando pappa e ciccia, meglio ancora.
L'Anteprima è una proposta nata da qualche mese, sulla base di una
filosofia originale che, prendendo spunto da diverse ispirazioni e
tecniche, coniuga in maniera piacevole una forma di comunicazione
interattiva con il cliente dal palato curioso che viene qui sapendo di
passare una serata comunque diversa.
Ma andiamo con ordine.

Chiuduno è a un tiro di tappo dalla veronelliana Berghem.
Oltre la collina vi è la nuova sede della premiata ditta Cerea che ivi ha
trasposto il suo glorioso Vittorio.
In questa megalopoli di qualche miglaio di anime opera da tempo un'azienda
che ha fatto del catering la sua mission.
Ma, dato che una ciliegina ci vuole sempre per mettere felicità alla
ruotine quotidiana, ecco che è nata l'idea di Anteprima

Vi sono due sale per chi vuole fare l'avventore normale, ma il
divertimento è in Cucina, perfettamente a vista (pare un acquario da
lontano), in cui potete sguazzare per una sera condividendo il duro lavoro
di chi si destreggia tra abbattitori, fornelli e sifoni sparsi.
Daniel Facen è un trentino della Valsugana. Nonostante abbia da poco
superato gli "anta", mantiene la faccia di quello che deve essere stato un
simpatico ragazzino dalla marachella facile.

Ci sono due posti in fronte a lui che vi pare di esser sul Tornado della
vicina Gardaland.
E lì, seduti fianco a fianco con chi vuole condividere con voi la crazy
night, ci si balocca divertiti lungo una sequenza di una ventina di
proposte; alcune bizzarre, altre che fanno il birignao a nomi collaudati
del gastromondo, da un Adrià, a un Marchesi, un Bocchia e quantaltri del
Ghota multistellare.

Dicevamo di "Pierino" Facen.
Essenzialmente autodidatta, di giorno spignatta cateringo; la sera
inventa, prova, si diverte e vi fa divertire.
Lo spettacolo è in diretta, ecco allora che potete capire meglio come
avviene la sifonatura, cosa ci si fa con l'azoto liquido, che le
sferificazioni si possono usare anche in Cucina e non solo nella
metallurgia della Val Brembana.

Se vi scappa qualche dettaglio niente paura, alzate la palpebra vorace e,
in multicolor, su di uno schermo al plasma e 69 pollici, vedete tutto in
diretta, come la vita e l'Isola dei Lurkers.

Le proposte sono state tante e tali che, necessariamente, si viaggerà
random, così, tanto per dare un'idea con qualche pennellata che zoomerà di
volta in volta sull' intuizione, il piatto riuscito, quello che permette
magari di gustare al meglio la photo senza l'itterizia.

Con un generoso prolungamento dell'happy hour, vi può capitare una sorta
di Americano in cui si gioca di tecniche, consistenze e temperature.
L'idea è buona, la resa potrebbe essere meglio stando più attenti alla
gestione dei gradi Celsius e, comunque, è un buon training per divertirsi
dopo poco con una riuscita rivisitazione del Gazpacho, presentato in forma
di un Gambero impalato e fritto, con sentori di senape e aromatizzazioni
varie che vi mettono subito di buonumore, assieme a bolle champagnotte che
vi accompagneranno di carburo lungo tutto questo percorso di Assaggialonga.

Quando traccheggiate sui boulevard lumière, sopra l'Ostrica ci mettete un
po' di lemon ? Probabile. Allora sappiate che non serve prendere il
Concorde per compiere il rito perchè qui vi trovate già tutto pronto, con
il Regale Mollusco abbinato a goccia di limone e, visto che viaggiamo di
nobiltà, la fogliolina d'oro era inevitabile, così, tanto per citare il
Mago del Risotto Erbusco.
La Vulva Ostricante è un po' muscolare, ma anche qui il bon bon
complessivo conferma creatività giocosa e birichina

La fantasia, si sa, può viaggiare altrove in un lampo ed ecco allora che,
senza teletrasporto, vi ritrovate seduti idealmente assieme alla Signora
di Shanghai, considerata la mise en place di Anguria with Bottarga, in
cui, grazie anche a veli di Mandorle, vi è uno Ying & Yang piacevole tra
dolce e salato.
Ma si torna subito all'estate italiana con un Prosciutto e Melone che, da
fuori, pare l'ovetto pronto per far zabaione.
Riuscito il gioco delle consistenze, in cui, dall'iniziale avviluppo
mordibo si prosegue poi nel trovarsi a mordicchiare le prosciuttosità
interne.

Nei venerdì sera in famiglia può capitare di farsi birra e pizza, ma qui,
attenti e premurosi, hanno cura di non farvi venire la nostalgia del caso.
et voilà il cartocetto di Siciliana con Birra Menabrea.
Sta a vedere che, in questa antologia del "tutto in una sera", ci
arriveranno anche Sushi und Kebab.

Per intanto si viaggia nel pianeta del famolo strano.
No, non si tratta di riesumare un qualche Kamasutra culinario, però cosa
direste se uno vi propone di shakerare assieme verzure & helado ? Vai Sam,
facce vedé. Il Cartoccio di Pomodoro, primizie e Gelato alla Pesca
potrebbe sembrare un'eresia, invece un senso ce l'ha. Il Cartoccio serve a
preservare al meglio umori e sapori da un lato, dall'altro la preparazione
via Azoto insegna che, in versione gelata, la materia prima viene esaltata
nelle sue caratteristiche. A noi questo mix ci ha prima incuriosito, e poi
divertito anche se è naturale che non prenderà mai la nominescion per i
Telegatti del Ghiottonauta.

Pe intanto le due Capesante che ci portano il saluto del mare sono ben
abbinate con un Rabarbaro confit e una tegola di Mango.
Chissà, forse, in questo caso, si vuol giocare di equilibri, colti sulle
declinazioni dell'acido. Anche qui il busillis riesce perché
nell'alternanza delle diverse componenti si coglie una Cucina che
permette, pur nella sua ecletticità, di continuare a mediare e percepire
gusti assortiti.

Dopo tutto questo caravanserraglio si giunge alle minestre che, da italica
tradizione, narrano di Spaghetti e Risotti.

E allora si principia con una Carbonara che vedete nascere in diretta.
Boh, forse la tecnica è di qualche molecolarità sifonata. quello che
abbiamo colto è che lo spaghetto viene generato da panna e parmigiano; ovo
e bacon speziato completano il quadro e siete pronti a giocare, giocare
ancora con un Risotto in cui si è stravolta tutta l'architettura
conosciuta.
Si narra di Scampo contenuto in tegola di riso e questa, per watsoniana
deduzione, viene naturale metterla a pucciare in una zuppetta di vino
rosso.

Ma come fai a muovere la pur minima critica ad un giovanotto che è lì che
ti guarda, assembla, evidentemente improvvisa anche e poi, mentre pucci e
mordicchi, ti sbircia come fa tuo figlio quando ti mostra quello che ha
combinato con pastelli e scarabocchi per la festa del papà.
Daniel Facen è uguale. Poi gli diamo la mancia per andarsi a prendere i
palloncini alla sagra del patrono.

E infatti, come ad ogni festa che si conviene, ecco il Luna Park, una
rivisitazione ironica e birbante di un piatto unico. alla faccia di
Messeguè e della dottoressa Tirone.
C'è di tutto, ma quello che ci piace ricordare, accanto alle ottime
Costolette di Coniglio, sono i Carciofi fritti in . Eternity, by Calvin
Klein
La citazione è tipicamente dei Roca Bros, ma l'assemblaggio che ne deriva
con limone, basilico e fiori d'arancio è bella, ci diverte e gli
strizziamo l'occhio complice.
La prossima volta gli portiamo una doppia magnum di Fahrenheit o di
Parma's Water e poi vediamo cosa si inventa.

Non capisci più chi sia Pinocchio e chi il Gatto e la Volpe. Noi,
spettatori da prima fila per una sera, o il nostro folletto che tratta le
pignatte come fossero la lampada di Aladino.

Massì, finora abbiamo scherzato; gli scenari di una fiaba che ha spaziato
e speziato con fantasia e tecniche multicolor ritorna ai fondamentali,
rappresentati da un tradizionale Carrè d'Agnello cotto nel fieno.
Grande piatto, eccellente.
Il sentore di stallatico del fienile non fa certo rimpiangere il Klein
Calvin o la Marylin vestita di solo Chanel.
Per farci commuovere il nostro eroe della porta accanto ci racconta che,
il fieno, glielo porta il fratello ogni settimana per rimembrargli
l'adorata Valsugana.
Che sia vera, che sia una balla (anche se di fieno), non importa. Il
piatto ci porta verso l'happy end dei dolci titoli di coda con il piacere
di esserci veramente divertiti, trastullati in un' esperienza
assolutamente interattiva, e non solo per l'idea, già provata altrove, di
desinare in Cucina, ma per la formula assolutamente spontanea con cui si
commentano i piatti, li si vede nascere e . morire in gloria, perdendosi
nei meandri dei nostri villi veraci & voraci.

La formula, come dicevamo, è originale, tanto la proprietà vive d'altro,
ma il cadeau di permettere di esprimersi così e colà a questo Facen dalla
faccia simpatica (e l'occhio sveglio e ironico), ha trovato una strada
originale che, se percorsa con sagacia e la necessaria misura, porterà a
tornare per vedere . cosa passerà ancora il convento in questo curioso
mix di tecnica e fantasia.

La Cantina è ricca, pur se in progress, con addirittura tanti piccoli
caveaux per quei clienti che vogliono depositare inside le loro pepite
bordolesi o supertuscane.
Livo Luongo vi segue in Sala con una professionalità puntuale che può
diventare complice, così come le ragazze della scorta, pardon, le giovani
che sgambettano tra i tavoli con efficienza e cortesia, in primis "Blu
Eyes" Daniela, testimoni del fatto che si può lavorare con il sorriso
senza fatica, se sostenuto da passione lieve ma tenace.

E così usciamo da questa Cucina-Acquario con il sorriso sulle labbra, la
panza che ride . e, sotto le stelle, non ci sentiamo certo pesci fuor
d'acqua.


Sararlo