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L'Ape Piera
Via Lodovico il Moro, 11 Milano
Tel/Fax 02.89126060
Data recensione : 04/2006


La visita di ieri per una cena di compleanno mi offre l'occasione di
cogliere l'invito di Ruggine e firmare il primo post.
E' la mia seconda volta all'Ape Piera, la prima un paio di settimane dopo
l'apertura - avevo gia' in mente di mettere giu' le mie impressioni ma poi
ho rinunciato per mancanza di tempo e altri motivi.

La descrizione del locale, bello e curato, la tralascio - forse la parte di
sala dove ci siamo seduti era un po' troppo buia ma il resto era
ineccepibile. Arrivati alle nove, con la cucina che chiude alle dieci e
mezza (o cosi' mi hanno detto, forse intendevano il limite per le comande),
ce la siamo presa piuttosto comoda con la scelta dei piatti. Intanto che
traducevo e spiegavo il menu' alla mia compagna, lei si e' gustata lo
spumante offerto dalla casa; io non bevo e questa volta non ho neanche
assaggiato un sorso, non so dire cosa fosse.

Assente un menu' degustazione quando la prima volta ne avevo lasciati tre
(degustazione tradizione, innovazione e vegetariano) alla fine decidiamo di
cominciare con una "Tartare di mazzancolle, pere, wasabi e sorbetto di
rucola" lei e "Scaloppa di foie gras, pere al Madeira caramellate e gelato
di stracchino" io.
Tra l'altro ho addocchiato nel menu' delle "Costolette di maiale laccate con
gazpacho di cavolo rosso e gelato alla senape", un riferimento a Heston
Blumenthal che piu' chiaro di cosi' non si puo'. Chiedo informazioni
sull'origine del piatto al cameriere e al capo sala, che pero' non mi sanno
rispondere (in realta' volevo piu' che altro sapere se Nicola aveva mai
mangiato al Fat Duck) e mi rimandano a parlare direttamente con lo chef.



Mentre aspettiamo, assaggiamo prima i grissini (che in seguito la mia
compagna norvegese descrivera' come piuttosto blandi - LOL, si vede che e'
abituata a una cucina piuttosto saporita - io li ho trovati molto buoni) e
il pane poi: solo due tipi questa volta, degli ottimi panini arrotolati al
formaggio (forse un po' umidi all'interno) e un altro tipo che non ho
provato, contro gli almeno quattro o cinque della scorsa volta. Lasciamo al
caposala la scelta di una calice di vino per la signorina e ci fa servire un
bianco di cui non so dirvi niente.

Il foie gras e' molto bilanciato, pulito e preparato in maniera perfetta,
buona la crosta - ottimi gli ingredienti, i componenti sono buoni da soli e
insieme, combinati in tutti i modi. Al gelato allo stracchino, che poi era
il vero motivo per cui ho scelto il piatto, sembra mancare qualcosa al primo
assaggio ma il seguito e' perfetto: ne' troppo dolce, ne' troppo salato,
sapore delicato, temperatura di servizio perfetta, buone la consistenza e la
cremosita'. Senza dubbio un ottimo piatto.
Ho dovuto convincere la mia amica ad assaggiarne un po', con un po' di
fatica dal momento che non conosceva il prodotto e pensava fosse normale
fegato, e con sua grande soddisfazione alla fine.
Del suo piatto ho spiluccato un po' di gamberetto con le pere e,
separatamente, il sorbetto di rucola. Che dire? senz'altro "interessante".
La sapidita' era adatta al ruolo di antipasto ma forse si poteva anche
caricare di piu'; il sapore del sorbetto era buono, assolutamente non
piccante o amaro - forse la consistenza non era del tutto convincente ma non
ho assaggiato abbastanza l'insieme per poter dare un giudizio complessivo.

I primi mi hanno convinto molto poco. Per me "Tagliatelle di farro con
mazzancolle, lingua di vitello, tartufo nero e pecorino", per lei "Ravioli
ripieni di ricotta e asparagi su crema tiepida di parmigiano e olio,
montati."
Eccessivamente saporito il mio piatto, a tratti troppo pungente: ottima la
lingua, come tutti i singoli ingredienti, ma la combinazione non e' molto
riuscita. Troppo divario tra il sapore della base di pasta e il condimento;
troppo delicata la mazzancolla per l'abbinamento. Non ho nessun problema con
le combinazioni di carne e pesce - adoro le mescolanze come la jambalaya, la
paella, il calaloo, certi abbinamenti alla Vissani - ma la consistenza era
sbagliata e anche il sapore, ci voleva qualcosa di piu' deciso e carnoso,
forse un pesce essiccato. Troppo delicati invece i ravioli: troppo spessa la
sfoglia, troppo esiguo il ripieno, ottima la spuma di parmigiano. Qui si
doveva aggiungere qualcosa: forse dolcezza, succosita', croccantezza -
sicuramente almeno un ingrediente in piu' per dare del "mordente." Stiamo
comunque parlando di un ottimo livello.

Per secondo ho chiesto di assaggiare il gazpacho di cavolo rosso con gelato
alla senape senza le costolette e abbiamo deciso di dividere un "Trancio di
tonno con polenta morbida di Storo, insalata di finocchi, arance caramellate
e timo." Da rifare completamente: se il tonno era ottimo, non si puo' dire
lo stesso del resto. Buona la polenta ma nel piatto mancavano leganti e
contrasti; dal punto puramente tecnico, del finocchio andava scartata la
parte esterna, andava affettato in maniera diversa, piu' finemente; lo
spiccio d'arancia caramellato e' arrivato pelato a vivo ma con i semi e
della pellicina, il sapore era anche leggermente amarognolo. Tutto sommato
un piatto di scarso interesse se non per il trattamento eccellente del
tonno, peccato.
Il gazpacho con il gelato non era assolutamente come me lo ero immaginato ed
e' risultato troppo pesante da mangiare da solo ma lo abbiamo assaggiato
entrambi e trovato decisamente interessante.

A questo punto eravamo entrambi un po' pieni, per mancanza di allenamento in
questo periodo non per altro, abbiamo preso una bottiglia d'acqua e lei un
caffe', aspettando il momento giusto per il dolce. In realta' pensavo di
avere gia' in mente cosa prendere: prima di andare avevo controllato i dolci
in menu' sul sito e mi aveva attrato il "Souffle' di cioccolato, sedano e
peperoncino, sorbetto mandarino." Nella carta del giorno pero' il souffle'
era assente... pazienza, me lo faro' in casa uno di questi giorni.
Dopo un quarto d'ora circa abbiamo continuato con una "Creme brulee' al
cocco con baba' al cioccolato" e una "Spuma di yogurt con coulis di mango,
croccante di mandorle." Ottima ed equilibrata la spuma, anche se dovrebbe
essere un po' piu' fredda, ottimo il sorbetto (ma ne ho mangiati di
migliori: colpa della materia prima - mancavano la dolcezza del frutto e la
nota essenziale di resina), superfluo il croccante. A questo punto meglio
una mandorla intera caramellata. La crema era quasi ottima, se non per il
sapore poco vivace del cocco; il baba' invece era pesante: troppo compatta
la mousse per un cioccolato cosi' amaro, peraltro buonissimo. Nessuna grave
mancanza ma andrebbe allegerita un poco.

Tutto sommato una serata piacevole, forse e' stata migliore la prima visita
mesi fa di cui dico qualcosa qui sotto.
Oggi controllo il conto e lo ricopio:

1 TARTARE DI MAZZANCOLLE 18
1 SCALOPPA DI FOIE GRAS 22
1 TAGLIATELLE DI FARRO 18
1 RAVIOLI RICOTTA E ASPARAGI 18
1 TRANCIO DI TONNO 24
1 COSTOLETTE DI MAIALE 20
1 CREME BRULEE AL COCCO 9
1 SPUMA YOGURT COULIS MANGO 9
2 ACQUA NATURALE 6
1 CAFFE' 2
1 VINO CALICE 5

PAGATO 151

Non me ne ero accorto ma mi hanno messo in conto il secondo di maiale come
un piatto intero. Fa niente, penso, non e' un problema per me perche'
l'altra volta Nicola ci ha offerto tante cose ma e' comunque una svista di
servizio; poteva capitare a qualcuno che avrebbe potuto seccarsi. Mentre
scrivevo la recensione pero' mi ha telefonato il locale per dirmi che la
carta non era stata presa e la prossima settimana devo tornare a pagare il
conto; gli ho fatto gentilmente notare la cosa e mi hanno risposto che
verra' tutto sistemato.

A proposito della volta scorsa invece...
"I tre crudi e le tre ostriche": comprendevano "Fines de binic, Belon du
belon, Papillon," "Tonno, mela verde, olive taggiasche, shot al latte di
mandorla," "Gamberi rossi marinati con mango, lime, cetrioli e caviale di
salmone balik," "Pesce spada, mozzarella, fragoline e pepe di Sarawak."
Tutto buonissimo; al shot al latte di mandorla mancava un po' di freschezza.
"Scampi arrosto al tea nero, olio di scampi e pomodoro confit," superlativo.

Abbiamo proseguito con due menu' tradizione.
"Porchetta di coniglio, salsa al moscato e sorbetto di finocchietto
selvatico," da perfezionare il controllo delle temperature di servizio (era
un po' troppo freddo) ma il sorbetto era di gran lunga il miglior dolce
della serata. Non so se e' in menu' in questo momento ma ci dovrebbe stare.
"Spaghetti "Senatore Cappelli" con selezione di peperoncini e olio "l'olio
di Lorenzo," semplice, buono, ben fatto ma niente di particolare.

A questo punto avevamo chiesto di poter avere un "Ossobuco di vitello in
gremolada con arancino di riso allo zafferano" come da menu' ma di
sostituire l'altro con una "Cassoela d'anatra con cavolini di Bruxelles,
polenta cremosa." Il cameriere si era informato e aveva acconsentito ma poi
ci arrivano due anatre: anche qui da migliorare la temperatura di servizio -
un po' strana la consistenza dell'anatra al primo assaggio ma convince molto
presto. Buono il piatto ma non memorabile.

"Tiramisu'. Interpretazione mascarpone, caffe' e pandispagna," servito in
una coppetta di cioccolato un po' pesanta da finire. Quel dolce in
particolare era un buon tiramisu' ma andava lascito maturare e servito il
giorno dopo. Anche due...

Nicola poi ci ha offerto (insieme ad alcuni dei piatti precedenti) uno
"Strudel di mele e castagne con sorbetto alle castagne" che era piuttosto
"gnucco." Non ricordo cosa non andava in quel piatto ma non era decisamente
il mio genere. E' arrivata anche la selezione di "Sorbetti del giorno" di
cui ora ricordo solo il lampone ma mi erano piaciuti parecchio.
Ottimo il te bancha, ottimi tutti i pani, gentilissimo il servizio. Bella
serata.

Spero di non aver dimenticato nulla...


Vamoo