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All’Enoteca Via Roma, 57 Canale (CN) Telefono: 0173.95857 Data recensione : 12/2005 Siamo nel mezzo del Roero, tipica zona vinicola a 15 km a nord delle Langhe e di Alba. Se capitate in questa zona e siete, come chi sta scrivendo, dei gastronauti malati alla ricerca del “sacro graal” culinario, non dovete perdervi questo ristorante. Davide Palluda saprà guidarvi in un percorso gastronomico veramente stellare, non ho timore di rimangiarmi quanto sto per affermare, ma sono sicuro che Palluda nei prossimi 5 anni entrerà nella stretta cerchia dei “più grandi”. La cena si è aperta con un aperitivo (arnesi) e salatini (cannolo croccante di pasta phillo ripieno di burrata, polpettina fumante, vitello tonnato e con un bacio di dama al gorgonzola), offerto dalla casa. Tartare di fassone piemontese su brunoise di verdurine e mascarpone, la qualità della carne era spettacolare in un abbinamento insolito ma veramente ben congeniato. Piedino di vitello farcito di carciofi, impanato e fritto, giardiniera e salsa piccante. Un delirio, la croccantezza della frittura si contrapponeva alla morbidezza della carne ad alla sapidità dei carciofi, la salsa e la giardiniera pulivano e rinfrescavano il tutto. Scaloppa di fegato grasso su purea di castagne e ristretto di carne. La scaloppa è sempre la scaloppa, questo abbinamento, a mio modo di vedere, non le rende giustizia anche se occorre indicare la perfetta tecnica la cottura “a puntino”. Ravioli al sugo d’arrosto. Forse il piatto più tipico e ricorrente nei ristoranti piemontesi, il ripieno e con i tre arrosti (maiale, vitello e coniglio) e la verdura (di solito si usa la scarola ripassata) che cambia secondo stagione/chef. La versione di Palluda è da “sballo”, il mio commento alla fine del piatto è stato “ne potrei mangiare una bindella”….. Piccione rosa al fegato grasso affumicato, il rosa sta, ovviamente, per la cottura che non deve mai essere troppo spinta per non rendere la carne stopposa. La mia predilezione per il piccione è nota ma qui stiamo rasentando la perfezione, il fegato leggermente affumicato era, di per sé, meraviglioso ma con il piccione era esaltante, ho ringraziato la mia signora per avermi ceduto parte del piatto (si era accorta che stavo lacrimando guardandola finire la portata). Pre-dessert, bicchierino di monte bianco, offerto dalla casa. La cena si chiude con un dolce da veri golosi, una crostata al cioccolato con sorbetto al cacao. Piccola pasticceria (offerta) e caffè. Un barolo Roddolo ’99 (splendido) ha accompagnato questo tour gastronomico veramente di alto, altissimo livello. C’è un menu degustazione a 60 € composto da 6 portate “a sorpresa”, nella realtà si posso scegliere 6 portate dal menu alla carta e costruirsi il proprio menu, oppure farsi guidare dallo chef, infine è possibile fare, come è stato il nostro caso, una via di mezzo, parte dei piatti è stata scelta da noi e parte proposta. A fine cena, scambiando quattro chiacchiere con lo chef, siamo stati portati nelle cucine e Palluda ci ha raccontato la sua filosofia, ci ha aperto i frigoriferi per farci vedere le materie prime utilizzate, un simpatico ed originale fine serata. Carta dei vini enciclopedica con ricarichi nella norma. PREZZI: 2 menu degustazione 120 € 1 Barolo Roddolo 1999 40 € Alberto Segalini |