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Ristorante Niccolò Van Westerhout Via De Amicis, 3/5 70042, Mola Di Bari (BA) Telefono : 080 4744253 / 080 4746989 Fax 080 4744253 Chiusura : Martedì / Ferie : Aperto tutto l'anno. Data recensione : 11/2005 Visitato una sera di fine novembre 2005, in compagnia della mia ragazza. Tutti e due appassionati di percorsi enogastronomici. Finalmente, dopo tanti consigli di vari amici, e dopo un pò di tempo a disposizione, decidiamo di andare a cena in questo ristorante. Anche io sono nel settore della ristorazione, quindi i giorni liberi sono pochi, quindi doppio piacere. Il Van Westerhout è ubicato nella cittadina costiera di Mola di Bari, per l'appunto in provincia di Bari. Molto facile da raggiungere, anche se non ci sono indicazioni. E' molto famoso nel posto, basta chiedere, comunque si trova in una delle vie principali di Mola, che dalla piazza centrale portano nel centro cittadino, verso l'Accademia delle Belle Arti. La cucina è di stampo tradizionale, massima espressione della gastronomia regionale, lo chef è molto bravo, con specialità di mare e del territorio con l'aggiunta di attente variazioni ed accostamenti. Raggiungiamo il locale, senza aver prenotato. E' un giorno infrasettimanale, infatti quando siamo arrivati c'erano solo tre tavoli occupati. Il locale dispone ( da quanto mi ricordo ) più o meno di una quarantina di coperti. E' molto ben fatto ed accogliente, tutto in calce bianca con contrasti in ferro battuto e legno. Come si usa da queste parti. Una via di mezzo tra un vecchio opificio ed una cantina. Foto d'epoca alle pareti, suppellettili di annata, un pianoforte antico in bella mostra. Tavoli ben distanziati l'uno dall'altro, mise en place gradevole. Ad accoglierci ( presumo ) il figlio del patron data la somiglianza. Molto garbato, prende in consegna i nostri cappotti. In tempo brevissimo arriva il patron che ci saluta calorosamente. Veniamo invitati a scegliere il tavolo. C'è l'imbarazzo della scelta dato che il locale non è pieno. Decidiamo per il tavolo vicino al pianoforte. Una bella location, molto accomodante. Prima che ci vengano portati i menu veniamo omaggiati da piccoli appetizer, olive in calce al peperoncino, ciccio al rosmarino ( il ciccio sarebbe una specie di piadina croccante ) pane caldo speziato, cubetti di baccalà, ed un flute di prosecco. Non ho capito di quale prosecco si trattasse, non ho nemmeno chiesto. Comunque molto buono, buona temperatura, ottimo al palato. Ci portano i menù, da notare che è previsto il menù con i prezzi sia per gli uomini che per le donne/ospiti, a meno che con preavviso non ne venga approntato uno per l'occasione. Non mi viene portata la carta dei vini, cosa che io da lì a breve chiederò. Per tutta la serata ci seguirà durante il percorco gastronomico il figlio del patron. Gran classe e garbo, molto alla mano, affabile. Ho chiesto se era previsto un menu degustazione, la risposta è stata negativa ma allo stesso tempo mi è stato detto che se volevamo, potevamo affidarci alle mani dello chef. Così abbiam fatto. Come vino ( carta dei vini molto fornita, regionali e non ) abbiamo scelto un Falanghina. Gli antipasti: Tortino di melanzane amalgamato con erba cipollina e glassa di limone. Molto buono, anche se io non amo particolarmente le melanzane. Carciofi alle violette di Mola. La delizia della sera, ovvero sia la specialità del posto. Un carpaccio di carciofi con appunto le violette, si sciolgono in bocca, c'è il contrasto delle violette con l'aggiunta di olio e aceto. Davvero ottimo. Peccato per la porzione, ne avrei mangiati una casseruola. Moscardini saltati su vellutata di purea di fave. Che dire, anche questo piatto ottimo, davvero superiore. Per cottura, sapore e amalgama davvero un gran piatto, da fare il bis. Come primi io ho preso dei ravioli di cernia su purea di zucca. Un piatto ottimo, azzeccata l'associazione anche se alquanto rischiosa, non per tutti i palati. La mia ragazza ha preso dei cavatelli caserecci ai frutti di mare con spuma di ricci. A sua detta ottimi, presentazione ben fatta. Si nota la mano sapiente dell chef. Ci viene chiesto se gradiamo del secondo, decliniamo. Optiamo per i dolci e per dei passiti. Prendiamo tutti e due una mousse di cioccolato e nocciola. Superba, servita in una bella coppa, con del bel cucchiaiato. Un gusto davvero esaltante, mai mangiata una mousse così. Un passito di Pantelleria per finire. Ci viene offerta della piccola pasticceria, per giunta molto buona. Passiamo al conto. Totale cena 150k. Gentilmente offerti appetizer, pane, prosecco e pasticceria. Vari Bonus tra cui, vasta scelta nel menu, ho notato piatti molto ricercati, cantina molto fornita, i ricarichi non sono molto elevati, cucina a vista dove lo chef si intravedeva mentre creava e sorrideva al tempo stesso ai commensali. Da ritornare e ritornare. Francesco e Antonella |