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Ristorante Columbus Lungo Mare Spalato 20 - 64021 Giulianova (TE) Data recensione : 02/2006 Problema: cosa fare quando si arriva (stanchi e piuttosto affamati) in una semideserta cittadina balneare a fine febbraio intorno alle 13.30? E' la domanda che ci siamo posti io e mia moglie arrivando in questa località marina della provincia di Teramo. Appena usciti dall'A-14, a dire il vero, avremmo voluto spingerci verso l'interno, in direzione di uno dei locali noti e visitati con successo anni fa. Ma la stanchezza (e un'autostrada davvero tremenda, sforacchiata da buche e deviazioni) ci hanno consigliato di porre la barra del metaforico timone verso la linea del mare. Dunque a Giulianova. Il Columbus è un ristorante-pizzeria posizionato sul Lungomare Spalato, nei pressi della sede della Guardia Costiera. Ci ha attratto poiché era l'unico, fra i pochissimi che abbiamo visto aperti nella piovosa giornata, a mostrare un certo suegiù di persone. Entriamo in un locale notevolmente affollato (e rumoroso) e ci accomodiamo ad un tavolo apparentemente più tranquillo. Il cameriere, gentile, ma visibilmente stanco e sudato (con annesso olezzo ascellare), ci consegna i menu e noi optiamo rapidamente per un ovvio menu di mare. Iniziamo con un antipasto "caldo e freddo": discreta julienne di calamari, scampi e rotelle di gamberoni (buone) cosparsi di salsa agrodolce più un'ostrica (una) dal sapore indefinibile. Stiamo già meditando sconsolati sull'esiguità dell'inizio quando il cameriere interviene con un robusto fritto di calamari, un bel piatto di lumachine di mare al pomodoro e alloro, e soprattutto una sperlunga di squisite cozze e vongoline (le "poveracce") dell'adriatico. Cozze davvero eccellenti. Faccio l'errore di chiedere delle olive ascolane: ne portano sei semicrude buone per il ping pong (e detesto il ping pong). Primi: gnocchi verdi alle vongole dell'adriatico e maestosa chitarra del pescatore (ottima). Da notare un'inaspettata e gradita ricercatezza: cambio integrale di posate, tovaglioli e salviettine profumate. I primi vengono serviti su un carrello che espone al cliente i tegami di cottura. Simpatico. Secondi: spiedini di pesce dalle dimensioni ragguardevoli e una frittura discretamente pesante. Come vino un trebbiano di Chieti robusto e abbastanza piacevole. Caffè e il conto: 55 euri. PRO: antipasto abbondante, deliziosa chitarra del pescatore, un conto tutto sommato onesto. CONTRO: Trascuratezza negli arredi, tavoli troppo stipati. Ken |