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Ristorante Valsellustra
Via Valsellustra, 16 Loc. Valsellustra - Casalfiumanese (BO)
Tel: 0542 684073
Chiusura: Giovedě
Aperto: pranzo e cena
Data recensione : 05/2006


E' un locale molto rinomato nell'Imolese, sopratutto per i funghi e il
tartufo in stagione; come cucina regionale lo segnala anche la
Michelin e l'Espresso. Da Bologna si raggiunge in circa 45', a seconda
del traffico; le scelte sono due: o si prende l'autostrada fino a
Castel San Pietro oppure si procede lungo la via Emilia (in direzione
Imola), e, uscendo dall'autostrada ci si ricongiunge con la stessa
proseguendo e superando Toscanella; poco dopo la quale, all'altezza
delle imponenti cantine Brusa c'e' la svolta per via Valsellustra che
si percorre per circa 5 km, in mezzo ad una verdeggiante campagna,
fino ad arrivare alla localita' omonima.

Come in molti locali nel verde ed in collina, i coperti in estate
tendono a crescere in maniera esponenziale, qui la veranda e'
piuttosto ampia, temo quindi che i giorni non feriali tipo Domenica a
pranzo, ci si possa trovare in situazioni un po' ingolfate.
Noi stiamo alla perfezione, e' venerdi' sera e non c'e' un grande
affollamento. Non e' la mia prima visita, per cui mi oriento meglio
nel vasto menu' (che comprende anche una fornitissima carta dei vini)
c'e' un Antipasto Valsellustra molto invitante, dove vi portano un
vassoio di salumi, qualche bruschetta e dei sottolio (che non amo
particolarmente), una piu' curata selezione e qualita', invece
nell'antipasto di Salumi di Cinta e di Mora con crostino toscano, il
crostino era self made, nel senso che un saporito pate' di fegatini
era deposto accanto ad una fetta di pane abbrustolita, poi rammento
varie ed eccezionali salsicce passite, salame, una sublime pancetta,
lonza e quello che presumo sia lombo, che come salume non ho mai
"capito" molto, e che per la prima volta mi ha spiegato il suo
perche'. Certo che una minima minima illustrazione dei suddetti, ci
sarebbe stata proprio bene e l'avremmo gradita molto, ma il servizio
e' vecchio stile, peccato che nei ristoranti di fascia media ci si
limiti a portare i piatti.

Veniamo ai primi: in menu' e' segnata la possibilita' di un bis
(divertente il fatto che ci sarebbe anche il tris, ma il tris e'
composto da piatti a discrezione dello chef, il bis e' possibile
comporselo da soli), prendiamo degli imperdibili tagliolini all'ortica
ai porcini (piu' strette che tagliolini come e' buono e giusto che
sia) davvero favolosi, sentivo anche il velo di amalgama dato dal
burro, cosa, per me, commovente; il bis si e' composto anche di
ravioli di tarassaco burro e parmigiano, anche questi davvero molto
buoni (finalmente un locale che nel nostro circodario valorizza le
erbe spontanee), il quantitativo di questi due piatti (serviti gia'
assemblati nello stesso piatto) e' davvero consistente e ci ha dato il
polso di quei 45 minuti che ci separano da Bologna dove simile
porzione e' purtroppo impensabile.

Come secondo l'indecisione e' forte, c'e' molta scelta di carne e la
tentazione di restare sui porcini anche con il secondo e' intensa,
ma ci chiama una tagliata di bisonte che non e' granche' facile
trovare nei dintorni, cottura perfetta (un po' temevo visto che non
ci e' stata chiesta), davvero molto buona, patate, niente di che,
ma ottime sfiandrine alla griglia (nome locale per i plerotus).
Come al solito il posto per il dolce c'e' sempre (anche se hanno varie
selezioni di formaggi veramente invitanti, le pospongo ad una prossima visita),
scarto la panna cotta, (il fatto che sia presente in menu' servita con frutti
di bosco non depone a favore di una panna cotta, cotta, come piace a me,
normalmente con i frutti di bosco si servono le panne addensate con
gelatina o, nella migliore delle ipotesi, amido) quindi si opta per il
latte brulč, che si e' rivelato una scelta ottimale: sodo servito a
fette, che mi rimandava giustamente a bagnomaria e forno, davvero
buonissimo. Notevole la selezione di Rum. Conto di 46 ? a testa.
Torneremo, forse con i primi freddi a rinfrancarci nuovamente.


Ruggine