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La Cucina del Borgo Via Torribina 46 Cerreto Guidi (FI) Tel. 0571 559577 Data recensione : 04/2006 Seconda visita in pochi mesi e trend in indubbia e decisa crescita per questo locale del giovanissimo chef Stefano Pinciaroli; http://www.borgodeilunardi.it/ristorante.htm Il locale è inserito in uno degli scorci paesaggistici più belli della Toscana, a pochi minuti di macchina da Empoli, Fucecchio e Montecatini Terme. Siamo in 4; arriviamo verso le 20,45 e veniamo accolti sulla porta da una ragazza che ci prende i soprabiti e ci accompagna al nostro tavolo. L'interno è in stile rustico-raffinato con arredamento moderno in stile minimalista, un contrasto apprezzabile e riuscito. Veniamo sistemati al tavolo centrale che guarda direttamente nella cucina dove il "Pincia" dirige un'affiatatissima orchestra che in religioso silenzio sforna decine di piatti uno più bello dell'altro; la cucina è immacolata, il soffitto è un'unica grande cappa aspiratrice che non fa arrivare in sala il minimo odore nonostante il portone spalancato. Sul tavolo di lavoro della cucina c'è una piastra che mantiene caldi i piatti, illuminata da due lampade all'infrarosso che mantengono in caldo le pietanze durante la guarnitura che lo chef opera nelle fasi finali della preparazione. Ci vengono portati i menù assieme ad una flute di prosecco; dopo aver ordinato (visto che gli antipasti erano in piccolissimo sopportabile ritardo) ci viene offerto un secondo giro, assieme ai panini di vari tipi preparati da loro. Il menù è abbastanza vario e comprende una prima pagina "turistica" con proposte classiche della cucina toscana e due pagine (una per la carne ed una per il pesce) ciascuna con tre stuzzicanti e creative proposte per ognuna delle singole portate. Su 4, in tre optiamo per il pesce. Chi prende la carne parte con una terrina di fegatini veramente pregevole, sia come presentazione (con una sottilissima fetta di pane arrotolata a far da contenitore) sia come gusto. Per l'antipasto di pesce la scelta cade sui gamberoni rossi spadellati (4 grandi belle code sgusciate) con caviale al balsamico e salsa di avocado, sublimi e profumatissimi. Le due signore saltano il primo. Noi due maschietti invece rimaniamo attratti dai rigatoncini all'astice e dai ravioli neri con ripieno di branzino e salsa di finocchio. Pienamente soddisfacenti entrambi e porzioni generose. Per il secondo la scelta di carne cade su un bellissimo (e buonissimo, mi si dice) filetto di manzo di spessore-fiorentina servito su letto di carciofi al balsamico. Noi "pesciaioli" scegliamo invece una tempura di verdure di stagione con pesce fresco; ci gustiamo tutta la preparazione in diretta guardando la cucina, con i pezzi di pesce (gamberoni, salmone, merluzzo) e verdura (carote, zucchine, cipolla) che vengono messi e tolti uno ad uno nella friggitrice nel giusto ordine e poi certosinamente impilati a formare una spettacolare piramide nel piatto di portata; a lato viene servita una spuma di soia che con la tempura... è la morte sua! Nulla da dire: frittura croccante, gustosa, fresca e leggera. Arriva la carta dei dolci e ormai decidiamo di "farci del male" fino in fondo: 3 tortini al cioccolato con gelato al fiordilatte e... non mi ricordo cosa mentre io opto per una più fresca pera al vinbrulè con gelato alla cannella; coi dolci ci viene offerto un generoso bicchiere di Porto. 4 caffè; l'ammazzacaffè ci viene offerto ma rifiutiamo. Vino: purtroppo aprile è sempre un periodaccio per i bianchi: i vini dell'annata vecchia stanno finendo e le case ancora non consegnano l'annata 2005; la nostra cena quindi viene accompagnata dal Castello della sala (non che ci siamo lamentati eh!...:-)): prima da un Conte della Vipera (23?) e poi da un superbo Cervaro (38?). Restiamo pienamente soddisfatti tutti e 4, tanto che i due amici alla prima visita mi ringraziano per la scelta. La soddisfazione fa passare in secondo piano il conto, assolutamente equilibrato per la qualità e la quantità del mangiare e del bere: 234 euro in 4, che vuol dire circa 60 euro a testa con quei vini. Da sottolineare l'assenza nel conto della voce "coperto", delicatezza che personalmente apprezzo sempre di più e che, fortunatamente, pare sempre più diffondersi. Ci ripromettiamo di tornarci, magari in estate quando l'ampio spazio esterno sarà certamente una cornice affascinante per il menù estivo che il Pincia sta già preparando. Alessandro |