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San Domenico
Via Gaspare Sacchi, 1 - Imola (BO)
Telefono: 0542/29000
Giorno chiusura: Domenica sera e Lunedě
Data recensione : 05/2006


Non e' la prima volta che vado al San Domenico, molti anni fa ci andai
in quel periodo in cui i ristoratori facevano una o due settimane, non
ricordo, di promozione con menu' giovani a prezzo drasticamente
ridotto, under 23 o 26 mi pare, in seguito scegliendo l'opzione del
menu' di coppia che era quella piu' affrontabie anzi forse l'unica
affrontabile, in periodo universitario. Adesso e' possibile
appoggiarsi al menu' del baccanale: rassegna di cucina imolese con
menu' predefinito e consultabile dal relativo sito che si svolge a
Imola per due settimane ogni anno verso novembre (sui 90?).
Purtroppo queste esperienze, a parti farti respirare un poco di aria
da ristorante di alto livello, sono state poco appaganti, almeno per
me. Infatti in passato non sono mai stata una fan del San Domenico, e,
a parte l'abilita' sulla piccola pasticceria, niente mi era rimasto
impresso in quelle cene passate, se non, forse, di essermi alzata non
proprio "sazia", cosa che, nonostante tutte le eleganti considerazioni
su cucina e qualita' che mi diletto a fare, mi lascia tuttora sempre
un filo di irritazione.

Tutto questo per spiegare come non fossi particolarmente entusiasta
nel tornarci, ma avevo deciso di aver ricordi troppo datati e dati
dalle suddette situazioni, per esser obiettiva nel poterne parlare; in
secundis, il prezzo si sa e' quello che e', e la domanda che ponevo
anticipatamente a me stessa era: potra' una cucina di alto livello ma
non di ricerca ne' particolarmente creativa, convincermi che questo
rapporto qualita'/prezzo sia calzante ?, ribadisco, non in generale,
ma relativamente alla mia visione di spesa/tipologia di cucina; a
farla breve temevo che questo posto non potesse proprio rientrare
nelle mie "corde".

Il menu' "della coppia" esiste ancora, adesso costa 90? e nel menu'
non viene specificato che piatti comporta, ma come si vede anche dal
sito (sito che, purtroppo non e' aggiornato e che non riporta i prezzi
dei piatti: peccato, piu' trasparenza sarebbe una cosa estremamente
positiva a mio avviso, perche' non metterli ?) cita solo le portate
(se non ricordo male i piatti li decidono loro, una volta ordinato il
menů). C'e' anche un menu' di colazione di lavoro a 45?, poi Il Menu'
Degustazione (125?) e Il Menu' Degustazione di Pesce (125?), entrambi
necessariamente da ordinare per tutti i commensali, questi ultimi due,
invece, sono dettagliati dei piatti che li compongono.
Decido che non voglio esser legata da costrizioni di sorta quindi
optiamo per la carta.

Durante l'attesa arriva il primo benvenuto della casa: un vassoio con
cucchiai da servizio contenenti spada marinato, salmone con pesto di
rucola, una polpetta di cappone servita su stecchino lungo e un finger
toast con prosciutto e formaggio (tutto buonissimo, quest'ultimo
superlativo nella sua semplicita' e sapore), comincio gia' ad esser
molto piu' rilassata, ci viene anche servito l'aperitivo (offerto), il
pane e' tutto fatto in casa, non troppo aromatico e quindi non
invasivo e di cui non c'e' stata necessita' di sostituzione durante la
cena, ci sono anche due striscioline di crescenta, forse un po' troppo
salata ed abbrustolita per il mio palato. In tavola era presente
l'ormai in disuso burriera, con un burro eccellente visibilmente
artigianale; molto old style ma da me parecchio apprezzata: non sempre
mi lancio sul burro, tuttavia e' un dettaglio che mi fa piacere e mi
dispiace sia ormai quasi ovunque abbandonato.
Benvenuto della casa: insalatina di gamberetti di sicilia marinati
allo zenzero, con melone; eccellente, incredibile materia prima e
felicissimo abbinamento, da qui ho cominciato seriamente a
riconsiderare la mia posizione. Ho notato che i benvenuti della casa
non sono stati omogenei per tutti i tavoli nel corso della serata, ma
c'era qualche variazione, il che pende a favore di una cucina non
massificata e giustamente variabile a seconda del momento, numero
clienti di tavolo e ora di arrivo.

Antipasto:
- Scaloppa di fegato grasso d'oca e mazzancolle in fonduta di cipolla
bianca di romagna e aceto balsamico tradizionale di Modena: pur amando
tendenzialmente il foie gras poco cotto non ho potuto non apprezzare
il bilanciamento di sapori di questo piatto, il dolce fondo di cipolla
faceva da contrappunto al foie gras che aveva perso parte della
propria dolcezza a favore di una leggera croccantezza, e su di esse
campeggiava esaltato il sapore dei gamberi.
- Insalata tiepida di astice al vermut secco e tartufi di stagione,
piatto perfetto, l'accostamento di astice e tartufo riesce ad esaltare
in maniera incredibile entrambe gli elementi in una perfetta fusione
di intesita' di sapore, resa ancor piu' vivida dall'insalata di
verdure che l'accompagnava.

Primi:
- Uovo in raviolo "San Domenico" con burro di malga, Parmigiano dolce
e tartufi di stagione: piatto epocale che non si puo' omettere di
assaggiare, geniale nella sua semplicita', ed equilibratissimo di
sapore, la stagionatura del parmigiano e' proporzionata alla
delicatezza di questo piatto.
- Riso mantecato al lardo di Arnad e strigoli di fosso con sugo di
arrosto caramellato allo zucchero di canna al Marsala, il leggerissimo
sugo d'arrosto viene presentato dentro ad un cucchiaio appoggiato sul
piatto, forse pensavo di sentire di piu' il lardo ma presumo sia una
perversione mia, risotto buonissimo a cottura a dir poco perfetta.

Secondi:
- Coda di Astice brasata alla paprica dolce con ravioletti al nero di
seppia e tartufo di Norcia: praticamente un'astice intero,
splendidamente ricomposto nel piatto, con una base in stile astice
all'armoricana o creola da dettami di cucina classica, che ho sempre
trovato eccellente e da rivalutare, uno di quei casi in cui la salsa
base non copre assolutamente il sapore del pesce ma lo esalta. I
raviolini sono serviti in ciotolina con coperchio a parte, la
presentazione del piatto e' dunque davvero notevole, oltre alla sua
perfetta esecuzione.
- Dorso di capriolo gratinato alle erbe, con verze stufate e sugo al
profumo di gin e ginepro. Senza sbavature, perfetta cottura e
abbinamento con le verze, fondo di cottura davvero convincente.

La "piccola" pasticceria e' sempre stata un tratto saliente del
locale, arrivano alzatine con un assaggio a testa di ogni pasticcino,
prima alzatina piu' concentrata sul cioccolato, tartufini, cremini,
delle fragole passate nel cioccolato, seconda composta da dolcetto al
pistacchio, piccolo simil diplomatico, e crostatina con fragolina di
bosco, due grandi tulipe ricoperti di mandorle, croccanti e
fragrantissime, infine alzatina con scorzette di arancia candite.

Come Dessert prendiamo due mix, quello di dolci al cioccolato e la
Sinfonia di dessert della loro pasticceria: piatti strepitosi non solo
di sapore ma anche per servizio, quello di pasticceria era composto da
una piccola ciotola con un baba' in bagna alcolica alle fragoline di
bosco, una millefoglie ai lamponi, un cucchiaio con un bigne' in salsa
di mandarino (credo), un bicchierino da bere, fruttato, ho
riconosciuto cocco e forse frutto della passione, ricoperto da panna,
infine in piccola coupelle una pallina di gelato alla crema e qualche
goccia di balsamico infilzata da una forchetta-lingua di gatto al
centro.
La Degustazione di dolci al cioccolato consisteva in: bigne' al
cioccolato con salsa fruttata servito sempre sul cucchiaio, mousse di
cioccolato alla nocciola servita in coppetta, un biscotto farcito e
ricoperto di cioccolato, decorato con fogliolina d'oro, cappuccino nel
bicchierino composto da: panna montata, mousse di cappuccino,
cioccolato fuso, infine flan di cioccolato.

Il prezzo, togliendo il vino, e mangiando dunque alla carta un pasto
completo sta sui 150 euro a testa, gli antichi ricordi di "leggerezza"
all'uscita, completamente dimenticati, anzi, per arrivare in fondo a
pasticceria e dolce ci vuole dell'impegno :-) Dimenticavo, alle
signore e' stato fatto gentile omaggio chi di un vasetto di miele chi
di marmellata, una deliziosa attenzione.
A fronte delle materie prime usate, del servizio, dei piatti senza
"cali" di tono, trovo siano pienamente meritate. Non sara' un posto da
sabato sera qualsiasi (almeno per me), ma per una cucina dalla mano
ferma e una qualita' cosi' alta, ritengo siano ben spese.


Ruggine