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Enoteca De Feo (dal 1901)
Via Ristori 29 Cividale del Friuli (UD)
Tel e Fax 0432.701425
Chiuso il lunedi'
Data recensione : 01/2006


Sabato 14 gennaio io e mia moglie decidiamo di
provare, su consiglio di un amico che poi ci
accompagnera', l'Enoteca De Feo a Cividale del Friuli
e pertanto, dopo aver prenotato e aver consumato un
aperitivo in una storica Osteria di Udine, in quattro
ci rechiamo nella vicina e antica Forum Julii.

Arriviamo intorno alle 21, il locale si trova proprio
in centro di fronte al teatro Ristori nell'omonima
via, il parcheggio non è un problema un po' perche'
proprio li' c'e' una piazza che serve al caso e un po'
perche' Cividale non e' luogo da soffrire di
congestioni viarie.

Ci accomodiamo all'interno, accolti subito dal sorriso
e la simpatia di Romano, il giovane patron, che sara'
il nostro sommelier per tutta la serata.
Il locale è molto elegante nei toni caldi del legno,
con molte bottiglie esposte a far da viatico alla
serata, sapremo poi che la competenza di Romano si
sposa alle oltre 450 etichette che trovano posto nella
cantina.

La disposizione dell'ambiente e' su due piani, con
pochissimi tavoli e il luogo, pur moderno, in realta'
data 1901 e tutta la tradizione di ristoratori sapra'
coccolarci per il corso della serata.
Il servizio e' affidato a Romano, mentre in cucina
impera la mamma che piu' tardi avremo il piacere di
conoscere.

Veniamo dunque ai piatti, in un percorso in parte
indicato dai commensali e in parte costruito dalla
nostra guida; il saluto della cucina e' un cucchiaio
di tuma alla paja con pane alle noci.
Ottimo questo premiato formaggio, marchiato Beppino
Occelli, dal caseificio Agrinatura di Farigliano in
provincia di Cuneo, che viene accompagnato da una
ribolla gialla Roccabernarda 2004, cui fanno seguito
i due antipasti veri e propri ovvero un'insalatina di
polipo al sedano verde con olive taggiasche e uno
sformatino ai cavoletti di Bruxelles con crema di
ricotta e salsa d'acciughe accompagnato da anelli di
cipolla dorati su una " micro" bruschetta (forse il
piatto che personalmente ho preferito) il tutto legato
da un un sauvignon, sempre 2004, produzione Ermacora.

Di seguito i primi ovvero zuppa di ceci con gamberi
spadellati in camicia di lardo, paccheri di Gragnano
al goulash, ravioli di patate al rosmarino con ragout
di coniglio alla provenzale (questo ragout da solo
varrebbe la visita!), ma dimenticavo un piatto per
cosi' dire imprevisto la panada, una zuppa
tradizionale friulana semplicissima di solo pane con
un po' di formaggio a ingentilirla che ci e' stata
offerta in assaggio.

Con i primi ci sono stati proposti due Tocai, uno
sempre targato Ermacora e l'altro Jacuss.
Fino a questo punto tutti avevano assaggiato tutto, ma
la "fatica" cominciava ad insinuarsi e pertanto solo
due temerari del quartetto hanno osato un assaggio di
secondo piatto ovvero maialino affumicato al fieno con
pure' di mele seuka e tortino di patate e a farci
compagnia non le nostre consorti, ma un morellino di
scansiano Poggio Argentiera.

Tengo a sottolineare che per tutta la cena abbiamo
avuto la possibilita' di chiacchierare amabilmente con
il padrone di casa, il quale ha cosi' svelato di
essere animato da passione e competenza straordinarie.
Per concludere una rivisitazione della tradizionale
gubana in chiave semifreddo e una bavarese al frutto
della passione con fonduta di cioccolato ( su
quest'ultimo piatto i due temerari di cui sopra hanno
capitolato) e gran finale con assaggio di sherry Pedro
Ximenes Hidalgo e praline al cioccolato.
La serata si e' conclusa a tarda ora con grappe e
assaggio di Muscadel sudafricano ( tutto offerto) al
banco.

Che dire, una grande serata e una deliziosa scoperta
ma la sorpresa maggiore e' stato il conto : 40 euro
tutto compreso ma proprio tutto vale a dire cibo,
vino, servizio, competenza, professionalita',
simpatia, eleganza .

A presto


Apicio