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Ristorante Via del Borgo di Roberto Andreoni
Via Libertà 136 20049 Concorezzo (MI)
Tel. 039.6042615 Fax 039.6040823
Data recensione : 03/2006


Dopo 20 minuti di guida partendo da Milano est la voce di Gertrude (la
signorina nazista del navigatore) ci annuncia "Avete raggiunto la
vostra meta". Parcheggiamo sulla strada stessa e ci avviamo verso il
numero 136. Si tratta di un arco che ci fa entrare all'interno di una
corte (recente costruzione niente di artistico) in cui una serie di
cartelli con la P di parcheggio non mi chiariscono le idee
sull'utilizzabilità dello stesso a non abitanti. Poco male, la mia auto
è già in posto non multabile. La corte va attraversata (ci abbiamo messo
un po' a capirlo non aiutati da alcun cartello) tutta ed il ristorante
si trova all'uscita opposta.

Un piccolo e curato giardino ci conduce all'ingresso dove siamo accolti
da un signore, vestito in modo elegante.
L'ingresso è ampio e carino, arredato con un paio di librerie su cui
fanno mostra di se le guide JRE ed un tavolo da scacchi con pezzi (mi
pare legno intagliato, ma non mi sono soffermato abbastanza) che
colpisce la passione per la scacchiere. Di fronte all'ingresso c'è una
saletta con una scrivania con un PC (pardon un MAC) e gli apparecchi
POS. Il signore con i baffi di cui sopra ci chiede i cappotti e li
sistema in un armadio sulla sinistra. Da questa saletta si accede ai
bagni ed alla sala da pranzo principale di forma rettangolare, ampia e
con una quarantina di posti a sedere.

Noi veniamo fatti invece accomodare nella zona veranda (chiusa of
course) che invece ha una forma più stretta-e-allungata e una ventina di
posti. Qui i tavoli sono su due file, una (verso il muro) con tavoli da
due ed una con tavoli rotondi da quattro verso le vetrate che danno sul
giardino. L'apparecchiatura è abbastanza curata con sculture in legno su
ogni avolo (tutte uguali per la verità), con tovaglie classiche sui
tavoli da due e tovagliette singole per i posi ai tavoli rotondi. La
dimensione dei tavoli da due non è delle più abbondanti, la distanza tra
i tavoli sufficiente, anche se non molto ampia. Una sola pecca: il
posizionamento dei bicchieri al contrario (a sinistra) costringono a
continui incroci delle braccia. Un errore che in un ristorante che vuole
spiccare il volo e che comunque già ottiene 83 punti dal gambero mi
sembra davvero sciocco. Non ho controllato se sui tavoli più ampi la
posizione dei bicchieri era corretta, ma non credo che la dimensione dei
tavoli da due fosse tale da portare a scelte obbligate di questo genere.

Arrivano i menù e con loro due mondeghili (polpette della tradizione
milanese) e due calici di prosecco. Buoni. Ci viene chiesto che tipo di
acqua desideriamo bere.

Il menù presenta tre menù degustazione (44 E pesce, 39 Euro brianzolo,
34 "di stagione" sostanzialmente vegetariano) ed un lungo elenco di
pietanze non suddivise tra antipasti, primi e secondi. Trovo questa non
divisione, che ho già trovato in altri posti e che sembra avviarsi verso
la moda, piuttosto fastidiosa perché con la creatività di alcuni cuochi
è davvero difficile capire che tipo di piatto si sta ordinando. Per me
non è un grosso problema visto che ho già deciso di affidarmi ad un menù
degustazione per saggiare la mano del cuoco, ma la cosa è ancor più
complicata per mia moglie che non sta benissimo quella sera e per giunta
ha un menù senza i prezzi (che in qualche modo possono dare indicazioni).
Ampia la carta dei vini, con ricarichi corretti o moderati ed anche
qualche proposta come mezza bottiglia. Mi affido, visto che sarò l'unico
a consumare vino in serata, ad una mezza bottiglia di Muller Thurgau
non eccezionale, ma qui mi sento di scusare il ristorante perché
purtroppo in Italia la scelta di mezze bottiglie è davvero limitata.

Arriva lo chef a prendere le ordinazioni. Gli chiedo se è un problema se
io prendo un menù degustazione e mia moglie ordina un paio di piatti
alla carta:
"No, se non è un problema per la signora, per noi non lo è".
In effetti un problemino per la signora lo fanno diventare, perché
servono il suo antipasto insieme al primo dei miei ed attendono fino al
mio secondo per servire il suo. Il senso della mia domanda era proprio
quello di evitare 2 ore di attesa a Silvia tra una portata e l'altra.
Forse sarò stato io poco esplicito, ma forse un minimo di attenzione in
cucina alla comande (visto che sono pure prese dallo chef) non guasterebbe.

Nel frattempo arriva il cestino del pane. Molto bello con grissini,
cracker sottilissimi (tipo carasau) salati in superficie, piccoli panini
al pomodoro, alò rosmarino e qualcos'altro che non ricordo. Insieme a
loro arriva del burro in una terrina, molto buono. Il pane è buono ed
evidentemente fatto da loro, ma decisamente troppo sapido, peccato
perché ha delle potenzialità.

Passiamo alla descrizione delle pietanze (che tuttavia io suddividerò in
modo classico):

Antipasti:
Gamberi marinati con gelato all'olio di oliva. Ne portano 5 a me (menù
degustazione) e 8 a mia moglie come piatto alla carta. Si tratta di una
cruditè di gamberi, freschissimi e davvero buoni, con abbinato un gelato
(sorbetto) all'olio di oliva, delicato ed adatto. Presentati su piatto
rettangolare, con le code già tolte dal carapace, ma ancora attaccati
alla testa.

Triglie con verdure saltate: Verdure e triglie saltate in padella (wok?)
servite in un piatto fondo (bollente) sviluppando la presentazione in
altezza. Le verdure sono cavolfiore, broccoletti, fagiolini, spinaci.
Buono, ma non eccezionale per via delle verdure troppo crude, in
particolare le broccolacee (tagliate anche piuttosto grosse) erano crude
e quindi un po' insapori.

Primi:
Passatelli in brodo con gamberi: passatelli belli lunghi e compatti,
gambero posato sopra dopo breve cottura al salto. Sarebbe un piatto
eccezionale se il fumetto non fosse così salato.
Risotto mantecato ai piselli con carpaccio di cernia: grande, il
contrasto tra mantecatura e cernia lo rende davvero spettacolare.
Servito in piatto piano tondo.

Secondi:
sanpietro fritto con asparagi: Ottimo filetto di sanpietro fritto in una
panatura non invadente, servito in piatto quadrato appoggiato su carote
e asparagi saltati, con presentazione sempre alla ricerca dell'altezza.
Tortino di carciofi e parmigiano con salsa alle erbe: Ottimo. Unico
appunto forse sarebbe stato meglio più piccolo e come antipasto perché
alla lunga, come tutti i tortini a base di parmigiano, diventa un po'
stucchevole. Comunque davvero ottimo.

Pre-Dessert:
Ci portano come pre-dessert un bicchierino di gelatina di vino aromatico
con all'interno una mousse di formaggio di capra erborinato (davvero da
urlo, il miglior piatto della serata, ance se avrei messo un po' più di
mousse) e della piccola pasticceria (buona, ma solo il tartufo al
cioccolato è davvero degno di nota)

Dessert:
Scegliamo entrambi "i classici di via del borgo": i dolci che
componevano la selezione erano: flan di cioccolato (troppo cotto, poco
cuore morbido) in un piattino separato che dato che era calda andava
mangiata per prima ed invece viene posizionato in seconda fila, mentre
davanti un rettangolo di legno che contiene 4 piattini con:
mousse di cioccolato fondente (discreta)
3 mousse ai 3 cioccolati sovrapposte (discreta), accompagnata da una
salsa di fragola che rovinava il tutto (al nostro palato almeno)
creme brulle (non ci è piaciuta, sapeva un po' di uovo cotto) con salsa
al cioccolato (anche questa era meglio risparmiarla)
Sorbetto al caffè (ottimo)
Che dire, dai dolci ci aspettavamo di più. Inoltre potevano essere
intitolati i classici di Maurizio Santin più che via del borgo (qualcuno
sa se Andreoni ha fatto pratica all'antica osteria del ponte?)

Assolutamente degno di nota il carrello dei formaggi (bellissimi quelli
di capra ed in particolare gli erborinati). Purtroppo l'ho visto passare
mentre mangiavo i dolci e non ce l'ho fatta...sarà per la prossima volta

In sintesi: crediamo di aver trovato una serata un po' no, soprattutto
per il sale che sembrava eccessivo in molti piatti (pane e passatelli su
tutti) e per i dolci. Si vede comunque che c'è un lavoro ed un progetto,
sul quale però credo si debba lavorare ancora un po'. Il servizio è
molto attento e cortese. Torneremo sicuramente a dar loro una seconda
chance perché le potenzialità ci sono e speriamo che si sviluppino.
Siamo altresì convinti della serata no, altrimenti non mi spiegherei gli
83 punti GR.

Il conto:
Menù degustazione 44 Euro (compreso dessert)
Gamberi 15.10
Tortino di carciofi 15.10
Classici di via del borgo 8.75
Muller Thurgau
2 H2o 5.60

Totale 95.65


Stefano