Tigullio Vino Homepage Home TigullioVino.it Blog Blog Vinix

> Operatori
» Registrazione operatori
» Operatori già registrati
» Club
» Pubblicità
» Newsletter
» Annunci vino-cibo
» Aggiungi ai Preferiti

> News e iniziative
» News ed eventi di rilievo
» Eventi locali, degustazioni
» Terroir Vino

> Contenuti e risorse
» Naviga per regione
» Vino & Olio
» Aziende testate
» Rubriche
» Tgv Blog
» Doc e Docg
» Recensioni Ristoranti
» Esperti
» Strade del Vino
» Parchi italiani
» Viaggi
» Video
» Contatti
» Faq

> Interagire col sito
»
Invia campionatura vino
»
Invia campionatura olio
» Segnala eventi
» Invia comunicati stampa
» Associati al Club
» Recensioni ristoranti
» Invia ricette


> Iscrizione newsletter
Iscriviti alla newsletter di TigullioVino.it per ricevere settimanalmente gli aggiornamenti via e-mail con le degustazioni, le news e gli approfondimenti della Redazione.
La tua e-mail :



> Pubblicità

> Siti e blog del Network
TigullioVino (Magazine)
Vinix (Social Network)
VinoClic (Pubblicità)


Aggiungi alla barra di Google
Il Blog Network di TigullioVino.it
VinoPigro
A Modest Proposal, di Riccardo Modesti
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0

TigullioVino.it ©
E' vietata la copia, anche parziale, senza esplicita autorizzazione della Redazione.
Mappa del sito
Chi siamo / curiosità
Links
Privacy
Contatti







          
                      


          Archivio recensioni ristoranti inviate dai lettori


           Torna all'archivio

           Invia una recensione
Ristorante Basilisco
via Bison, 34 31100 Treviso
Tel. 0422.541822
Data recensione : 12/2005


Avevo gia' parlato mesi fa di questo ristorante, in occasione della
"sfida" tra i vini delle aziende Agostinetto e Miotto. Da allora,
complici conoscenze comuni, uscite post-lavoro e spedizioni mangerecce
fatte in compagnia, reputo lo chef Diego Tommasi un mio amico. Quindi se
avete il dubbio che stia facendo marchetta o possa fare una rece di
parte, e' meglio che saltiate a pie' pari questo post.

Per parlare e capire questo ristorante credo sia obbligatorio conoscere
la storia professionale dello chef. Innanzitutto e' di origine trentina,
e come molti altri ha fatto la scuola alberghiera. Dopo vari stage gli
e' capitata a soli 21 anni una grande occasione: diventare chef del
ristorante di uno degli alberghi piu' noti di Venezia. Occasione presa
al balzo e fatta fruttare: dopo un solo anno il ristorante aveva
riscosso ampi successi, cogliendo tra gli altri un 16 nella guida
dell'Espresso. Ma la sfiga era dietro le porte: l'indole spennaturisti
dei veneziani aleggiava tra i dirigenti dell'albergo, e Diego, non
volendo scendere a compromessi sulla qualita' del suo lavoro, scelse di
andarsene. Sono seguite varie esperienze in Francia, Germania,
Inghilterra ed USA. Fino a quando c'e' stato il richiamo delle terre
venete, e Diego ha deciso di aprire una osteria tradizionale a Treviso
citta' con un suo amico. Complice ancora la sfiga, e' arrivata la
chiusura di quell'osteria, e quindi l'apertura in solitario del Basilisco.
Tutte queste esperienze hanno contribuito a creare in Diego la
concezione attuale della sua cucina: legata fortemente al territorio ed
alle tradizioni (oltretutto non sue, essendo trentino, ma di cui si e'
innamorato nel tempo), realizzata con materie prime "povere" (niente
tartufi o aragoste per intenderci) e di grande qualita', elaborata con
mano perfetta ed ottima conoscenza.

Non ci sono pretese di alta cucina o di alta ristorazione.
L'impiattamento e' curato ma molto semplice. Non ci sono piatti (intesi
come ceramiche) di valore e di forma diversa per ogni portata. Non c'e'
argenteria, non ci sono bicchieri di grido. Diego ha scelto di eliminare
tutti i fronzoli di contorno per restare con una gamma di prezzi
abbordabile: antipasti e primi costano in media 8 euro, i secondi 15 (i
prezzi comprendono coperto e pane). Il menu varia giornalmente in base
alle materie prime che riesce a procurarsi al mercato. Inoltre sono
presenti varie offerte di vini al bicchiere (7-8 per tipo: bianchi,
rossi e da dessert) a prezzi molto contenuti. Anche il servizio e'
informale e non leccato. Viene servito solo il pane (pagnotte cotte a
legna, poi servite a fette, molto buone). Non vengono serviti aperitivi,
entree, pre-dessert o altro.

L'unica concessione alla fighetteria se l'e' concessa quest'estate,
quando ha deciso di stravolgere l'arredamento del ristorante. Dal
classico stile da trattoria veneta e' passato agli antipodi: tavoli e
sedie (una diversa dall'altra) di design stile anni '20, plastica
dappertutto. La trasformazione mi aveva lasciato perplesso, ma dopo un
po' di visite l'ho digerita anch'io. Sembra stia riscuotendo successo
anche da parte dei signorotti trevigiani, i quali sono noti per
l'inclinazione a rinnegare le proprie radici contadine (fenomeno che
odio profondamente).


Passo ai piatti assaggiati l'altra sera.

- Nervetti di vitello caldi con pure' di sedano rapa e salsa verde
I nervetti sono un piatto tipico della tradizione veneta, non sono i
nervi della bestia bensi' i tendini delle zampe. Normalmente vengono
tagliati in pezzi lunghi circa 2 cm, Diego invece stavolta li ha
tagliati a rondelle spesse pochi millimetri. In questa maniera avevano
bisogno di meno tempo di cottura, quindi perdevano meno sapore e si
fondevano in bocca senza masticarli. Pure' e salsa erano un contorno
semplice e senza sbavature. Molto buono.

- Risotto con durelli di gallina brasati al vino rosso
Io ho un debole per il risotto con le interiora di gallina, quindi l'ho
ordinato direttamente. Anche questo piatto era realizzato in maniera
tecnicamente ineccepibile: un po' "brodoso" come richiede la tradizione
veneta, con i durelli diventati belli teneri. Molto buono.

- Coscia disossata di daino dell'Alpago al forno con patate rosolate
La carne era ottima, tenera e saporita, cotta rosata al punto giusto. Le
patate, pur essendo rustiche, erano molto saporite. Il piatto migliore
della serata.

- Tortino di ricotta con scaglie di cioccolato
- Semifreddo al sedano, tequila e lime
I dessert sono il punto debole del ristorante, va detto obiettivamente.
Il tortino di ricotta era un semplice tortino con ricotta nell'impasto e
pieno di scaglie di cioccolato, servito caldo. Buono e non oltre.
Il semifreddo in realta' era una mousse, con il gusto del lime che
sovrastava il resto. Anche questo buono, ma sempre sotto al livello
della parte salata del pasto.


Insomma, questo locale e' fatto apposta per chi ama mangiare piatti
realizzati in maniera impeccabile, concettualmente semplici e poco
appariscenti (quindi ben distanti dai canoni guidaroli), serviti senza
pecche e senza fronzoli. Se andate al ristorante principalmente per
soddisfare il vostro senso del gusto, allora in provincia di Treviso e'
molto difficile trovare di meglio (ad occhio 3-4 indirizzi, spendendo di
piu').


Teo Favaro