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Osteria La Villetta Via Marconi 104, Palazzolo sull'Oglio (BS) Tel. 030.7401899 Fax 030.732316 Chiuso Domenica e Lunedi' Data recensione : 12/2005 Sono in zona e dopo approfondite ricerche di locali su internet decido che e' il posto che fa per me. L'osteria e' una piccola palazzina vicino alla stazione di Palazzolo, ma non pensate che sia una locazione affollata e di traffico, tutt'altro, e' il luogo silenziosissimo, la stazione di sera e' deserta. Con il freddo e la nebbia sembra di essere un po' fuori dal tempo, l'insegna dell'osteria e la sua estetica sono molto old fashion, l'atmosfera e' calda ma non data da quel rustico affollamento di oggetti e vecchie suppellettili, alle pareti, infatti, solo qualche vecchia foto, i tavoli, in legno sono degnamente apparecchiati, con calici di vino seri che preludono ad una serissima carta dei vini. Ci sono due salette, di dimesioni lievemente differenti, una piu' comoda per gruppi, e l'altra piu' quieta. Il menu' e' a voce ma viene recitato senza pause e non solo, vi viene anche data la possibilita' di ascoltarlo tutto, fino ai secondi, in modo da poter decidere con calma cosa prendere e come strutturare la cena. A richiesta, vengono date spiegazioni sulle preparazioni. Un po' indecisi sull'antipasto rimaniamo, sulle prime, ancorati ai salumi per una mia riluttanza iniziale verso pesce di fiume e aceto che reggo pochissimo e che normalmente e' immancabile in queste preparazioni, il patron dopo una piccola pausa ci suggerisce comunque di provare le serde e l'anguilla in carpione con la cipollina, accettiamo subito di buon grado, mi piace quando mi guidano nella scelta, anche se vuol dire forzarmi un po' (teoria alla base della riluttanza mucchesca). Poche volte abbiamo fatto una scelta migliore, infatti i salumi erano buoni, ma normali, la sarda invece davvero ottima servita con un pochetto di polenta calda, e l'anguilla, ahhhh che poesia, nessun sentore d'aceto, un matrimonio perfetto con la cipolla che la sormontava, un sapore affatto aggressivo anzi, delicato, insomma un'anguilla poetica. Passiamo ai primi, c'e' del risotto e dell'orzotto con erbette e salsiccia, ma scegliamo una zuppa di trippa che ci viene illustrata come una loro antica ricetta e una zuppa di cipolle, quest'ultima, non viene servita in coppetta, ma assomilgia piu' ad una brodosa lasagna di cipolle, pane e formaggio, davvero notevole, la trippa, calda meravigliosa, cotta alla perfezione, tenera e saporita. Veniamo ai secondi: qui l'idecisione ha regnato sovrana, ma il cosiddetto tris della casa e' imperdibile: guancia con salsa verde (eccezionale, una tenerezza ed un sapore incredibili), l'involtino di verza ripieno di carne, buonissimo e una polpetta, per la quale ho dovuto frenare un moto che mi avrebbe portato ad abbrancare qualcuno e chiedere tutte quelle che avevano in cucina, non riesco nemmeno a descriverla ma e' sicuramente la polpetta piu' buona mangiata in vita mia. Potevamo pero' non chiedere un assaggio di manzo all'olio ?, nonostante il nome che puo' incutere, si tratta di una stracotto con la sua salsa, che non e' ne' uno e ne' al sapore di olio, e' una ricetta locale che, merita anche essa un assaggio. Il resto del menu' proponeva: bollito vario ed eventuale, animelle, rognoncini, infatti questa e' la casa delle frattaglie, tutto quello che la ristorazione di oggi, ha accantonato. Mentre pensavamo gia' al dolce, ci viene chiesto se ad esso preferiamo una selezione di formaggi e mostarda... ahh che tentazione... vabbe' va ne porti un piattino... ooohhh uno stracchino che non credevo avesse qul sapore, il caprino manda in visibilio, il pecorino non ve lo posso descrivere, perfino il grana che ad una nata in mezzo al parmigiano viene naturale considerarlo una seconda scelta, mi ha lasciato incantata. Del gorgonzola nemmeno vi parlo perche' mi fate un po' pena. wooww, e sono solo formaggi mi dicevo, tempo fa sono stata al Postale posto che amo moltissimo e, nella critica, dicevo che l'unico piatto deludente era stato il piatto di formaggi, ecco questo era invece strepitoso, un mix perfetto assieme ad una centrale mostarda piccante che stemperava il sapore fra uno e l'altro. Dolci (perche' secondo voi rinunciavamo ?) vista l'idecisione la gentilissima ragazza ha detto: faccio io, e ci ha portato un budino di cioccolato che viene servito a cucchiaiate, che farebbe a gara con la preparazione di un ristorante pluristellato ed una crostata di pere ed amaretti, calda che poi crostata non era perche' fragrante e da mangiare al cucchiaio. Vino: Rosso dei Frati priori di Uberti, una cantina di Erbusco, cerco sempre di stare su vini locali. Veniamo al prezzo: 100 euro, togliamo il vino e fanno 75 quindi un 40 euro a testa pero' dovete considerare che abbiamo preso antipasti, primi, 3 secondi, un formaggio, 2 dolci e 2 caffe', dciciamo una cenetta non da stomaci normali :-) Conclusione: Imperdibile se siete in zona, vale indubbiamente il viaggio. Ruggine |