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Da Vittorio
Via Cantalupa 17, Brusaporto (BG)
Telefono: (+39) 035.681024
Data recensione : 03/2006


Premetto subito che non sono uscito entusiasta dalla visita alla nuova
sede di questo storico ristorante bergamasco... tuttavia non si puo' che
rimanere ammirati di fronte all'imponenza e all'ambizione della struttura
realizzata in un anonimo paesotto industriale...

Arrivi in macchina a Brusaporto e ti cascano un po' le braccia...
Capannoni, cemento... vabe'... d'altra parte ci sara' un motivo perche' i
turisti vanno a portofino e non a Brusaporto no? Comunque anche con il GPS
non e' semplicissimo trovare la via del ristorante, anche i cartelli non
abbondano.
Comunque da una vietta di campagna arrivi ad un enorme cancellone
scintillante di luci, con le lucide placche "relais & chateaux" in bella
mostra... dietro c'e' una collinetta illuminata come un'astronave, il
laghetto per i cigni, il campo da tennis, ampio parcheggio con personale
in alta uniforme ad aspettare, scalinata piena di faretti che conduce ad
un'ampia "mansion" che sembra un po' l'Albereta di Erbusco sotto steroidi.
Accolti con gentilezza veniamo fatti accomodare in una vastissima sala,
tavoli a distanza siderale, toni del bianco e del giallo, lampadari in
vetro di Murano e particolari di gusto ehm... direi discutibile... tipo le
due mucche in peltro che adornavano il nostro tavolo. Il peltro a dir la
verita' e' ammonticchiato un po' ovunque, sui tavoli pascolano le
summenzionate mucche, ma altri tavoli erano dotati di granchioni
metallici, cornucopie, nautili, e a centro sala due colonne con grandi
elefantoni argentati...

Vabe', comunque nel menu c'e' un menu' selvaggina a 90 eur e con una
grafica che pare dirti "prendi questo, prendi questo" il menu' di pesce
tipo "secondo mercato", cioe' - lascia fare allo chef e spera - a 120 eur.

Di solito evito, ma non avevamo voglia di pensarci su piu' di tanto e per
questa volta abbiamo optato per il "lasciamo fare".
L'unica cosa che viene chiesta e' se preferiamo riso o pasta.
Arrivano una serie di creazioni a cui non riesco a trovare appunti
particolari da rivolgere, ma per la maggior parte si tratta di piatti non
"sbalorditivi" come sarebbe lecito aspettarsi da un bistellato...

Il migliore e' stato la pasta all'astice (novita' eh?) saporita e piccante
al punto giusto. "second best" l'assaggino di tonno crudo con olio e
riduzione di vino rosso. discreto anche lo scampone con maionese
leggera... il resto confuso e generico, compreso il branzino in crosta di
pane, bello da vedere e normale da mangiare...
Dolci piccoli, numerosi e normali, salvo una buona salsa di cioccolato da
mangiare all'interno di un uovo...
Duecento pippi a testa (conto "aiutato" dal Giulio Ferrari riserva del
fondatore 1990 (!) messo a 130 euri)

Poi gentilmente ci hanno offerto dei distillati di cui hanno una carta in
effetti sbalorditiva, con centinaia di whisky da ogni parte della scozia e
del mondo... ricordarsi la prossima volta di arrivare con qualcuno che
guida perche'

Abbiamo poi visitato l'enorme (ovviamente) cantina piena di ogni ben di
dio e le belle camere dell'hotel, con terrazzONE, vista sulla piscinONA
dalle quali si puo' mangiare attingendo alla stessa carta del ristorante.

Boh... diciamo che hanno fatto le cose in grande... ma mi pare che il
genio creativo non abiti qui... quindi il posto penso sia consigliabile
per chi desidera mangiare pesce con cucina corretta, con qualche sporadica
alzata di ingegno, con un'ampia scelta di vini e distillati, in un posto
"da ricchi"...


DMaster