> Siti e blog del Network ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() TigullioVino.it
© |
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori
Torna all'archivio
Invia una recensione
Osteria Della Scioa' Piazza Ghiberti, 30 50060 Pelago (FI) Tel. 055 8326062 Data recensione : 04/2006 Stasera la nostra meta e' Pelago, piccolo borgo ad appena una ventina di km da Firenze, verso il passo della Consuma. L'osteria si trova nella piazza principale del paese, fulcro di un bel festival musicale in periodo estivo, o perlomeno erano belli quelli di un paio un paio di lustri fa. Il locale e' segnalato su Osterie d'Italia di Slowfood. L'ambiente e' accogliente, si entra direttamete nell'unica sala del locale, dove trovano posto 30 coperti. Sono tutti occupati, ma abbiano prenotato, ed il nostro tavolo da quattro ci attende. Spaziatura sufficiente tra i tavoli e rumore di fondo accettabilissimo. L'apparecchaitura pur nella semplicita' da osteria e' sopra la media, con tovagliati e cristalli. La carta e' in doppia copia, una per le cose "fisse", un'altra per le pietanze ad "alta rotazione" riportate anche su di una lavagna al muro. Si notano diverse preparazioni in cui la mano richiesta dalla cucina e' minima. La certa dei vini denota attenzione e ricarichi corretti, con grande predominanza della produzione locale. Infatti la fanno da padrone le etichette del Chianti Rufina, certo non la zona piu' blasonata della produzione del Chianti. Abbiamo assaggiato: - Salciccia di cinghiale e torta di formaggio. Dalla enunciazione del piatto credevamo che la torta fosse uno sformatino o simile. Trattasi in realta' di qualche fetta di pene a cassetta al gusto di formaggio. La salsiccia di cinghiale, che speravamo avesse subito qualche preparazione, e' stata semplicemente tagliata a fettine. In verita' il tutto non e' cattivo, ma restiamo comunque un po' delusi. - Ravioli alle ortiche, sono la cosa migliore della serata. Basta usare l'accortezza di non spolverizzarli con il grana che sta in tavola. - Chinghiale al vino bianco. Piccoli bocconcini cinghiale accompagnati da polenta gialla, certamente non espressa. Le carni dell'animale sono poco saporose ed anche la consistenza lascia a desiderare assai. - Prosciutto di maiale al latte. Le fette di "prosciutto" sono abbondantemente ricoperte dalla salsa di accompagnamento. La cosa meno entusiasmante sono pero' la consistenza ed il sapore delle carni. - Tagliata al pepe verde. Buona. Piu' che buoni i contorni assaggiati: spinaci saltati e fagiolini bianchi. I dolci invece ci riservano delle delusioni. Decorosa e discretamente eseguita la bavarese all'arancia. Davvero pessima la mousse di yoghurt accompagnata da marmellata di castagne; la sensazione acidula nella mousse e' troppo invadente. E la consistenza ricorda tutto all'infuori di una mousse. Conto correttissimo intorno ai 27 euro a testa, con una bottiglia di vino e due caffe'. Simpatico il posto e ameno il borgo. Ambiente piacevole e servizio corretto, manca purtroppo il quid in cucina che invoglia a tornare. Pingo |