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Da Carlet Via Vittorio Emanuele, 20 Monghidoro (BO) Telefono ristorante : 051.6555506 Giorno di Chiusura: Lunedì sera e martedì Data recensione : 06/2006 Non tutti i mali vengono per nuocere:se non fosse stato per il traffico congestionato del rientro dal ponte del 2 giugno che ci ha indotto ad abbandonare l’autostrada, non avremmo avuto l’occasione di scoprire l’osteria Carlet, nel centro del paesino emiliano di Monghidoro. L’ambiente è quello della tipica trattoria di paese, dove si respira ancora un’atmosfera calda e accogliente, ben lontana dai ritmi frenetici della città. Appena entrati si attraversa la zona adibita a bar da cui si passa nella sala ristorante, caratterizzata dalla presenza di pochi tavoli e da un arredamento senza tanti fronzoli. Il menù del giorno è illustrato a voce da Lorenzo con dovizia di particolari; si parte direttamente dai primi piatti tra cui un ruolo fondamentale spetta, naturalmente, a pasta e gnocchi fatti in casa. Noi siamo in quattro e scegliamo i maltagliati ai porri (saporiti e delicati allo stesso tempo), gli gnocchi con formaggio fuso, quelli agli asparagi e la gramigna (una particolare forma di pasta simile a un ricciolo) al ragù di maiale (veramente degno della migliore tradizione emiliana). Le porzioni sono decisamente abbondanti, ma non vogliamo rinunciare ai secondi, tutti rigorosamente legati alla cucina di montagna. Optiamo per due tagliate ai funghi (servite ancora sfrigolanti nel tegamino di cottura) e un piatto di polenta, formaggio fuso e funghi. Come contorno ci portano un piatto che potrebbe tranquillamente essere considerata una portata a sé stante: il fritto misto emiliano, composto da zucchine, patate, melanzane, crema fritta e polenta. A questo punto si potrebbe essere tranquillamente sazi (soprattutto se pensiamo che sono le 10 di sera e abbiamo ancora minino tre ore di strada per arrivare a casa...), ma il clima rilassante e un po’ di sana golosità ci spingono ad assaporare anche il dolce, che consiste in biscottini alla marmellata fatti in casa accompagnati da un'ottima bottiglia di Vin Santo (che ci possiamo gestire liberamente). Purtroppo si è fatto tardi ed è ora di rimetterci in cammino, naturalmente dopo aver bevuto un buon caffè e aver pagato un onesto conto di 20 euro a testa (comprensivi di mezzo litro di vino rosso della casa e due litri di acqua). Speriamo di avere ancora l’occasione di ritornare in questa trattoria d’altri tempi, magari con un po’ più di calma, per poter godere appieno di un’atmosfera e una cucina fortunatamente immutate nel tempo. Alessia Casarotti |