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Noé Vino & cucina
Corso Mazzini 54/3D Faenza (RA)
Tel. 0546.660733
Chiuso: Martedì (lun/Sab a mezzogiorno)
Data recensione : 12/2005


Eterogenea, cosmopolita, in continua evoluzione: è Faenza.
Una città che non stanca mai, divertente, monumentale, in una parola:
bella.

Anticipatrice di tendenze, stili artistici e consumi, questa piccola
cittadina della Romagna che il Lamon bagna, sembrerebbe aver tutte le
carte in regola per diventare un esclusivo punto d'incontro, se non fosse,
che ancora oggi manca una ristorazione cittadina degna di nota sempre più
tarda ad arrivare.

Nonostante la contemporaneità caratterizzi nuovi locali nati per stili e
proposte culinarie diverse, sempre più sembrano durare il tempo di una
stagione. Promettenti promesse che lasciano nuovamente spazio ad un area
gastronomica depressa.

Porta il nome leggendario di Noè, il nuovo indirizzo più branché della
ristorazione faentina. Ospitato nelle vecchie mura che hanno visto nascere
Amici Miei e successivamente Le Volte, Andrea Spada e Silvia Casadio
sembrano esser riusciti a trovare la propria dimensione all'interno di una
cittadina attratta dalle novità ma in realtà, poco incline alle
stravaganze gastronomiche.

Un po' ristorante, un po' osteria, un po' luogo di ritrovo per enofili
sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Il risultato? Noè, cucina e
Vini.

A firmare i piatti due giovani chef:
Stefano Casadio e Alessandro Torresi, già apprezzati dal pubblico faentino
per i loro passati gastronomici. Il primo, orientato verso piatti della
tradizione, il secondo, con spirito creativo ma mediteraneo. Uno spazio
sotterraneo, interamente caratterizzato da soffitto a volte per le tre
sale disposte in un lungo e abbondante corridoio. Qui il legno è stato
usato in tutte le sue declinazioni: sedie, tavoli, porte, mobili e
suppellettili. Alle pareti si da forme ad immagini con opere contemporanee
di giovani artisti di origine globale che ormai hanno eletto Faenza come
il proprio centro di laboratorio creativo.

Un proposta culinaria che ha fatto del poco ma buono il suo cavallo di
battaglia seguendo rigorosamente l'andamento dei prodotti che si
modificano con il passare delle stagioni. Il risultato? Un incontro di
tradizioni e sapori mediterranei:
Porchetta di maialino da latte con misticanza e cavolo cappuccio.
Calamaro saltato con crema di ceci.
Sformato di finocchio caramellato con fegatini di anatra.
Tagliolini con guanciale croccante borlotti e verza.
Tortelli di patata con ragù di salsiccia affumicata di Lecca di Palazzuolo.
Spezzato di agnello con patate rosolate nello strutto.
Tortino tiepido di castagne.

Per visualizzare le foto dei piatti
http://ilgastronomoriluttante.splinder.com/post/6553297


Muccapazza 28