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Miramonti l'altro via Crosette, 34 Costoro di Consesio (BS) Tel. 0302.751063 Data recensione : 11/2005 Quest’anno per il ponte del primo novembre abbiamo visitato la mostra “Gauguin Van Gogh, l’avventura del colore” al museo di Santa Giulia a Brescia: da lì decidere di andare a pranzo al Miramonti l’altro di Concesio il passo è breve. Il ristorante è ubicato in una graziosa villetta in mezzo ad altre costruzioni che non fanno certo presagire di essere arrivati in un ristorante di tal livello. Al nostra arrivo il locale è già quasi pieno e nel corso del nostro pranzo si riempirà del tutto, ma ciò non inficerà certo il livello eccellente del servizio, sempre impeccabile. La cucina è diretta dallo chef bretone Philippe Leveille: già dalla lettura del menù si capisce l’impronta francese del locale; come in tutti i locali d’oltralpe, sono presenti vari menù degustazione molto flessibili. Noi optiamo per “i classici del Miramonti”, che si può comporre a piacimento scegliendo tra quattro antipasti, tre primi, tre secondi e la carta dei dessert, senza alcun vincolo per l’intero tavolo. Ciò ci permette di ordinare tre composizioni diverse, per poter avere una più ampia panoramica della cucina del locale. Sono anche presenti un menù fisso di 7 portate a 75 euro ed uno di 10 portate a 95 euro. Non avendo voglia di consultare l’enorme carta dei vini (venivamo da due ore di visita alla mostra!), e non volendo esagerare con il bere (dovendo da lì a poco compiere il viaggio di ritorno), optiamo per una piccola selezione di vini abbinati al menù, consistente in un bianco ed un rosso locali; proposte di qualità non certo eccelsa, di cui ci viene però lasciata l’intera bottiglia e non un solo calice, come spesso accade. Entrè: baccalà mantecato con pomodorini confit e capperi: piatto sfizioso e gustoso …si comincia con il piede giusto Antipasti: Penelope: “Sot l’y lasse” di faraona ai funghi, aglio ed erbe aromatiche, molto buono Solarolo: gli antipasti della nostra tradizione, un susseguirsi di piccoli assaggi, si comincia con un delizioso carpaccio di manzo, una polentina abbrustolita con salsiccia ai ferri (sicuramente la portata più insignificante), per poi concludere con un’ottima polenta taragna con lumache, servita anche a Penelope, avendo lei terminato il suo antipasto. Primo: Penelope: risotto ai funghi e formaggi di montagna, un ever green del Miramonti, (anche a detta del cameriere che ci serviva): è un piatto che genera sempre molte contraddizioni nei gourmet. A noi è piaciuto veramente molto, ottima sia la cottura che la mantecatura. I funghi creano quel giusto equilibrio …da mangiare a valanghe…! Solarolo: farfalle con frattaglie di capretto e tartufo nero: il sapore del tubero fatica a venir fuori, coperto forse un po’ troppo dal capretto, piatto comunque buono Secondi: Penelope: Stracotto di cappello del prete di manzo al vino rosso e scalogno confit: l’apoteosi del pranzo, di una bontà assoluta, merito si della qualità della materia prima, ma decisamente anche dell’ottima preparazione del tutto. Solarolo: carrè di agnello in crosta di erbe aromatiche: sinceramente l’avremmo preferito meno cotto, meglio le salsine che lo accompagnavano, composte dalle sue animelle, dalla trippa e dal piedino. Nel complesso è risultato un piatto ben riuscito ed apprezzato. A questo abbiamo visto i camerieri servire ad alcuni tavoli vicino a noi il famoso carrello dei formaggi… anzi due, uno per quelli più freschi ed uno per i più stagionati. Noi abbiamo chiesto un assaggio di caprini. Scelta decisamente azzeccata. Dessert: decidiamo di provare il famoso gelato alla crema, che viene impiattato direttamente al tavolo. Ci vengono anche serviti, o per meglio dire siamo stati invasi, da piattini e coppette con la piccola pasticceria: purtroppo a questo punto eravamo veramente troppo sazi per assaggiare tutto. Il gelato alla crema non abbiamo però potuto non finirlo, veramente ottimo, persino meglio di quello già eccellente gustato poche settimane fa da Amerigo a Savigno. Avevamo letto varie cose su questo locale, pareri a volte contrastanti, anche su questo forum: spesso si contesta a Leveille di fare una cucina pesante, che utilizza troppi grassi e troppe riduzioni. A noi è sembrata invece una cucina molto elegante e raffinata, lo chef è dotato di grandi capacità e lo dimostra in tutte le sue preparazioni. A questo va poi aggiunto il positivo rapporto qualità/prezzo. Questo il dettaglio del conto: 2 menù “i classici” 120€ Vini 30€ 2 caffè 3€ Non sono stati conteggiati un assaggio di formaggi, una bottiglia d’acqua ed il coperto. Solarolo&Penelope |