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Ristorante Don Quixote (Drinks and Foods) Indirizzo: Via Vespucci, 165 Viareggio (LU) Telefono: 0584 31402 Chiusura: Martedi' Data recensione : 07/2006 Il locale si trova vicino all'angolo Sud-Orientale della Pineta di Ponente ed e' situato in uno di quei posti "maledetti da Dio" che han visto passare (e chiudere) innumerevoli gestioni: questi ragazzi nuovi si son caricati di una bella responsabilita' ma, tanto per anticipare il giudizio, hanno pure le carte in regola per esorcizzare il posto. Il ristorante e' composto da una sala interna di una 35ina di coperti e da un piccolo spazio fuori, sulla strada (aperta al traffico), riparato da qualche pianta. E' carino e accogliente, con aria condizionata, c'e' molto personale giovane, disponibile e cordiale. La musica (jazz, come i temi delle tele alle pareti) e' bassa e non disturba. A parte la tovaglia "alla moda", cioe' una fascia stretta che non copre tutto il tavolo e che a me piace poco, il resto e' al livello del locale e denota una buona attenzione ai particolari. Ci sono una 15ina di persone ma non c'e' attesa: il gentile cameriere ci chiede subito "carne o pesce?" e poi dice a voce il menu. Facciamo l'ordine e alla richiesta del vino ci viene mandato il sommelier, altro giovane disponibile e preparato e a cui lasciamo mano libera per uno champagne, probabile punto di forza del locale. Non ho idea se abbiano il menu' e soprattutto la carta dei vini; nel nostro caso si sono limitati a chiedere se gradivamo una cosa "facile" oppure qualcosa di piu' strutturato e poi a "spiegarci" il vino. Le portate arrivano in fretta (anche troppo per le prime due, poi ok): una entree di panzanella e poi 4 assaggi di antipasto. Ci offrono: == Sformatino di farinata (?) con gambero: buono, equilibrato e piacevole. == Crostoncino di baccala' e pomodoro: anche questo piacevole e ben realizzato, su pane casalingo tostato. In particolare mi e' piaciuto l'accostamento del baccala' con un olio piuttosto fruttato. == Tegamino di cozze: le solite cozze ("muscoli" per i locali) sfritte con un cenno di pomodoro nel sughetto. Buone, certo, ma da un pezzo a questa parte le trovi dappertutto. == Passatina di ceci (e bieta?) con gamberetti: buona anche questa, niente da dire. Ad esser critici, pero', nella struttura e nei contenuti ricorda molto, troppo, il primo antipasto. Il programma (come proposto dal cameriere) era di fare un primo ed un secondo da dividere due. Ordiniamo: == Bavettine alle arselle ("nicchi"): abbondanti per essere una sola porzione, realizzate con il pomodoro e piuttosto saporite sia di sale che di arsella. Comunque si mangiano volentieri. Blocchiamo la tagliata di tonno perche' non ce la facciamo piu'. A fine pasto prendiamo un dolce (una singola porzione di un tortino che non ci entusiasma) e un rum agricolo (mi propongono nomi noti: Bally, Nelsson e il Damoiseau che poi mi portano accompagnato da un piattino di uva passa, chicchi di caffe' coperti di cioccolata e un croccantino di cioccolata con mandorle fatta "in casa". Tutto buono). == Bevande: 2 bottiglie di acqua e 1 bottiglia di champagne Egly-Ouriet (Vrigny), P. Meunier in purezza, gradevole. Conto finale (due antipasti, un primo, un dolce, un liquore, due acque e il vino (credo 40 auro solo per questo) per un totale di 80 euro. Giudizio finale positivo: cibi semplici, senza grosse invenzioni, servizio e ambiente piu' che piacevoli. Non ho idea dei ricarichi del vino. Gianfranco Bertozzi |