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Ristorante Ciglieri Via Ravizza Giuseppe, 43 57128 Livorno (LI) Tel. 0586.508194 Data recensione : 03/2006 Sentiamo l'aria della primavera, e ci viene voglia di andare al mare. Ci ricordiamo di questo ristorante di cui diversi, ci hanno detto narrato esperienze positive. Arriviamo poco oltre le 21 fissate. Dopo aver girovagato un po' per trovare il ristorante, anche se non e' difficile. La palazzina che ospita il locale e' su di un solo piano, e si trova all'interno dei "casini dell'ardenza" un edificio che ha una storia importante, nei pressi del lungomare dell'Ardenza appunto, appena a sud di Livorno. L'accoglienza non e' delle migliori. Appena ci presentiamo il patron ci comunica che hanno avuto dei problemi: c'era un tubo rotto. Hmmm ... Ma "adesso" prosegue, "e' tutto a posto". Inoltre ci informa che se avesse avuto un recapito telefonico (che nessuno ci aveva chiesto) ci avrebbe pregato di non venire. Scopriremo poco dopo che siamo gli unici due avventori del locale, e che forse il "problema" era legato a questo fattore. L'ambiente e' caldo e classico, tovagliati pastello e posateria in argento. Buon livello del tutto, pur in chiave fin troppo classica. C'e' una piacevole musica in sottofondo, non invadente. I coperti sono solo 14, occupati, gia' detto, solo i nostri 2. Il patron e' affabile, vedremo solo lui per tutta la sera. Mi pare di capire che in cucina ci sia la moglie. La carta dei vini e' importante, belle etichette. Soffre pero' di buchi vistosi. Ovvero per molti vini e' presente una sola annata. Scegliamo un trebbiano di Valentini, dell'anno 2000 che si rivelera' "scarico". Dopo esserci rapidamente domandati come ci saremmo comportati a casa, decidiamo di berlo. La carta delle pietanze e' improntata al mare, i prezzi variano da circa 16 euro per gli antipasti, 18 per i primi piatti e 30 euro per i secondi. Giungono in tavola dei pani e grissini di loro produzione. Discreti sebbene troppo caldi. Ho assaggiato: - Timballo di frutti di mare. Buoni gli ingredienti. Non brilla per amalgama del tutto, ma non mi dispiace. Si rivelera' la cosa migliore della serata. - Tagliatelle all'astice e the verde. La cottura e' appena passata per il mio gusto, dell'astice qualche chela e poco altro. Poco marcato anche il tono del the verde. - Filetto di pesce nobile con vongole e zafferano. La scelta e' azzardata. Infatti il piatto e' completamente squilibrato. Il filetto e' buono, ma scompare tra il fondo a specchio allo zafferano (stucchevole) e le vongole adagiate in quantita' sopra al filetto. Anche la presentazione lascia a desiderare. Io sono gia' sufficientemente deluso. Chi e' con me stoicamente si azzarda a provare il dolce, dove riceviamo ancora una delusione. - Ravioli di cioccolato con ripieno di gianduia e nocciole tostate su letto salsa di zabaione. I "ravioli" hanno una sgradevole consistenza gommosa, ed il gusto e' poco incisivo. Troppo liquido anche il fondo di zabaione. A cio' segue anche una dimenticabile pasticceria secca. Abbiamo speso circa 200 euro compreso il vino prezzato 55 euro, 1 caffe' nella moka a 4 euro ed una bottiglia di acqua a 5 euro. Bene locale e servizio, delusione dalla cucina. Scarsa personalita' dei piatti, alcune concezioni sballate ed anche diverse esecuzioni rivedibili, ci hanno fatto uscire delusi. Peccato. Pingo |